No 
il TIRA spara a potenze inarrivabili, un paio di ordini di grandezza superiori… i radar italiani pero’ sono MOLTO veloci… sarebbe comunque assai interessante investigare come il TIRA possa fare imaging della Tiangong da Bonn, praticamente ad “alzo zero”, con l’astronave in culminazione sull’Italia, in barba al traffico aereo tedesco e svizzero…
Se Wiki è corretta la potenza di TIRA in banda Ku (quella usata per imaging) è poi di 13 kW di picco, relativamente poca roba. Anche proprio di fronte alla parabola, assumendo un’illuminazione uniforme, sarebbero solo 15 W/m2. Diciamo 30 W/m2 (sempre e solo di picco, probabilmente 30 mW medi) nella zona più calda, nulla di veramente pericoloso. Ma come faccia a lavorare ad alzo zero me lo sono chiesto anch’io 
la qualità delle immagini è incredibile.
Ci siamo: queste potrebbero essere le ultime ore di volo della Tiangong-1.
ESA ha smesso di aggiornare la pagina degli updates che abbiamo seguito nel corso della settimana e ha aperto questo paginone riassuntivo finale http://blogs.esa.int/rocketscience/2018/04/01/monitoring-almost-complete/ invitando anche i lettori a tenere gli occhi al cielo e a inviare eventuali foto su twitter a @esaoperations.
Rimane l’ormai noto fattore di incertezza che in ogni caso impedisce di stabilire un luogo e un’orario di rientro con assoluta precisione.
Secondo ESA Tiangong-1 rientrerà in una finestra di 4 ore centrata alle 01:07 UTC (03:07 CEST) del 2 aprile. In altre parole, a partire dalla mezzanotte ogni momento è buono.
Marco Langbroek segnala un aspetto interessante relativo ai siti di online tracking. Dice che, contrariamente a quanto si possa pensare, non si basano sulla telemetria in tempo reale, ma fanno previsioni basate sui dati orbitali rilasciati diverse ore prima dal portale di tracking JSpOC.
Questo glitch induce questi siti a segnalare la presenza del detrito orbitale anche dopo il suo rientro in atmosfera.
Sebbene i siti diano ottime stime sulla posizione effettiva degli oggetti ancora in orbita, non ci si deve fidare eccessivamente per quelli in fase di rientro. Dato che Marco vede gente confusa per questo motivo ad ogni rientro, lo scrivo qui così potremo ricordarcene in futuro.
La previsione ASI delle 23.15 esclude anche la curva azzurra, tra quelle citate dal Dr. Buzzoni.
Resta pertanto confermato esclusivamente il potenziale coinvolgimento della parte orientale dell’isola di Lampedusa, con orario di rientro all’altezza di 80 km in atmosfera per le 2.44 ora italiana del 2 aprile (range di incertezza da 1 ora e mezza a 2 ore e mezza).
Fonte: https://www.asi.it/it/news/2315-1-aprile-ultimo-aggiornamento
@Livio: sei salvo!
Oramai é valida solo la fascia rossa, per l’osservazione.
Ultima orbita?
P.s.
Il perigeo dell’attuale e forse ultima orbita si trova ad ovest delle coste del Cile.
Confermato il rientro sul Pacifico del sud senza far danni alle 2.16 ora italiana
Paolo D’Angelo
Alla fine è caduta vicino al punto Nemo
Per completare il quadro del modo insoddisfacente con cui i media hanno trattato questa vicenda, si potrebbe ricordare la posizione assunta da alcuni di quelli cinesi che - arrampicandosi sugli specchi - cercano di far passare la tesi che la Tiangong sia caduta in un luogo sicuro, come previsto, e che non fosse fuori controllo.
“The only thing that was out of control was the Western media speculation. The space lab’s expected reentry was used by some Western media as a propaganda opportunity to fan the flames of fear about China’s rise and to try to cast doubt on China’s space capacity.”
Il thread è stato unito con la l’articolo di AstronautiNEWS e rinominato, per creare una bella discussione definitiva su questa lunga saga
Beh dai non è che quando uno vuole notizie pulite e puntuali si rivolge ai media cinesi.
Io ringrazio tutti quelli che in queste settimane hanno scritto cose precise in questo thread, per me è stato molto interessante trovare riunite in un punto solo tutte informazioni di qualità.
Grazie a tutti
Sono riuscito a seguire il rientro solo fino a mezzanotte, l’ apogeo era ancora poco sopra i 150 km, come sono andate orbite successive? Si sono abbassate sempre più o c’è stato un “tuffo” repentino?
Questa è la zona incriminata.
Complimentandomi con tutti i contributori “puntualissimi” e rigorosi, lascio solo un piccolo input finale. Per puntualizzare che NESSUNO sa realmente dove si sia inabissata la Tiangong. Il punto di impatto che viene dato e’ solo il nominale dall’ultima orbita, sulla base della propagazione dell’ultimissimo TLE aggiornato con le osservazioni americane sul Pacifico. Ma NON mi risulta che ci siano stati avvistamenti diretti. Dalle informazioni (non pubbliche) che ho visto l’orario e la conferma finale viene in realta’ da un NOSHOW sul successivo sorvolo in Atlantico, alle 00:51 UTC (quel ramo che poi, sull’Italia, sarebbe divenuta la traccia ROSSA nella mappa delle traiettorie di rientro), emanato dal Joint Force Space Operation Center (JSpOC) a Vandenberg.
Che tipo di osservazioni e strumenti a terra e nello spazio servirebbero per confermare un simile rientro? Mi chiedo per esempio se i satelliti da ricognozione classificati abbiano sensori per rilevare eventi di questo tipo, anche se è improbabile che le eventuali osservazioni vengano rese note.
A me piacerebbe capire se é possibile che i Cinesi abbiano conservato un controllo della stazione con gli RCS tale da riuscire a far precipitare la stazione nel pacifico. Fondamentalmente, é andata esattamente come doveva andare, non gli si può dire nulla. (?)
Marco Langbroek ritiene che non si sia trattato di un rientro controllato sia per la mancata emissione di un NOTAM, sia per la buona concordanza fra il rientro e i modelli di previsione.
Finalmente è finita, non ne potevo più di sentire alla radio i catastrofisti… 
Quaggiù sul 43° parallelo ci siamo goduti il passaggio, velocissimo rispetto alla consueta ISS, alle 20,30 di ieri.
Purtroppo non ho fatto in tempo a fotografare.
