Ecco un interessante aggiornamento del sito “Astronautix” sui veicoli manned per i prossimi anni.
Tutte capsule ed un biconico (la nuova versione del Klipper,se si farà).
Grazie della segnalazione, molto interessante.
SI… dopo lo shuttle tutti volevano la navetta… i russi con il Buran… gli europei con Hermes… i giapponesi con Hope e persino i cinesi con il CC1… ora invece…
Forse la tecnologia non era e non è ancora matura, e lo Space Shuttle è stato un bel sogno (con due intermezzi da incubo… ) durato trentanni.
Ecco che ora tornano le capsule in tutte le salse… e questo forse per i prossimi 20/30 anni.
A meno che qualche “genio” non faccia quadrare il cerchio… (Rutan se ci sei batti un colpo!)
Fermo restando la voglia di futuro che spinge molti di noi nello sperare design innovativi di aerospazioplano e SSTO… penso che l’obiettivo di esplorazione interplanetaria che USA e molti altri (nelle aspirazioni) si prefissano, sia più agevole con un design conosciuto (ma non da tutti…) tipo capsula… il coniugare poi un grande payload con il trasporto umano (tipo STS) non è più negli obiettivi delle agenzie…
più realisticamente, si è capito che cargo e manned, insieme non sono “economicamente vantaggiosi”
tipo lo shuttle che statisticamente quande volte è andato su a pieno carico?
quante volte, la parte manned ha sfruttato il 100% delle possibilità della navetta?
vettori “specifici” per carico e missione, al momento sono senza dubbio più conveniente, consentendo di ottenere il massino dell’eficenza economica dal mezzo
Nessuno ha parlato di tornare al cargo di 30 tonnellate+uomini… io intendevo una soluzione manned (e quindi con alato o biconico) soltanto per l’equipaggio ed una piccola parte di materiale… tipo Ares…
In fondo anche la privata SpaceDev con il suo DreamChaser sta cercando di arrivare a questo… E ricordo in fondo che la capacità di un alato o biconico in fase di rientro (stress di gravità e facilità di atterraggio su una normale pista) non sono certo paragonabili a quelle di una qualsiasi capsula…
… ed ora “Difensori ad Oltranza” dei secchi di bulloni… fucilatemi!!!
Potrebbe essere anche una lavatrice… basta che vadano su e tornino giù senza danni.
se pensiamo che all’inizio l’STS doveva soppiantare tutti i vettori USA…
Sicuramente si era progettato un qualcosa di molto complesso con troppe aspettative, purtroppo che siera dovuto piegare a troppi compromessi, vedi la stva immensa per trasportare i satelliti militari
Sono del tuo stesso parere. Preferirei vedere progetti innovativi di biconici e lifting bodies. Tuttavia se l’obiettivo è l’esplorazione interplanetaria e della Luna, nel breve termine, è ovvio che il design tipo capsula sia immediatamente implementabile con sforzi minori rispetto a una nuova generazione tutta da inventare…
E` sempre il solito dilemma ingegneristico: uovo oggi o gallina domani.
Paolo Amoroso
Aldila’ del problema sicurezza, questa e’ stata senz’altro la critica maggiore mossa da sempre al programma Shuttle.
… Però prendiamo ad esempio il mitico 2001 odissea nello spazio, coesistevano Shuttle, ISS, Capsule…
Quello che penso è che (mio parere personale che si puo’ benissimo controbattere) in questi 50 anni non si e’ mai sviluppate una reale strategia spaziale manned; sia per prestigio nazionale e che per contingenze di politica mondiale, mi spiego la NASA ha mandato l’uomo sulla Luna gia’ piegandosi al rendez-vous lunare che era il sistema piu’ economico e rapido, ma che alla lunga non poteva portare alla colonizzazione stabile della stessa; il raggiungimento del traguardo (unito al Viet-Nam) ha sgonfiato l’interesse ed i fondi creando un post-Apollo che non vedeva un reale lungo termine; l’URSS ha sviluppato la tecnologia delle stazioni spaziali senza pero’ dimostrare altro interesse nel manned; ora la Cina sviluppa una tecnologia spaziale a piccoli passi perche’ vuole realmente stabilirsi nello spazio ed utilizza quanto gia’ sviluppato adattandolo alle proprie esigenze.
Concludendo se realmente si vuole andare lontano dovrebbero coesistere tutti i sistemi di trasporto perche’ ognuno ha una specifica propria tale da renderlo indispensabile solo per quel tipo di lavoro (Shuttle per il collegamento Terra-ISS, Capsule per il landing Lunare… ), occorrerebbe una precisa volonta’ politica “Spaziale” che nessuno dimostra.
Concordo ma non do per scontato che tutto debba essere fatto esclusivamente da agenzie governative, e in particolare dalla NASA. Con un background solido di privati/agenzie che soddisfi i bisogni in LEO, l’Agenzia potrebbe benissimo dedicarsi esclusivamente (o per la maggior parte) all’esplorazione.
Infatti l’Orion di 2001 era Pan-Am…
In “2001 Odissea nello Spazio” non coesistevano Shuttle, ISS e tantomeno capsule.
Il film rappresentava, in chiave riveduta e corretta alla fine degli anni ‘60, la visione della colonizzazione dello Spazio cosi’ come espressa da Wherner von Braun agli inizi degli anni '50 sulla rivista “Collier’s”.
La stazione spaziale “a ruota” (nel film la “Space Station V” a doppia ruota), il traghetto orbitale “Atlas” (nel film l’Orion della Pan Am), il grosso modulo lunare riutilizzabile (nel film lo sferico “Aries III”), sono tutti elementi presenti nello scenario delineato da von Braun, Ley, Bonestell ed altri.
Kubrick non ha fatto altro che “saccheggiare” (in senso nobile, s’intende) quello che era disponibile gia’ da qualche anno e confezionarlo con una veste “grafica” (o per meglio dire un “design”) piu’ moderno ed avveniristico (tanto che risulta attuale ancora oggi).
Lo scenario di von Braun non prevedeva stazioni spaziali in completa assenza di peso (come la ISS) ne’ tantomeno capsule spaziali.
Ci vuole un obiettivo da raggiungere come cerco modestamente di spiegare nel mio sito alla pagina "Il “San Francisco Model”, una sorta di nuova corsa all’oro. Quello che manca (per ora) è l’equivalente dell’oro.
e cmq un grosso handicap, è legato alla motorizzazione, che non ha fatto che piccoli passi dal 60…
tantè che oggi ci ritroviamo a maneggiare con i motori dell’epoca riveduti!!!
lobbies del pertolio non dice nulla
In campo spaziale le lobby del petrolio “pesano” relativamente poco.
Qui si parla di rendimento termico ed i motori oggi in uso non sono concettualmente diversi da quelli sviluppati all’inzio del secolo scorso, sono solo migliori da un punto di vista tecnologico.
Qui si invoca un “breakthrough” ossia qualcosa che consenta un “salto” di qualità più che di quantità, passando a forme propulsive diverse dai motori chimici.
Il fatto che alcuni motori a razzo utilizzino il kerosene come combustibile incide poco, perché è possibile sfruttare molte miscele alternative (la migliore di tutte è la classica idrogeno-ossigeno).
carissimo,
la mia risposta era chiaramente espressa riferita alla citazione sui motori automobilstici; tutto il senso della mia argomentazione era volta ad esprimere una idea sulle motivazioni che spingono ad affrontare i viaggi spaziali manned; il modo di renderli fattibili, prospattando alcune idde maturate nel corso dei miei anni.
Un veicolo specifico per il trapsoto terra stazione paziale, uno per l’esplorazione di altri corpi celesti (per esempio la luna) e riflettere su come manchi la vera spinta politica che è poi quella economica; del reale sfruttamento delle risorse minerarie (nella accezione piu’ estesa possibile).