Tuta Sokol implementata.

Il nostro forum ha sfatato una leggenda (Grazie Spacewalker,grazie Paolo,grazie Colonnello Vittori)apparsa in alcuni siti internet,e cioè che la tuta lancio/rientro Sokol potesse essere implementata per permettere brevi EVA di emergenza.Esiste tuttavia il caso di una tuta Sokol implementata,anche se non esattamente per attività extraveicolari.Due Britannici,Andy Elson e Colin Prescot hanno intenzione di battere il record di altezza per palloni stratosferici con equipaggio.Elson e Prescot si troveranno seduti su una piattaforma aperta,direttamente attaccata ad un pallone,protetti dal vuoto e dalle radiazioni da tute Sokol (la ditta Russa è tra gli sponsor del volo) implementate da un overgarnment arancione e da una visiera dorata simile a quelle presenti nei caschi delle tute EVA.Non conosco a che punto sia il progetto,comunque ecco alcune immagini interessanti.

Ragazzi che fegato!!

L’idea di stare appeso ad un Pallone Stratosferico alla quota di circa 40 km è di quelle da brivido. :roll_eyes:

Certo a pensare che Kittinger si è addirittura buttato col paracadute da quella quota…

Ragazzi che fegato!!

L’idea di stare appeso ad un Pallone Stratosferico alla quota di circa 40 km è di quelle da brivido. :roll_eyes:

Certo a pensare che Kittinger si è addirittura buttato col paracadute da quella quota…

P.S. Ma queste tute non vi ricordano un pò quelle usate nella mitica serie di Spazio 1999???

Questa storia dei colori delle tute è piuttosto interessante.Il rivestimento esterno di una tuta spaziale,IVA o EVA che sia,deve respingere le radiazioni e riflettere il calore senza assorbirlo.Tra la fine degli anni 50 ed i primi 60 il colore scelto dagli Americani per l’involucro esterno era l’argento alluminizzato (overgarnment della tuta X-15,tute Mercury,Prime tute Gemini e SR71).Poi a metà dei 60 si scoprì che il bianco rispondeva meglio dell’argento a questa esigenza,inoltre propio i piloti dell’SR71 denunciarono che le loro tute alluminizzate colpite dai raggi del sole “sparavano” abbagliandoli.A quel punto,e fino a metà dei 70 tutti gli scafandri divennero bianchi.Dal 1975 circa l’USAF iniziò ad introdurre propio sulle tute per l’SR71 colori più scuri come l’arancio, il giallo,addirittura il verde oliva ed il tabacco.Tabacco furono le prime tute dello Shuttle,rosso arancio sono quelle attuali (solo in versione IVA,quelle EVA continuano ad essere bianche),e rosso arancio è pure il rivestimento delle Sokol dei nostri “pallonauti”. Ora,un colore scuro dovrebbe non essere riflettente,anzi al contrario dovrebbe attirare maggiormente il calore.E’ questo che non mi torna.Finchè l’equipaggio è dentro al veicolo forse non è un grande problema,ma all’esterno la cosa dovrebbe presentare delle incognite.

Questa storia dei colori delle tute è piuttosto interessante.Il rivestimento esterno di una tuta spaziale,IVA o EVA che sia,deve respingere le radiazioni e riflettere il calore senza assorbirlo.Tra la fine degli anni 50 ed i primi 60 il colore scelto dagli Americani per l'involucro esterno era l'argento alluminizzato (overgarnment della tuta X-15,tute Mercury,Prime tute Gemini e SR71).Poi a metà dei 60 si scoprì che il bianco rispondeva meglio dell'argento a questa esigenza,inoltre propio i piloti dell'SR71 denunciarono che le loro tute alluminizzate colpite dai raggi del sole "sparavano" abbagliandoli.A quel punto,e fino a metà dei 70 tutti gli scafandri divennero bianchi.Dal 1975 circa l'USAF iniziò ad introdurre propio sulle tute per l'SR71 colori più scuri come l'arancio, il giallo,addirittura il verde oliva ed il tabacco.Tabacco furono le prime tute dello Shuttle,rosso arancio sono quelle attuali (solo in versione IVA,quelle EVA continuano ad essere bianche),e rosso arancio è pure il rivestimento delle Sokol dei nostri "pallonauti". Ora,un colore scuro dovrebbe non essere riflettente,anzi al contrario dovrebbe attirare maggiormente il calore.E' questo che non mi torna.Finchè l'equipaggio è dentro al veicolo forse non è un grande problema,ma all'esterno la cosa dovrebbe presentare delle incognite.

L’alluminizzazione dello strato esterno impiegato sulle prime versioni di tute pressurizzate, avrebbe dovuto riflettere il calore permettendo un miglior comfort termico. Come giustamente ha detto Carmelo, lil fastidoso bagliore che in alcuni casi questo rivestimento causava, fece propendere per una sua sostituzione. Il colore bianco sulle tute EVA oltre che a permettere una miglior distribuzione del calore interno alla tuta e respingere quello esterno, assicura una ottimale visione sullo sfondo nero dell’ambiente circostante. In questo modo un astronauta è imediatamente distinguibile. Il colore arancione, altamente visibile e quindi rilevabile, è internazionalmente riconosciuto come identificativo di una richiesta di soccorso, quindi è perfettamente indicato per tute d’emergenza. Il colore scuro delle tute a mio avviso, risulta deleterio per il problema citato sopra. E’ ovvio che all’interno di un ambiente pressurizzato e controllato termicamente non sussistano problemi, ma effettuare attività EVA potrebbe comprometterne l’efficienza.
Il progetto che cita Carmelo lo scovai tempo fa e mi affascinò per il fatto che impiegava tute Sokol adattate con overgarment extra per protezione termica. Tratto dal sito del QinetiQ1:

The spacesuits alone will not be sufficient to keep the pilots warm. Andy and Colin will wear two thermal layers under the suits, and for the flight, the pilots will be wrapped in a cocoon, outside the spacesuits, which can be opened and closed. The cocoons are similar to the thick down suits worn by mountaineers and climbers. Although closer to the sun, temperatures in space are much lower than on earth because there is no air present to be heated up. Between 60,000-80,000ft (18,000-24,000m) the temperature could be as low as -70° C (-94° F).

Basterebbe anche questa annotazione per asserire che la Sokol, non permette EVA d’emergenza se non opportunamente adattata.
Altro progetto interessante che stavo seguendo era quello del “Le grand Saut” dove un ex colonnello paracadutista, Michel FOURNIER avrebbe tentato di battere il volo di Kittinger saltando da 40.000m: Interessante era la sua tuta pressurizzata implementata per tale occasione: uno scafandro EFA tipo 23 adattata a resistere a - 100 °C e ad oltre 1.700 Km/h :scream: di velocità che si prevedeva di toccare durante la caduta libera. Ad oggi però, il primo tentativo è stato sospeso per problemi al pallone il secondo per problemi finanziari.

http://www.qinetiq1.com/spacesuits.html

http://www.legrandsaut.org/site_fr/home.htm

Questo Fournier sembra il sosia di Bruce McCandless! P.S. a me le alluminizzate piacevano.peccato.

P.S. Ma queste tute non vi ricordano un pò quelle usate nella mitica serie di Spazio 1999????

Hai troppo ragione!!!

Troppo mitico Alan Carter … :grinning:

Sembravano un pò tute da sci anni 70,però…che bei ricordi! :smiley:

Ragazzi che fegato!!

L’idea di stare appeso ad un Pallone Stratosferico alla quota di circa 40 km è di quelle da brivido. :roll_eyes:

Certo a pensare che Kittinger si è addirittura buttato col paracadute da quella quota…

P.S. Ma queste tute non vi ricordano un pò quelle usate nella mitica serie di Spazio 1999???

Si, eccetto che per l’elmetto…