Trovata fosfina nell'atmosfera di Venere

Se l’ipotesi della fosfina di origine biologica prenderà piede, immagino che una missione umana si potrebbe fare prima di una su Marte.
In fin dei conti Venere è più vicina a noi, ma anche al Sole.
Far sbarcare degli astronauti dentro ad un batiscafo spaziale è al momento improponibile. già restare in orbita è più accettabile. Da lì puoi spedire giù sonde e recuperarle o fare analisi più ravvicinate.
In più Venere come banco di prova per Marte. Almeno per il volo spaziale. Sbarcare su Venere e su Marte sono due cose totalmente diverse.
Fantascientificamente parlando tufferei nell’atmosfera un veicolo appeso oppure un veicolo che possa innalzare la sua quota per essere recuperato da uno che vola più in alto. Un idea che ho da tempo e che è molto complessa, inutile parlarne qui, magari totalmente irrealizzabile.
tornando all’argomento, non resta che attendere e sperare, cosa? Che ci sia vita su Venere. Almeno la smetteremo di parlare di Marte, che è troppo lontano. :slightly_smiling_face:

Come già scritto una missione umana che prevede lo sbarco su Venere è irrealizzabile e tutto sommato pure inutile.

Mentre una missione in orbita venusiana oppure un “flyby” è tecnicamente possibile, la NASA aveva già studiato un possibile scenario del genere nell’ambito del cosiddetto AAP (Apollo Applications Program):

I russi avevano fatto altrettanto come evoluzione di scenari di missione marziana che vanno sotto il nome di “programma TMK”, in particolare la missione MaVr (Mars Venera) prevedeva un flyby di Venere per reindirizzare il veicolo TMK verso Marte.

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Per la cronaca Winchell Chung nel suo “Atomic Rockets” fa una critica tutt’altro che positiva del progetto NASA di Venus Flyby:

http://www.projectrho.com/public_html/rocket/realdesigns.php#badidea

Quale sarebbe il valore aggiunto dalla presenza di esseri umani in orbita venusiana, rispetto ai rischi che corrono, alla luce delle nostre attuali capacità tecnologiche?
Personalmente ritengo nessuno, e anzi, correrebbero un rischio inutile.

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Sostanzialmente quello che dice Winchell Chung.
Il rischio di una missione orbitale venusiana, non è rappresentata dalla missione in se quanto dal fatto che si svolgerebbe in prossimità del Sole dove le dosi di radiazioni sono più alte di quelle riscontrabili nell’ambiente circumterrestre, dal momento che Venere non ha campo magnetico (così come Marte) e dunque non dispone di alcuna protezione contro la normale azione del Sole, come le Fasce di van Allen della Terra.

Se poi prendiamo il caso di un brillamento (Flare) allora l’equipaggio corre un pericolo mortale, bisogna prevedere uno shelter (cosa che comunque va prevista anche per le missioni marziane).

Ma ammettiamo anche che si decida di fare una missione in orbita venusiana, gli astronauti opererebbero dei droni nell’alta atmosfera e probabilmente dei lander sulla superficie. Quale beneficio potrebbe avere la missione da una presenza umana quando tutto può essere fatto in remoto con costi e rischi immensamente inferiori?

Non è possibile fare una parallelo con Marte perché un eventuale missione orbitale marziana sarebbe comunque un precursore di un successivo sbarco sulla superficie del pianeta rosso. Mentre nel caso di Venere sarebbe inutile dal momento che è impossibile sbarcare sulla superficie.

Ci sono delle motivazioni elencate qua Astronauti NASA su Marte nel 2040! - n°92 da Vespiacic. Non c’entra niente con la fosfina, ovviamente, è uno studio di quest’anno antecedente alla scoperta della fosfina su Venere. La fonte è autorevole.

EDIT: no scusate, risposta sbagliata, Marco parlava di orbita, il post parla solo dei vantaggi di un flyby. Abort! :slight_smile:

Tecnicamente sono le radiazioni cosmiche, provenienti dallo spazio profondo, il problema nell’esplorazione spaziale manned, ben più di quelle provenienti dal Sole, anche in caso di attività sulla superficie solare

Qui un articolo scritto da @marcozambi sull’argomento

Per il resto ritengo che una missione manned in orbita venusiana non vedrà la luce per moltissimi anni ancora, i rischi e le difficoltà sono enormi, mentre il beneficio di inviare uomini oltre alle sonde in questo caso mi sembra molto ridotto rispetto, ad esempio, ad una missione manned su Marte.

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Non maledirmi, ma ormai manned suona proprio male.
Crewed è il termine ormai standard, come giusto :innocent:

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Ripeto quanto scritto da altri: il flyby di Venere trovava alcune giustificazioni anche per ridurre i tempi di viaggio per un’ipotetica missione crewed per Marte.

L’astrodinamica e’ una materia complessa e a volte antiintuitiva, pero’ pare che usare la gravita’ di Venere in un passaggio ravvicinato permetta di abbreviare il viaggio per Marte, in termini di tempo.

Gli svantaggi che vedo passando piu’ vicino al Sole sono la maggiore radiazione e vento solare (che dovrebbe aumentare con l’inverso del quadrato della distanza come altri fenomeni) e, non secondario, il minor preavviso se si dovesse manifestare un flare come l’evento di Carrington del 1859. Probabilmente ce ne sono altri che non vedo.

Avere astronauti nelle vicinanze ha il vantaggio di permettere un controllo remoto di rover e sonde atmosferiche con un ritardo temporale molto limitato. In pratica da vicino si possono telecomandare le sonde invece che doverle programmare per essere autonome.

Pero’ su Marte questo ha senso ma… a 50km di altezza nell’atmosfera di Venere quanto e’ utile e rilevante poter avere umani vicini e tempi di reazione piu’ brevi? Non ci sono pietre e buche da evitare nell’alta atmosfera.

Se pero’ un giorno ci sara’ una missione crewed verso Marte (ed e’ un grossissimo se) a mio avviso non e’ improbabile il passaggio per Venere, a parita’ di altre condizioni… perche’ anche se inutile per i risultati scientifici far passare umani vicino a Venere significa comunque piantare una bandierina e far finire le foto di viaggio sulle home page dei media.

Io pero’ preferirei molte sonde robotiche che orbitano, rientrano nell’atmosfera e ci veleggiano aerostaticamente o toccano anc he la superficie resistendo il piu’ possibile alle durissime condizioni in vari punti interessanti del pianeta, piuttosto che spendere i soldi per un rapido e non molto utile flyby umano…

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Una missione con esseri umani verso Venere avrebbe l’indubbio vantaggio di consentire eventuali analisi e caratterizzazioni di campioni biologici al di fuori della nostra biosfera.
Evitando qualsiasi tipo di contatto, anche accidentale.
La prudenza nella protezione planetaria, se mai dovesse essere confermata la presenza di vita, dovrebbe essere posta come priorità assoluta.

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Mah, sbarcare su un pianeta ha certamente un impatto mediatico più rilevante del semplice fermarsi in orbita, però Venere è e resta un pianeta, il più vicino, e nessuno è mai nemmeno entrato in orbita attorno ad un altro pianeta o lo ha mai raggiunto con una missione crewed.
Quanto costerebbe mandare una missione in orbita venusiana rispetto ad una marziana? Sulle prime direi lo stesso, salvo che quella venusiana poterebbe essere solo più breve. Di quanto non saprei, non ho le competenze per calcolare il tempo di volo, la permanenza ed il ritorno. Io posso solo ragionare a spanne.
Ovviamente Venere non ha il fascino di Marte (siamo tutti gay :grin: :grin: :grin:, senza offesa per gli omosessuali s’intende!). Poi su Venere ci sono mica i dinosauri? Non possiamo fare una sonda spaziale che deve difendersi dai giurassici di Venere (leggere SF di tanti decenni fa). No, non ci sono i dinosauri giurassici, ci sono gli esseri dell’Archeano. Roba da nulla.
A parte gli scherzi, per me sarebbe un “perché no?” Poi gli enti spaziali ovviamente fanno progetti sensati sulla base delle esigenze scientifiche, industriali e politiche. Che poi ogni tanto fanno uno studio sui SE astronautici, non vuol dire che lo faranno per forza.
Mode smile ON
Stavamo mica dicendo che “i marziani sopra a Marte, hanno fatto un invenzione, che su Marte in ascensore, presto noi si andrà?” :wink:

Opinioni sulla possibile origine biologica dell’Universtià di Sydney.

Sono solo opinioni, senza nessuno studio dietro, ma fatta da gente autorevole; contano un po’ più delle opinioni nostre, ma comunque poco :slight_smile: . La vita può essere presente per uno di questi tre motivi:

  • si è evoluta in passato quando le condizioni sulla superficie erano migliori e ne è rimasta poca nelle gocce d’acqua delle nuvole ad alta quota;
  • è arrivata dalla Terra a causa di due impatti meteoritici, il primo che l’ha estratta dalla Terra, il secondo che l’ha fatta arrivare su Venere, ed è sopravvisuta;
  • si è evoluta su Venere ma non ha strutture a base di carbonio, i cui composti non resisterebbero integri a quelle condizioni.
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Personalmente preferirei questa, quella che mi intriga di più, soprattutto per capire su quali elementi possa basarsi una forma di vita diversa da quelle a noi conosciute, a base di carbonio, e capire quali siano i meccanismi di produzione della fosfina e altri composti.

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bell’articolo in italiano, che spiega in dettaglio il rilevamento e le procedure per escludere i falsi

https://oggiscienza.it/2020/09/25/fosfina-atmosfera-venere/

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domanda: su venere esiste un ciclo dell’acqua spostato in quota? mi chiedo se negli strati superiori esista una fascia di P-T in cui l’acqua condensa, poi piova, e uno strato inferiore dove le condizioni portano alla rievaporazione senza che l’acqua arrivi mai verso il pianeta

Bellissimo articolo, grazie! Ci sono molte informazioni per farsi un’idea dettagliata sulla questione.

Non proprio. La concentrazione di vapore è di 20 parti per milione e non cicla, piuttosto si disperde. Il Sole scinde i legami e l’idrogeno si disperde pian piano nello spazio.

EDIT: https://deepblue.lib.umich.edu/bitstream/handle/2027.42/62594/nature06434.pdf;jsessionid=662360E12B907E33BE922BF993391416?sequence=1
gli atomi che sfuggono dall’atmosfera sono per lo più idrogeno elio e ossigeno, in particolare 1,9 atomi di idrogeno ogni 1 di ossigeno, che indica proprio che il pianeta perde acqua costantemente (il rapporto ideale sarebbe 2).

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Più che “tutt’altro che positiva”, una boiata di dimensioni intergalattiche mi sembra di capire.

Boiata è una parola grossa, si tratta pur sempre di uno studio della NASA, più che altro Chung ne mette in risalto i limiti intrinseci. Bisogna anche comprendere che quella proposta risale a quasi 60 anni fa…

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Ho creato la pagina Wikipedia Vita su Venere, partendo dalla traduzione della versione in inglese. Visto che qui ci sono tanti appassionati all’argomento, magari qualcuno vuole aggiungerci qualcosa!

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