Lupin…veramente…si pressurizza per non far morire un essere vivente dentro o al massimo per payload incompatibili a pressione nulla o quasi…
ma su venere è proprio il problema “opposto” come dici tu che bisogna contrastare, non non penserai vero che è una fortuna avere 90 atmosfere all’esterno di una sonda vero…o vorresti vederla implodere ? oltre poi contrastare le alte temperature e gli elementi acidi che “piovono” sul terreno… è…
Di solito si pressurizza quando c’è poca pressione. Su Venere c’è il problema opposto.
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non non penserai vero che è una fortuna avere 90 atmosfere all’esterno di una sonda vero…o vorresti vederla implodere ? oltre poi contrastare le alte temperature e gli elementi acidi che “piovono” sul terreno… è…
Dr Floyd, se leggi tutti i post dall’inizio capirai che non sono io a considerare una sciocchezza la pressione di Venere.
Assolutamente esatto ciò che affermi!
La pressione atmosferica di Venere è a circa 900-1000 metri sott’acqua, quindi se siamo scesi fino a 12 km sott’acqua come tu affermi (non so come nè quando nè con quale mezzo nè quanto esso abbia resistito), e considerando che la pressione sia a molti più bar rispetto a Venere (non ho idea di quanti bar di pressione ci possano essere a 12 Km di profondità), è una cosa che si potrà fare!
Quella profondità è stata raggiunta alla Fossa delle Marianne con il batiscafo Trieste ma non ricordo l’anno.
Come detto da altri, si può fare ma pesa un’infinita!
In acqua la pressione aumenta di 1 atmosfera ogni 10 metri di profondità
Edit:
Batiscafo (con una t, scusate) Trieste il 23 gennaio 1960 arriva a 10.902 metri nella Fossa delle Marianne, profondità mai più raggiunta con equipaggio a bordo. Il batiscafo era infatti occupato da due uomini: Jacques Piccard (figlio del progettista Auguste) e Donald Walsh.
Con un po’ sciovinismo italico…fu costruito in Italia in vari cantieri navali!
Riporto un passo curioso che ci interessa: La sfera in cui si trovava l’equipaggio era accessoriata per permettere la vita dei due all’interno completamente indipendente tanto dalla nave in superficie quanto dal resto della struttura. Con un sistema a circuito chiuso simile a quello utilizzato nelle navicelle spaziali, l’aria entrava nella sfera da cilindri in pressione e l’anidride carbonica veniva eliminata passando attraverso scatole metalliche a calce sodata. Il sistema era alimentato da batterie.
Già,
in teoria una sonda automatica potrebbe mutuare un po’ della tecnologia dei R.O.V. utilizzati in ambienti di profondità dove la pressione viene controbilanciata pressurizzando i compartimenti dell’elettronica con liquidi, comunque si tratta di strutture pesanti, a doverle trasportare fin là…
ciao c