Ultimissime dalla fascia di asteroidi [0903-UNM]

Tocca alla sonda Dawn farci avere le ultime notizie sulle condizioni operative e sul procedere della missione, da una distanza di circa 330 milioni di km, o quasi 30 minuti-luce.

Dawn ha recentemente beneficiato di un passaggio ravvicinato nei confronti di Marte, sottraendo al generoso pianeta rosso un po’ di momento angolare che il veicolo spaziale ha convertito in nuova spinta verso l’asteroide Vesta.

Il fly-by e’ avvenuto ad una quota minima di 542 km, contro i 500 previsti al momento del lancio. In realta’, l’eccezionale flessibilita’ del propulsore a ioni che equipaggia Dawn consentiva quote comprese fra 300 e piu’ di 750 km, tutte sfruttabili per ottenere la spinta desiderata.
Al momento, e per i prossimi tre mesi, Dawn manterra’ la sua antenna principale orientata verso la Terra, per poi riattivare la spinta a ioni, ora spenta, e ripristinare la routine di un collegamento alla settimana.

Il controllo missione ha approfittato del passaggio ravvicinato e della possibilita’ di comunicare agevolmente con Dawn per tarare alcuni degli strumenti di bordo.

Un primo test ha riguardato lo “star tracker”, dispositivo ottico che riconosce i campi stellari e ne desume l’orientamento spaziale del veicolo. Per le dinamiche del passaggio, era ampiamente previsto che lo star tracker restasse per qualche tempo “abbagliato” dalla luce rilfessa da Marte, divenendo non operativo. Per questo erano state attivate procedure speciali di recovery e di attivazione dei giroscopi di bordo.
Ma non tutto e’ andato esattamente come previsto.
Infatti, nel momento in cui lo star tracker principale e’ stato abbagliato dalla luce, si e’ attivato un segnale di allarme, che da Terra era ovviamente atteso, e per il quale era stato previsto un comando di “ignora”. Purtroppo non e’ stato inserito anche un resettamento dell’allarme stesso. Quando il comando “ignora l’allarme” e’ stato spento, la sonda ha avuto ancora una lettura di errore e, interpretando comunque l’abbagliamento come un malfunzionamento, ha provato ad attivare lo star tracker secondario.
Questo, pero’, essendo a sua volta affetto da un difetto di programma, non e’ riuscito a completare le procedure di avvio nei tempi previsti (prova evidente che la legge di Murhpy vale anche oltre Marte).
A questo punto a Dawn non e’ rimasta altra soluzione che mettersi in “safe mode” ed attendere istruzioni da Terra.
Per fortuna i tecnici hanno identificato prontamente i problemi, risolvendoli in un paio di giorni. Il tutto senza particolare allarme, visto che le letture che arrivavano da Dawn erano tutte assolutamente nominali e coerenti con la rotta desiderata.

Anche il rilevatore di raggi gamma e neutroni (GRaND) e’ stato messo alla prova. Questo strumento misura le radiazioni ad alta energia che pervadono lo spazio, ma, peculiarmente, e’ particolarmente “miope”, e riesce ad individuare i corpi celesti solo quando e’ relativamente vicino ad essi. Il flyby marziano ha consentito di verificarne le prestazioni e calibrare le letture in attesa dell’incontro con Vesta.

La grande mole di dati raccolta da GRaND ha richiesto l’impiego quasi esclusivo delle memorie di Dawn, e poco e’ rimasto a disposizione delle macchine fotografiche.

Qui, dal sito della NASA, potete trovare una delle poche foto inviate dalla sonda e scattata nel vicino infrarosso.

Storia interessante… :thinking:
Comunque e ufficialmente risaputo che la legge di Murhpy è universalmente valida! :wink:
In pratica è una costante fisica! :grin:

Si Si, la legge di Murphy è valida in tutte le galassie conosciute e non!

E si è una legge universale, valida anche nell’impero Klingon! :stuck_out_tongue_winking_eye:

Questa foto della superficie di Marte è stata ripresa dalla sonda Dawn il 17 Febbraio, durante il fly-by :smile: