Dopo due mesi di lavro vi mostro la mia ultima creazione: il Titan II in scala 1/30.
Realizzato interamente e rigorosamente in plexiglas è alto 1,00 m., basamento escluso.
La zona motori l’ho dovuta ovviamente semplificare in quanto per me era impossibile riprodurre quei due/tre miliardi di tubicini che ci sono nell’originale mentre nella zona centrale ho realizzato le feritoie nelle quali si può intravedere il motore dello stadio superiore.
Anche questo, come il precedente Saturno V, è destinato in Russia, presso un museo che sta realizzando un’ala espositiva dedicata all’astronautica.
Davvero notevole il tuo lavoro e sopratutto pieno di soddisfazione, per il fatto che i tuoi modelli vadano a fare bella mostra in un museo.
Bravo Jormun!!
Mandami una cartolina dalla Russia .-)
Sinceri complimenti!!! 
:-({|= /
Complimenti è veramente ben fatto! Tra l’altro lavorare il plexiglass non è gioco da ragazzi…la soddisfazione è doppia 
Già, complimenti per il modello e altrettanti complimenti per costruirli per un museo…
Uno splendido lavoro Jormun!!!
A quando un’Aquila di Spazio 1999??
Grande jormungaard!!!
Bellissimo lavoro!
Troppi tralicci nell’Aquila, preferisco godermi il modellino in metallo della Dinky Toys nella mia teca.
Anche io ho un Dinky Toys dell’Aquila, per la precisione della versione da trasporto… 
Veramente notevole.
Interessante sopratutto la zona delle feritoie in cui si vede il motore, in molti modelli in vendita quella parte è sempre chiusa e colorata nera o blu.
Levami una curiosità: ma è in plexiglas anche la zona motori ?
Se intendi quella per il trasporto delle scorie, una è anche nel mio studio…
Le feci il filo per mesi per averla, ma ce l’avevo fatta!!!
Caspita è stato oltre venticinque anni fà… 
Esatto!!
Anche se, in verità, io avevo chiesto a mio padre di comprarmi quella passegeri
In ogni caso fui molto contento lo stesso, all’epoca era un giocattolo ambitissimo.
Ti dirò che non è stato 25 anni fa, ma quasi 30!!
Almeno per me.
All’epoca avevo 10 anni e rimasi a casa con una brutta febbre per un bel pò, mio padre (per farmi passare il tempo, e sopratutto per farmi contento) mi andò a comprare il modellino in uno dei negozi più forniti di Napoli (almeno all’epoca).
Di tanti giocattoli dell’infazia che ho dato via, di questo non mi sono mai separato insieme a tre modellini di Star Wars comprati anche loro nel 1978, il caccia Ala X, il TIE ed il Landspeeder con Luke e D3B0 tutti della Mattel in metallo.
Stessa cosa…
Non ricordo per quale “occasione”, ma era stato un premio o qualcosa del genere ed eravamo andati (ad Acqui Terme), in un negozio che ormai non c’è più…
Arrivati in negozio non avevano più quella passeggeri, ma ovviamente andava benissimo lo stesso!!!
Se non ricordo male era costata 25’000 Lire che per l’epoca era tantissimo (per un “giocattolo”), consideriamo pure, ad oggi, un 80-100 euro!
Eh sì, il periodo è quello quindi possono essere tranquillamente più 30 che 25 (infatti ho scritto “Oltre 25 anni” ).
Totalmente in plexiglas, i motori sono stati ricavati da una barra piena in plexiglas, tornita e poi forata mentre il traliccio che regge i motori è composto da sottili bastoncini, sempre in plexiglas, tagliati e incollati con una colla specifica.
Hai mai pensato di mettere in vendita questi modelli ?
Sono molto particolari e sopratutto in una scala che difficilmente si trova in commercio.
Bella domanda, ma la risposta non è semplice.
Se dovessi fare un conto sul materiale che consumo diciamo che siamo intorno ai 40/50€ ma se poi devo contare le ore di manodopera che ci vado a perdere credo che il prezzo salirebbe almeno a 400€.
Sono sicuro, comunque, che se mettessi qualcosa del genere su e-bay troverei probabilmente qualcuno o più di uno che se lo compra ma, alla fine, il modello che avrei io non sarebbe più un pezzo unico ma uno dei tanti.
In definitiva, l’unicità del modello ed il fatto che qualche eventuale piccola imperfezione io posso mascherarla e tenermela mentre un cliente che paga non può (giustamente), sono i due principali motivi che mi frenano dal realizzare una produzione per la vendita.
Chissà un domani, forse…