STS-125/STS-400 Mission Log

Beh, ma che altro modo potrebbero utilizzare?!

Rifornimento in volo?

Vedi mi spaventa il fatto che facciano un certo numero di atterraggi e decolli. C’e’ sempre un pericolo inerente in queste operazioni… si moltiplicano le possibilita’ che qualcosa vada storto. Volare cosi’ bassi significa rischiare problemi in atmosfera (precipitazioni etc). Ci vuole un sacco di tempo soldi infrastrutture etc…

Il rifornimento in volo è, se possibile, ancora più pericoloso. Si trattta di connettere un’asta rigida in volo tra due velivoli a oltre 700 km/h, dalla quale passa carburante ad altissima pressione. E’ una situazione intrinsecamente pericolosa che infatti ha determinato diversi incidenti, il più famoso dei quali fece precipitare un Kc-135 e un B-52 pieno di bombe nucleari al largo della costa spagnola negli anni '60. Poi lo SCA, non essendo un velivolo di origine militare, non è provvisto di sonda per il rifornimento in volo, che comunque se anche esistesse andrebbe a posizionarsi vicinissimo all’orbiter.
Molto meglio una serie di voli più brevi…

Invece non ci sono mai stati incidenti aerei in fase di decollo o di atterraggio?

In realta’ ho scoperto che sono stati effettuati esperimenti di rifornimento in volo con il 747. Originariamente lo Shuttle doveva effettuare voli settimanali, quando si sono resi conto che era un obbiettivo irraggiungibile forse si sono accontentati di un sistema di trasporto lento come quello attuale.

La mia domanda a questo punto e’, se per situazioni di forza maggiore lo Shuttle dovesse atterrare in un punto lontano, magari oltreoceano, come farebbero a trasportarlo? Nave?

ciao

Sono d’accordo, e credo che alla NASA siano arrivati alla stessa conclusione non a caso.

Mi associo alla domanda.

Beh è fuori discussione che sia più pericoloso far volare due “widebody” a pochi metri di distanza a 700km/h con un’asta rigida che li unisce, piuttosto che farlo decollare o atterrare.

In realta' ho scoperto che sono stati effettuati esperimenti di rifornimento in volo con il 747. Originariamente lo Shuttle doveva effettuare voli settimanali, quando si sono resi conto che era un obbiettivo irraggiungibile forse si sono accontentati di un sistema di trasporto lento come quello attuale.

Beh anche l’Air Force One è un 747 ed è dotato di possibilità di rifornimento in volo… ma in quella zona il boom o è interferente o è veramente a pochi cm dalla prua della navetta, è molto molto rischioso.

La mia domanda a questo punto e', se per situazioni di forza maggiore lo Shuttle dovesse atterrare in un punto lontano, magari oltreoceano, come farebbero a trasportarlo? Nave?

Se la domanda è riferita ad un momento qualsiasi della vita operativa passata della navetta probabilmente si sarebbe fatto di tutto per riportarlo indietro in modo da farlo volare… e se la pista lo permetteva lo si sarebbe fatto recuperandolo con l’SCA. Se invece la pista fosse stata troppo corta (esistono dei siti d’emergenza che non permettono la ripartenza della navetta) la navetta sarebbe stata comunque persa.
L’SCA (ovviamente pista permettendo) può recuperare una navetta sulla stragrande maggioranza dei siti d’emergenza sparsi per il mondo, non è un problema.

Se si vuole volare, decollo ed atterraggio sono manovre obbligate, il rifornimento in volo può essere invece evitato. Riguardo ai rifornimenti in volo con il 747, si è andati ben oltre la sperimentazione… ci sono due suoi derivati militari in grado di essere riforniti in volo: il posto di comando volante E-4 e il VC-25, il famoso Air Force One. Questi sono però velivoli costruiti fin dall’inizio per un utilizzo militare, il ricettacolo per il sistema di rifornimento ad asta rigida era previsto fin dall’inizio. Lo SCA non è altro che un vecchio 747-100 di derivazione commerciale adattato allo scopo. Nessun pazzo farebbe avvicinare una sonda di rifornimento rigida vicino all’orbiter…

E’ previsto un briefing alle 11:30 (CEST) per determinare il percorso per la seconda parte del viaggio di ritorno di Atlantis al KSC. Un tentativo di decollo da Biggs Army Airfield (El Paso) è previsto per le 13:40. Gran parte delle decisioni prese sono dovute alle condizioni metereologiche.

Foto del viaggio di ieri. Qui anche in alta risoluzione.


Il decollo è stato rimandato di un’ora. Lo SCA dovrebbe lasciare El Paso alle 14:40 CEST.
Atlantis potrbbe arrivare al KSC a mezzanotte, ora italiana.

Il volo che partirà alle 14:40 CEST da El Paso atterrerà alle 16:10 CEST alla Lackland Air Force Base fuori San Antonio, sempre in Texas.

Il percorso dovrebbe essere: KBIF, FABAN, HUP, FST, CSI, BENEY, MEDIN, REUBE, KSKF.
Il DC-9 pathfinder è decollato.


Il DC-9 con il team NASA dovrebbe essere partito circa alle 14:31 CEST.

Lo SCA con Atlantis dovrebbe essere partito alle 14:41 CEST.

Il DC-9 è atterrato alla Lackland Air Force Base presso San Antonio circa alle 15:54 CEST


LO SCA è atterrato a San Antonio dopo un volo di 500 miglia da El Paso. Ora il Boeing 747 farà rifornimento di carburante; intanto, si attende un nuovo bollettino meteo e la decisione di proseguire il viaggio con la terza tratta fino al KSC in giornata.

Lo SCA con Atlantis dovrebbe essere atterrato circa alle 15:08 CEST alla Lackland AFB.

Sempre qui è atterrato pure un T-38 della NASA alle 14:59 CEST circa proveniente da Huston, non so se sempre in assistenza a questo ferryflight…


Il prossimo volo dello SCA dovrebbe partire alle 18:00 CEST da San Antonio per poi arrivare alla Columbus Air Force Base in Mississippi circa alle 20:00 CEST.

Correzione orari della terza tappa: il decollo è previsto per le 18:10 CEST dalla Lackland AFB e l’atterraggio per le 20:19 CEST alla Columbus AFB.

E’ partito il terzo volo, con destinazione Columbus AFB: il DC-9 è decollato alle 18:21 CEST circa, mentre lo SCA con Atlantis è decollato alle 18:37 CEST circa.

Qui un’immagine del pathfinder DC-9: