Tempi di sviluppo capsule anni 60 vs tempi moderni

Scusatemi sono secoli che non frequento più il forum (dal 2013 penso), nel frattempo ho continuato ad interessarmi pur non avendo per niente fatto studi scientifici della storia della missilistica in particolare sovietica (attualmente sto raccogliendo materiale sull’R-5M Pobeda / SS-3 Shyster). Noto con grande soddisfazione che è tornato Archipeppe, che saluto, il che aumenta esponenzialmente la possibilità che torni a frequentare di nuovo il forum anche se devo dire la nuova grafica mi lascia un po’ perplesso. La domanda da perfetto profano di questioni ingegneristiche è questa: come vogliono questi tornare sulla Luna se non sono più capaci nemmeno di tornare in orbita? Capisco che la “safety” per le missioni “manned” sia grandemente aumentata dagli anni Sessanta, però non stiamo parlando di SSTO ma di una capsula, cioè, è dal 1961 che ne mandano su… da perfetto ignorante non è che c’è troppo software e quando le cose erano più elettromeccanicamente semplici erano anche più fattibili?

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Beh, non è che negli anni '60 il rateo di successo fosse il 100%… e non lo è nemmeno ora!
Se vai a vederti le statistiche degli scorsi anni vedrai che hanno praticamente fallito tutti almeno un lancio! Russi, cinesi, indiani, europei, americani, perfino Elon!!! (punzecchiata :smirk:)

Cosa voglio dire? Che ‘space is hard’, non bisogna commettere alcun passo falso, e il minimo errore è dietro l’angolo… Anche se ti chiami Boeing ed esisti da quando esiste l’aviazione.

La mia domanda non riguardava i lanci falliti, riguardava i tempi di sviluppo che francamente mi sembrano eccessivi per una tecnologia che dovrebbe essere abbastanza “collaudata” e mi chiedo il perché. Mi risulta che CST-100 doveva volare con equipaggio ancora nel 2017 (data del mio ultimo post come mi è stato puntualizzato…).

La timeline della missione è probabilmente una delle prime cose per cui si sono usati computer (dunque software) a bordo.

Domanda, gli aerei volano da oltre un secolo, i tempi di sviluppo del A380 o del 787 sono diminuiti drasticamente rispetto a quelli di un Sopwith del 1916 o a quelli del Caravelle del 1955?
Risposta: no, anzi sono aumentati e di molto
Corollario: no, non sono tutti incapaci
Deduzione: è quindi probabile non esista nessuna correlazione sul fatto che siccome una capsula abbia già volato, una nuova capsula possa essere sviluppata in tempi più brevi.

Mi piacerebbe anche capire chi sarebbero “questi” da te citati, i tecnici Boeing? Boeing? NASA? Gli americani? Il genere umano?

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Se una semplice domanda senza nessuna intenzione polemica provoca una risposta simile, cancellate pure quanto da me scritto e scusatemi l’intrusione.

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Inizialmente non hai parlato di tempi di sviluppo. Hai parlato di capacità, ergo di riuscire o non riuscire a fare una cosa.

Non sei stato polemico, ma l’hai buttata subito sulla chiacchiera da panchina dei pensionati “si stava meglio quando si stava peggio”, “ai miei tempi le cose si facevano meglio”… vabbé essere poco ingegneristici, ma suvvia!

A domanda vaga, risposta semplice, concisa e, secondo me, completamente esaustiva.

Cosa alludi con ‘risposta simile’?

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Ciao anon bentrovato!

Come già ha scritto @albyz85, con il quale concordo, questo è un fenomeno che si riscontra anche in campo aeronautico.
All’aumentare della sofisticazione dei sistemi aumentano inevitabilmente i tempi di sviluppo.

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Esempio: F35

In campo spaziale la risposta è anche il budget!
Il budget NASA era spaventoso. Ragionando in ore , se per sviluppare un progetto servono più o meno 10000 ore queste possono essere 10 persone per un anno od una per 10 anni. La prima soluzione ti costa diciamo 1000k dollari all’anno la seconda 100k. La situazione reale non è così semplice ma il succo è questo più o meno.

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Beh,io credo che la vera domanda di Anon sia un altra…provo ad interpretarla e riformularla.

Dall’inizio del programma Mercury al primo volo di Shepard sono passati due anni e mezzo (26 novembre 1958-5 maggio 1961), dall’avvio del programma Gemini al primo volo di Gemini 3,con Grissom e Young sono passati circa tre anni (1962-1965), Apollo ha richiesto più tempo,ed il suo sviluppo è stato segnato da una tragedia,ma dal 1961 quando furono costruiti i primi mockup al volo inaugurale di Apollo 7 sono passati sette anni.
Consideriamo,anche se non si tratta di capsule ma di un veicolo molto,ma molto più complesso,che lo sviluppo dello Space Shuttle,dall’autorizzazione data dal Congresso degli Stati Uniti propio mentre John Young passeggiava sulla luna nell’Aprile del 1972 al primo volo Shuttle,STS-1,comandato dallo stesso Young nell’Aprile 1981,sono passati nove anni (in tempi di vacche magre per il budget della NASA).

Ora,sempre interpretando il pensiero di Anon,non è forse un tantinello lento lo sviluppo di capsule come CST-100, DragonX manned e Orion,considerando che dall’inizio dei primi due alla verosimile data del primo volo con equipaggio saranno passati dieci anni (contro i due e mezzo del Mercury , i circa tre del Gemini,i sette dell’Apollo ed i nove dello Shuttle) ?
Di Orion e della sua tempistica mi pare superfluo accennare.
Insomma la domanda non è peregrina,e credo venga alla mente di molti,sopratutto dopo quanto capitato di recente a CST-100 al suo volo inaugurale senza equipaggio.

Altri ti risponderanno più esaurientemente ed in modo più tecnico,caro Anon, io da profano posso darti una mia chiave di lettura che è la seguente:

1-Meno fondi rispetto agli anni 60,significano tempi di sviluppo più lunghi…certo,tu a questo punto mi ricorderai che lo shuttle,un filino più più complesso ed innovativo di una capsula è stato realizzato in nove anni malgrado il budget non fosse più quello dei tempi dell’Apollo…già,ma qui arriviamo alla mia seconda risposta.

2-Una cultura dela “safety”,ossia della sicurezza,molto più stringente ( un critico cattivo direbbe “soffocante”) rispetto ai vecchi tempi.

Ovvio che questa è il frutto di ben due incidenti mortali (tre se andiamo più lontano nel tempo e contiamo anche Apollo 1): sacrosanto quindi che i passaggi richiesti siano notevolmente aumentati dai “vecchi tempi”… anche se è oggetto di dibattito la ritrosia a voler assumersi dei rischi,molto maggiore rispetto al passato.

Ci sarebbe poi un terzo fattore,ma questo essendo una mia personalissima ed opinabilissima opinione; Sssttt… te la sussurro all’orecchio,e ti prego di tenerla per te,perchè di certo mi attirerei i giusti rimbrotti di tanti…prendilo per quello che è, soltanto il parere personale di uno precocemente senile e precocemente rimbambito:
La “stoffa” dei protagonisti del vecchio programma spaziale è incomparabile rispetto a quella dei loro moderni epigoni.
Un saluto, Anon,e torna a trovarci presto.

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Dall’ Exploration Flight Test 1, primo volo della Orion quindi gia’ molto avanti nel programma, sono passati piu’ di 5 anni.

Beh,dall’inizio del programma Gemini al primo test flight sono passati circa due anni.
Ora,non vogliamo certo paragonare Gemini ad Orion…facciamo il paragone con Apollo?
Apollo 4 venne lanciato sei anni dopo l’inizio del programma (contro i cinque di Orion) ,ma fu lanciato con un Saturno V…non mi pare che EFT-1 sia stata lanciata da un SLS.
Non mi pare nemmeno che due anni dopo EFT-1 un Americano sia sbarcato sulla luna.

Ma il punto non è questo,ovvio che paragoniamo veicoli e programmi diversi,e due epoche (con relativi budget) completamente differenti.
Resta però che inviare una capsula abitata in un volo suborbitale e poi orbitale nel 1958-1962 era forse per il livello tecnologico dell’epoca un tantino più complesso che costruire una capsula per portare Astronauti alla ISS negli anni 10 del XXI secolo (abbiamo un gap di tre anni contro dieci).
E forse con il livello tecnologico e la ancora acerba esperienza spaziale del 1963-1965 ,lanciare in tre-quattro anni un veicolo complesso come il Gemini,in grado di performare cambiamenti di orbite,EVA,docking e voli di lunga durata era una sfida imparagonabile alla realizzazione di una capsula di servizio per la ISS.

Noto anche che quando questa faccenda delle capsule fu tirata fuori all’inizio degli anni 2000,si disse che uno dei vantaggi oltre la maggiore sicurezza era la minore complessità e la possibilità di una più rapida realizzazione.
Rammento una commissione di studio di cui,vado a memoria,facevano parte John Young,Vance Brand e credo Thomas Stafford,che raccomandò addirittura come soluzione più rapida di costruire un modulo di comando Apollo con i minimi aggiornamenti del caso per servire la ISS.

E qui forse non sarebbe ozioso farsi qualche domanda: era propio necessario appaltare due capsule che hanno lo stesso scopo a due privati?
Si dirà,ma se una non funziona per qualche motivo,non si resta a terra,c’è l’altra.
Ora a parte che con questo ragionamento perchè non commissionare per maggiore sicurezza quattro o cinque capsule,un osservatore malevolo potrebbe far notare che a terra si è rimasti lo stesso per dieci anni (e meno male che c’è la Soyuz).
Non sarebbe dunque stato meglio commissionare un unico veicolo con requisiti minimi per traghettare equipaggi alla ISS e riportarli indietro?

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