Tre nuovi moduli russi in arrivo sulla ISS?

Se posso aggiungere un particolare omesso nell’articolo, il modulo MLM Nauka esiste già tra i mockup della ISS presenti nell’Hydrolab di Star City. La stessa Samantha Cristoforetti vi ha svolto delle esercitazioni nel 2013 (quando sembrava che l’originale dovesse andare in orbita l’anno dopo). Ne parla nel suo Diario di Bordo a L-432.

Ma è una mia impressione o all’estremità del modulo MLM vi è un portello munito di anello di docking internazionale?

Certo che sono belli grossi i thruster!
Anche quei cilindri verdi laterali lo sono ?

Sì, anche se sono sono realizzati in modo poco “realistico”. Non dimentichiamo che si tratta di un mockup da piscina :smile:

Questo è l’originale e qui i thruster sono tutti con le protezioni rosse (remove before flight):

e qui si vede meglio il portello di docking (non so se sia standard):

Altre foto qui. E’ singolare che tutte le immagini in circolazione di Nauka (anche quelle utilizzate da Energia e Roscosmos per le notizie recenti) risalgano ancora al 2012…

Pare che il lancio di Nauka (MLM) sia slittato al 2018. Ma la notizia “bomba” potrebbe essere un’altra, sebbene in qualche modo collegata. Roscosmos ha proposto agli altri partners di ridurre la presenza dei propri astronauti sulla ISS da tre a due membri. Questo sia per motivi economici sia perché la quantità di esperimenti scientifici da parte russa non giustifica la presenza di tre persone. Solo con l’aggiunta di Nauka la quantità di esperimenti russi richiederebbe tre persone ma finché quest’ultimo rimane a terra non ve ne è necessità.

A proposito della riduzione del numero dei cosmonauti russi sulla ISS, la TASS cita un articolo di Izvestia dell’11 agosto. La non disponibilità di MLM (Nauka) sembra essere un po’ una scusa; probabilmente la vera ragione è di ordine economico.
L’articolo, oltre ad un dirigente di Roscosmos, cita Igor Marinin, caporeddatore di Novosti Kosmonavtiki, secondo il quale, con l’entrata in servizio dei trasporto commerciale per gli astronauti USA, la Russia dovrà necessariamente ridurre a due il numero dei voli Soyuz all’anno (Marinin dice: uno in primavera e uno in autunno).
Diminuendo anche il numero dei suoi cosmonauti, Roscosmos potrebbe continuare ad offrire posti agli astronauti “stranieri”, al prezzo di 60 milioni di dollari a viaggio, e quindi non essere costretta a sostenere tutti i costi dei voli.
Marinin aggiunge anche che una Soyuz con due soli posti russi avrebbe anche la possibilità di imbarcare “turisti spaziali” (ma è pensabile per 6 mesi?) oppure di sfruttare più “spazio cargo” (forse sarebbe meglio dire “peso cargo”).

Per restare in topic, l’articolo, oltre a indicare per il 2018 la nuova data per il lancio di MLM (si era già arrivati a dicembre 2017…), conferma però gli altri lanci: “Nodo” rimarrebbe al 2018 e MPM al 2019 (ovviamente: fino al prossimo rinvio :smile:).

Ho idea che questi bellissimi moduli non li vedremo mai agganciati alla ISS.

Giusto.
Sembra davvero un patetico modo per nascondere evidenti problemi finanziari - vedasi il travagliato avvio di Vostochny - ipotizzare viaggi “turistici” di 6 mesi (!?!). Forse neppure a eventuali ricconi super-appassionati, budget a parte, farebbe gola l’idea di passare così tanto tempo senza nessuna attività da fare, se non rimirare le bellezze del cosmo, ed ammazzarsi di esercizi fisici per almeno due ore/die…

L’ipotesi “balzana” dei sei mesi, però, è mia (non di Marinin) e nasce dal non aver considerato che un soggiorno di durata più turistica si può ottenere con un periodo di sovrapposizione tra i due equipaggi. Il turista arriverebbe con la nuova crew e rientrerebbe, pochi giorni dopo, con quella “smontante”.

Senza scomodare il database di Lupin (ma solo Wikipedia), pare che al momento il soggiorno turistico in orbita più a lungo sia quello di Charles Simonyi, con 15 giorni nel 2007, mentre il più breve quello di 8 giorni di Dennis Tito (il primo turista spaziale della storia) nel 2001. [Fine dell’OT turistico].

E’ quello che noi “interni” abbiamo sempre pensato, i Russi fanno decisamente meno esperimenti. E’ anche uno dei motivi percui si è cominciato a coinvolgere i cosmonauti in erperimenti nell’USOS, perchè i Russi hanno sempre avuto crew time in abbondanza.

Io ho sempre creduto che i Russi continuassero a mantenerne tre per una questione politica, ovvero per mantenere l’equilibrio tra astronauti e cosmonauti e quindi l’equilibrio nella gestione del programma ISS. Ridurre a due il numero di cosmonauti mentre gli astronauti salgono a quattro (con il CCtCAP) significherebbe che i Russi peseranno la metà rispetto agli americani nel programma…

Ora si parla della seconda metà del 2018.

In questa intervista della TASS Sergej Krikalev dice che il lancio di Nauka è ancora previsto a dicembre 2017 con il ritorno ai voli Soyuz con due astronauti russi a marzo 2018.

Dice anche che per occupare il terzo seggiolino si stanno valutando più opzioni come turisti spaziali, una nuova missione di lunghissima durata oppure del cargo extra.

http://tass.ru/opinions/interviews/3788209

I lavori su Nauka sono ricominciati ed è sempre accesa la speranza di vederlo lanciato a dicembre. Sarebbe un favoloso regalo di Natale per la ISS.

Buone notizie.

Nauka sarà lanciato il 6 dicembre con aggancio alla ISS il 15 dicembre al posto di Pirs che verrà sganciato dalla Progress MS-06 qualche tempo prima.

Il primo veicolo ad agganciarsi a Nauka sarà la Soyuz MS-06 che il 23 gennaio 2018 si sgancerà da Poisk per attraccare pochi minuti dopo a Nauka (MLM).

http://www.russianspaceweb.com/iss_fgb2.html#2017

:open_mouth: TT TT TT !
Speriamo che a ERA non sia venuta l’artrite a stare ripiegato per tutto sto tempo!

Nove giorni dal lancio al docking contro 6 ore per il profilo veloce e due giorni per quello lento del voli Soyuz/Progress. Interessante.

In effetti sia Pirs che Poisk impiegarono due giorni per raggiungere la Stazione. Diciamo che Nauka sarà una via di mezzo fra questi due e Zvezda che impiegò 14 giorni.

Da Roscosmos, video in cui si ribadisce l’arrivo di Nauka sulla ISS per il 2017 e si parla del futuro della ISS. (Per inciso: non sapevo che anche Thomas Pesquet parlasse russo - lo si vede a 4.01 - e tra l’altro senza neanche troppo accento francese! :smiley:)

Tutti gli astronauti che volano sulla Soyuz devono conoscere il russo e lo studiano come parte dell’addestramento.