Tiangong 1 - Tutto sul rientro della prima stazione spaziale cinese

Il mio piccolo contributo alla interessante discussione. La mia impressione e’ che le stime di Aprile/(Maggio??) della data di rientro siano sensibilmente sovrastimate. I miei calcoli convergono piuttosto verso la finestra attorno a meta’ marzo. L’errore, a questo punto, e’ prevalentemente sistematico e dipende dalla “postura” adottata nei calcoli riguardo all’assetto della stazione (l’attivita’ solare, a questo punto, conta poco e semmai gioca ad “anticipare”, certamente non a ritardare). E’ l’area di drag (=assetto) quella che conta ora. Le mie stime danno valori attorno ai 40 m^2, probabilmente piu’ alti di quanto usano altri nei calcoli. Stiamo osservando la Tiangong con una sottorete di 4 camere PRISMA “dedicate” alla campagna (Alessandria, Genova, Navacchio(PI), Loiano(Bo)). In allegato la curva di luce del passaggio su Loiano del 18/Gen da cui si vede che l’assetto e’ mantenuto. Allego anche una figurina dell’astrometria del passaggio del 20/Gen su Alessandria. Notate che la curva nera NON e’ un fit dei dati, ma la traccia aspettata dagli elementi orbitali del NORAD. L’accordo e’ molto buono. Discuteremo questi (ed altri) interessantissimi risultati di PRISMA in un articolo piu’ esteso, sul numero di MARZO de “Le Stelle”.


Solo una breve nota per ringraziare tutti degli interessanti e rigorosi contributi a questa discussione.

Ottimo contributo. Grazie ad Andrea Buzzoni per le info!

Mi sembra che l’ESA punti ai primi giorni di aprile, +/- 6 giorni. Aggiornamento odierno, 6 marzo

Volendo fare del What if, dal momento che la Stazione si sta abbassando sempre di più e va incontro a strati di atmosfera sempre più densi non sarebbe possibile abbatterla con un anti Sat a una quota abbastanza bassa da evitare problemi di detriti in orbita?

  1. è materiale e territorio cinese, dovrebbero farlo loro
  2. se lo facessero rivelerebbero a tutti lo stato delle loro armi anti-sat. Hmmmm…
  3. dovrebbero garantire lo sbriciolamento in pezzi così piccoli da evaporare nel rientro. Impossibile, i serbatoi in titanio sono troppo duri.
  4. andrebbe fatto, con piccolo preavviso, solo se il rischio di caduta fosse reale ed elevato su un’area fortemente abiltata. Lo sai solo all’ultima orbita (vedere toto-impatto di Fobos-Grunt, qualche anno fa)
  5. se fosse delegato ad altri ci andrebbe l’ONU di mezzo. Figurati.
  6. se lo facesse un altro stato, che so, gli Stati Uniti, per motivi di protezione civile, verrebbe fuori un casus belli

Insomma, lo vedo poco, ma poco fattibile!

La previsione di Marco Langbroek: 7-21 aprile (One month left for Tiangong-1).

CristianPi a Gennaio aveva parlato di 6-7 Aprile. Stai a vedere che ci piglia lui.

A proposito… é sparito? :smiley:

Ha aggiornato i calcoli e quindi anche la previsione:
I currently estimate it to re-enter one month from now, somewhere between April 7 and April 21 April 1 and April 12.

Ok, ok… io scommetto tra le 18 e le 20 UTC del 5 aprile :smiley:

Che hai preso il giorno mediano? :grin:

No, ho consultato l’oracolo di Delfo :wink:

Io spero che avvenga più verso il 12 aprile… dal 3 al 6 aprile ci saranno quattro passaggi piuttosto luminosi e ci terrei tanto a filmarli… :ok_hand:

Pensa che bel film se fosse in fiamme :stuck_out_tongue_winking_eye:

Quello sarebbe il top! Anche se c’è una probabilità di 1 su 1600 circa che il rientro avvenga proprio sull’Italia…

Seguo con interesse, anche se riesco a comprendere solo una parte delle informazioni condivise.
Domanda da ignorante: Il rientro in atmosfera produrrà una combustione ed una eventuale coda visibile ad occhio nudo? Quale sarà la durata di tale situazione?
Grazie :flushed:

Sì e sì, specialemente se avviene di notte. Dura qualche minuto o anche meno, giusto il tempo di precipitare da 60-70 km, dove inizia il surriscaldamento, a zero.

Le previsioni di rientro aggiornate di Marco Langbroek.

Grazie mille!!

Aggiornamento del 15 marzo dall’ESA: http://blogs.esa.int/rocketscience/2018/01/12/tiangong-1-reentry-updates/
La finestra è dal 30 marzo al 6 aprile, ancora indicata come altamente variabile