Ultimo EXPRESS Rack sulla ISS

Ho letto questa news:

Il comunicato stampa dichiara che “si chiude il capitolo” EXPRESS (EXpedite the PRocessing of Experiments to the Space Station) per concentrarsi su Artemis. Non mi è chiaro che cosa implichi la chiusura del progetto per l’attività scientifica sulla ISS.

Si tratta dell’ultimo lancio di questa particolare infrastruttura, ma gli esperimenti scientifici continueranno a essere svolti, in modo diverso e con altre modalità di gestione? Così suggerisce questa news sui voli commerciali, per esempio.

Oppure si tratta di un passaggio iniziale verso la chiusura dell’attività scientifica sulla ISS, in vista della conclusione dell’intero progetto?

Oppure altro?

Non sono un esperto e quindi mi rivolgo al Forum. Ringrazio anticipatamente per ogni chiarimento.

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Gli Express rack sono dei rack molto modulari, in cui si può infilare di tutto. In Columbus per esempio ce n’è uno, Express Rack 3 (primo rack entrando sulla destra, dove in passato c’è stato Veggie, l’esperimento di coltivazione con le luci colorate che ha permesso tante belle foto).

Il fatto che terminino la costruzione di nuovi express Rack non vuol dire però che smettano di usare quelli a bordo. Può semplicemente voler dire che hanno riempito tutti gli spazi che avevano a disposizione e non c’è bisogno di nuovi racks

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Grazie per la risposta. Il mio dubbio derivava dall’enfasi che avevo percepito, nel comunicato, al fatto che l’era dei rack era conclusa e ora ci si concentrerà su Artemis. Non capivo (per scarsa competenza ingegneristica, logistica e… linguistica) se non più rack volesse dire anche non più esperimenti scientifici nuovi lanciati prossimamente con destinazione ISS. Invece è il contrario: vuol dire che ISS è allo stato dell’arte per la scienza in LEO, l’esperienza dei rack si sfrutterà per costruire i prossimi passi.

Io in quel comunicato non leggo da nessuna parte “non più racks”, mi sembra che parli solo degli Express.

In ogni caso il concetto di ISPR è stato fondamentale per un veicolo modulare come la ISS; avere definito uno standard internazionale ha permesso di spostare negli anni i racks da un modulo all’altro (inclusi Columbus e JEM), mentre la stazione cresceva e cambiava configurazione con l’arrivo di nuovi moduli, grazie al fatto che gli ISPR hanno tutte le stesse dimensioni e anche le stesse interfacce elettriche, fluidiche e di dati.

Nel momento in cui cambiano completamente il veicolo e il profilo di missione perché si fanno missioni più corte e con veicoli più piccoli, non ha più molto senso un concetto così flessibile. Probabilmente la prossima volta che vedremo qualcosa di simile agli ISPR sarà quando cominciamo a fare basi permanenti sulla superficie lunare o marziana

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