Things That Cost More Than Space Exploration

Things That Cost More Than Space Exploration è un nuovo blog che, come accenna il nome, parla di cose che costano più dell’esplorazione spaziale. Ogni breve post – il sito è un tumblelog – confronta i costi dei progetti spaziali con quelli di altre attività umane non legate allo spazio. Mette per esempio a confronto le spese per l’astrologia con il budget di un’agenzia spaziale nazionale come l’ASI, o i costi di sviluppo di un nuovo rasoio Gillette e del Falcon 9.

Un aspetto interessante di questo blog, curato da William Pomerantz che dopo aver lavorato per il GLXP è ora un dipendente SpaceX, è che discute progetti non solo pubblici ma anche privati. È una risorsa utile, e uno spunto di riflessione, per le discussioni sui costi e l’opportunità dell’esplorazione spaziale.

Bisognerebbe proporgli una correzzione nella pagina dove parla si Astrologia (oh che brutta parola) e ASI che la foto non è di Luca Parmitano, ma di Paolo Nespoli :smiley:

Molto bello anche perché fornisce i costi delle singole missioni invece del budget totale NASA: un modo per dire “se non avessimo fatto questo avremmo potuto fare 10 di queste missioni”

Fatto.

L’anno scorso avevo fatto anch’io una comparazione costi sull’argomento, stufo di sentir dire dai miei colleghi che le spese per lo spazio sono inammissibili con tanta gente che ancora muore di fame sul pianeta (in pratica la solita tiritera qualunquista). Ho fatto quindi un semplicissimo grafico con Excel che ho stampato in formato A3 ed appeso in ufficio. Inutile dire che li ho zittiti tutti, o perlomeno quelli a cui interessa l’argomento. In particolare ho confrontato le spese spaziali più elevate (programmi Apollo, ISS e Shuttle, budget annuale NASA) con spese che io ritengo superflue tipo guerre e armamenti, politica all’italiana e ristorazione. Quest’ultima l’ho inserita perché la gente che si scandalizza delle spese spaziali quando altri muoiono di fame, se ne vanno poi spesso al ristorante o da McDonald’s.

Spero che si vedano gli allegati.

Queste le fonti dei numeri che ho utilizzato:

*1 fonte Congressional Research Service, 2011
*2 fonte Stockholm International Peace Research Institute, 2009
*3 fonte Lafleur, Claude (2010). “Costs of US piloted programs”. The Space Review, 2012
*4 fonte Databank Cerved Group, 2011
*5 fonte United States Securities and Exchange Commission, 2011
*6 fonte Bill Summary of NASA Authorization Act of 2010
*7 fonte Pearman, Hugh (25 July 2012). “These Knock-Down, Shrinkable Games”. The Wall Street Journal: p. D6.
*8 fonti: Bilancio Camera/Senato 2010; Siope Ministero Economia 2010; Bilancio dello Stato, 2010; Regioni elaborazione su Bilanci 2010. Comuni e Province, Istat 2009
*9 fonte The Jupiter Millennium Mission Press Kit, October 2000
*10 fonte Leone, Dan (July 8, 2011). “Mars Science Lab Needs $44M More To Fly, NASA Audit Finds”. Space News International. November 26, 2011.


Spese spaziali a confronto.xlsx (13.3 KB)

Permettimi di puntualizzare, forse è meglio se metti il costo di una missione shuttle media, lo stesso per la ISS, così sembra che tutti quei soldi siano spesi… in un colpo solo. E’ vero che puntualizzi dicendo che si tratta dell’intero programma, ma la gente è istintiva, non guarda alle virgole.

Il tema di questo topic mi piace tantissimo, io su questo argomento ci vado un po’ piu’ cauto, ma e’ un punto di vista personale… non mi sembra di essere il qualunquista che dice che andare nello spazio sia inutile o superfluo visto che con lo spazio ci mangio. Il tuo grafico e’ molto molto interessante perche’ riesce a dare un ordine di grandezza alle cose, ma almeno su di me non credo faccia l’effetto desiderato.
Ci rende piü consapevoli delle cifre in gioco questo e’ certo, ma nessuna delle colonne che vedo li mi stupisce o mi indigna (a parte forse i costi della politica italiani se confrontati con i paesi esteri).
Questo credo sia normale e dipenda dal carattere di una persona e dal suo modo di vedere il mondo, in questo caso non credo esista un giusto o uno sbagliato ma esista una propria opinione.

La mia rimane quella che andare nello spazio rimane comunque una cosa molto costosa per la quale ci vogliono dei motivi molto validi e una riduzione del rischio di fallimento quanto piu’ possibile vicina allo zero.

Senza dubbio è una cosa molto costosa, ma il problema grosso è che i soldi ci sono eccome, solo che li buttiamo nella spazzatura invece di usarli per fare progredire l’umanità.
E non vado a prendere la spesa militare, prendo altri esempi anche da questo sito: se gli italiani la smettessero di dare soldi ai ciarlatani (gli astrologi) e quei soldi li donassero all’ASI, potremmo mandare nello spazio 20 astronauti italiani ogni anno…

Premesso che non posso vedere il primo link che e’ stato postato (quello degli astrologi per intendersi) il mio commento era limitato solo al grafico excel di Lupin.
Sono daccordissimo con te Buzz, i soldi ci sono e’ una questione di come gestirli, per lo spazio si puö sicuramente fare di piü ma non posso paragonare queste spese con le entrate di una multinazionale della ristorazione o l’organizzazione di giochi olimpici perche’ secondo me e’ come confrontare mele con banane… (ma capisco, lupin ha spiegato che l’ha fatto per rispondere a critiche riguardo alla fame nel mondo)
Poi sono daccordo con tu, che la gente butta via soldi in vario modo, ma non per questo penso che se il mondo smettesse di fumare avremmo i soldi per finanziare missioni spaziali, bisogna comunque tenere conto che la gente che regala soldi ai ciarlatani nel mondo c’e’ e ci sarä sempre. Altrimenti si entra nell’utopia…

Nessuno qui sta discutendo su come trovare i fondi per le missioni spaziali :wink:

Il problema è che quelle persone che regalano soldi ai ciarlatani, o che spendono soldi nelle sigarette, o che sono ben contenti di finanziare le olimpiadi, quando si parla dello spazio hanno spesso un approccio del tipo “a cosa serve andare nello spazio? È inutile, perchè ci spendiamo tuti questi soldi?” (sicuramente ti è capitato di trovarti davanti a questa osservazoine)
Al che io rispondo: “e a cosa servono le olimpiadi? e a cosa servono le sigarette? e a cosa servono gli astrologi?”

È chiaro che questo non serve a convincere i governi ad aumentare i fondi per lo spazio, stiamo parlando di chiacchiere da bar e questo sito è una buona fonte d’informazione per segnare qualche punto in queste chiacchiere :slight_smile:

Ok, allora sono con voi :cool:

Concordo con quanto emerso finora nella discussione. Personalmente, sono perfettamente d’accordo sulla mal-destinazione del denaro in generale e, ovviamente, sull’opportunità di dedicare maggiori risorse (non solo economiche!) all’esplorazione spaziale.

Tuttavia, credo vads innanzitutto riconosciuto che, parlando di investimenti necessari, il tema spaziale è solo uno dei tanti ambiti che si potrebbero essere presi ad esempio: la ricerca scientifica in generale, le politiche sociali interne ed internazionali, la salute delle popolazioni a rischio, la tutela dell’ambiente…sono tutti aspetti che, se confrontati con -ad esempio- “la guerra”, meriterebbero ovviamente ben altre risorse. E questo ci conduce ad una considerazione forse inutile ma di fondo: funziona cosi. Spendiamo tanti soldi in sciocchezze, sia come individui sia come società: spendiamo per la politica, per gli sport professionistici e per vedere questi sport in tv, spendiamo per la droga, le sigarette, l’alcol, le prostitute…nessuno di questi è un investimento intelligente per il futuro dell’umanità, ma l’umanità è proprio questo e sarebbe veramente miope auspicare che improvvisamente gli uomini e le donne della Terra decidano di investire in aiuti umanitari o ricerca scientifica tutto quello che attualmente “investono” in droga. Semplicemente, non accadrà. Quindi, sapere che gli attaccanti della Serie A sono più pagati di un premio nobel per la medicina può indignarci quanto vogliamo, ma rimarrà sempre un’osservazione fine a sé stessa.

Il discorso “per il Vietnam si è speso tanto cosi” paragonato al programma Apollo, onestamente, lo condivido e comprendo, ma ne comprendo allo stesso tempo la futilità assoluta.

Concordo anch’io che le cifre si possono guardare da svariati punti di vista. Con il mio grafico volevo solo rispondere a quelle persone che dicono: è una vergogna che si spendano soldi per andare nello spazio quando ci sono ancora persone che muoiono di fame. E dicono questo senza avere la più pallida idea di quali sono le proporzioni fra le varie voci di spesa che non aiutano a sfamare il mondo. Senza contare che fra le ricadute dei programmi spaziali magari c’è anche qualcosa che aiuta l’umanità!

Si, infatti uno dei punti e’ proprio questo. Credo che fermarsi a mostrare che ci sono modi peggiori di impiegare i soldi nel mondo dove la gente muore di fame e’ efficace fino ad un certo punto. Forse un valore aggiunto e’ raccontare a quelle persone che grazie ai rilevamenti di un satellite per osservazione terrestre il paese sottosviluppato X ha ottimizzazo la parte di terre da coltivare o le aree in cui pescare per sfamare la propria popolazione.

Risorse come il blog o il grafico di Lupin sono utili non per discutere opinioni legittime, ma punti di vista superficiali e pretestuosi che fanno i conti in tasca solo all’esplorazione spaziale perché maggiormente visibile di molte altre attività umane, senza considerare il contesto.

Mi sono trovato anch’io asentirmi dire che lo spazio non serve a nulla. Chiacchiere da bar fini a se stesse senza capo ne coda, ma comunque luoghi comuni accettati come verità assolute, a prescindere.
E’ bene però scindere la spesa pubblica dalla spesa privata. Il contesto Vietnam-Apollo ha senso, è nell’ambiente delle scelte governative, ma un Shuttle-Mcdonald è un pò forzato, però da un’idea dei volumi d’affari in gioco. Molti pensano che le spese spaziali siano colossali, poi capiscono che tutto sommato, non sono poi così tante.
Tenete presente però, che la magioranza delle persone confonde milioni con miliardi. Abbiamo un debito pubblico calcolato in miliardi e c’è gente che gongola per un milione recuperato…

Io credo che la cosa che più tocca la gente “ignorante” di spazio sia fargli notare cosa si fa coi navigatori e con la tv satellitare…, Senza le spese affrontate negli anni 60 e 70 non vedremmo tutte le partite di calcio in diretta ed in HD… e avremmo ancora le guide del Touring nella tasca del sedile del passeggero…

Sempre per rimanere in tema, Facebook ha acquisito WhatsApp per 19 miliardi di dollari, cioè quanto il budget annuale della NASA.

Con l’IVA al 22% in Italia farebbe 4,18 miliardi nelle casse dell’Erario.
Ma invece di sviluppare l’economia da noi si preferisce il prelievo dai risparmi del contribuente.

infinitamente OT :smiley:
Si paga l’IVA anche sull’acquisto di una azienda?