Un altro passo in avanti per il J-2X

La Pratt & Whitney Rocketdyne ha completato il primo di una serie di test a caldo sul propulsore J-2X, che è in fase di sviluppo per conto della NASA. Il J-2X consentirà all’essere umano di spingersi nelle zone più remote dello spazio, infatti l’ente spaziale americano ha scelto il J-2X come upper stage per il nuovo heavy lifter Space Launch System (SLS) in fase di studio.
Si è trattato di un test alimentato, dedicato alla valutazione del range completo delle condizioni operative dei componenti del motore durante il volo.

Walt Janowsky, il program manager di J-2X per l’azienda del Connecticut, ha sottolineato l’importanza della riuscita di questo test e soprattutto del fatto che esso ha permesso agli ingegneri della PWR di raccogliere dati importanti e di comprendere al meglio l’operato delle turbopompe: “Ogni nuovo test ci avvicina sempre più alla certificazione finale del propulsore e siamo certi che il J-2X sarà pronto per portare gli esseri umani verso destinazioni nello spazio mai raggiunte prima; asteroidi e Marte inclusi. Siamo determinati a continuare a lavorare con la NASA per il futuro del volo spaziale umano.”

Il sistema di alimentazione è costituito da determinati componenti collocati sulla parte superiore del thruster. Essi includono il gas generator, le turbopompe per l’ossigeno e l’idrogeno criogenici, e le varie tubazioni, valvole, e controlli che portano i propellenti assieme nelle turbine delle due turbopompe. Pratt & Whitney Rocketdyne svolgerà test a caldo con il sistema di alimentazione nel corso della prossima estate, variando le pressioni, le temperature ed i flussi in gioco, per assicurare questo nuovo propulsore, derivato dai motori J-2 del vettore lunare Saturn V, al futuro dell’esplorazione spaziale umana.

La Pratt & Whitney Rocketdyne fa parte della United Technology Corp. ed è parte della Pratt & Whitney.

Fonte: Pratt & Whitney


Io ricordavo che il J-2X deriva dal J-2 del Saturn e non dagli SSME…

Si hai ragione Rudy!

Ho maleinterpretato una frase di Wiki… :flushed:

Ho corretto, grazie.

Non riguarda direttamente il J-2X ma ho un quesito:

ho letto con attenzione questo articolo: http://www.nasaspaceflight.com/2012/02/sls-how-to-launch-nasas-new-monster-rocket/ riguardante le procedure di lancio del futuro SLS e in un passo si dice che i boosters SRB non saranno recuperati, quindi a perdere dopo ogni lancio a differenza dello Shuttle… possibile che si faccia un passo indietro anche su questo punto? Davo ormai per assodato un riutilizzo degli SRB come fatto da trent’anni con STS… mah.

Sinceramente ricordavo che sarebbero stati recuperati allo stesso modo degli SRB di STS, ma forse era riferito ad Ares-V… :wink:

Ipotesi A: costa meno buttarli che farli riusabili
Ipotesi B: la lobby della ATK ha spuntato un bel contratto

Ma se non sono riutilizzabili vuol dire che andranno più in alto nell’atmosfera e quindi al rientro verranno distrutti? Non penso che lasceranno le carcasse in giro per l’oceano

Non credo riescano a raggiungere una quota ed una velocità tali da “bruciare”. Semplicemente si schianteranno in mezzo al mare…

Per quanto può valere, il primo stadio di Ares I sarebbe stato recuperabile ed era a 5 segmenti con un conseguente dimensionamento dei paracadute di recupero (che però hanno fallito durante Ares I-X…)
Non capisco perchè non farli recuperabili anche per SLS anche visto il record nei lanci STS

Non riutilizzabili non significa che non verranno recuperati, probabilmente hanno fatto i conti e costa meno farni di nuovi che riutilizzarli as is, magari recuperando anche il materiale da rivendere per il riciclo

no perché l’articolo dice proprio: “These boosters will not be recovered and will sink to the bottom of the Atlantic Ocean after impacting downrange.”

Bè, potremo organizzare gite per visitare i residui spaziali affondati nell’oceano :smiley:

E’ corretto, alla fine verranno utilizzati solo per 2-3 lanci prima di passare al Block 1A con i nuovi booster e non è considerato conveniente ricertificare tutto il sistema di rientro e soprattutto pagare per il recupero e il ricondizionamento quando “a magazzino” sono presenti segmenti più che sufficienti per coprire questa fase transitoria. Rimuovendo inoltre il sistema di recupero si ha un incremento di prestazioni stimato nel 30%, che è notevole in attesa dei nuovi booster.

Quali sono questi “nuovi boosters”? Quelli a propellente liquido?
Avevo visto da qualche parte anche una proposta di nuovi SRB non più segmentati ma monoscocca…

Credo che la decisione di farli a propellente liquido o lasciali a propellente solido debba essere ancora fatta.

Quelli che vinceranno la gara già bandita… potrebbero essere ancora a combustibile solido ma in compositi oppure a propellente liquido, la gara è in corso e si attende il verdetto entro il prossimo anno.

A proposito di boosters a combustibile liquido, quelli di Energia erano a combustibile liquido o sbaglio?

sì, 4 boosters al Kerosene/LOX che poi sarebbero i razzi Zenit (quello che lanciano in Sea Launch, più o meno)

…Energia era proprio un bel vettore :disappointed:

Quindi un missile con 4 missili attaccati. Ah, questa mi mancava…