Un ettaro di girasoli per l'autonomia energetica di una famiglia

Il raccolto annuale della coltivazione di una tale superficie con questa pianta è quanto serve per garantire il fabbisogno di energia elettrica di una famiglia

Da un campo di un ettaro coltivato a girasole è possibile produrre biomasse sufficienti a garantire energia elettrica per le esigenze di una intera famiglia come pure dall’installazione di pannelli solari sul tetto di una stalla o dal biogas dei reflui prodotti da un allevamento di 10 mucche. E’ quanto ha affermato la Coldiretti dopo il nuovo record del greggio che nei giorni scorsi ha sfiorato i 70 dollari sul mercato di Londra per la qualità Brent.

Coldiretti darà il proprio patrocinio a Solarexpo 2006, dal 27 al 29 aprile alla Fiera di Vicenza dove spazi espositivi e convegni saranno dedicati allo sviluppo del solare, termico e fotovoltaico, ma anche alle biomasse ed all’architettura sostenibile ed efficienza energetica. Gli aumenti record del prezzo del petrolio - sottolinea la Coldiretti - sono causa di una crescita di costi per le imprese e per i consumatori che vanno affrontati con interventi strutturali per individuare fonti di energia alternative e rinnovabili che consentano di uscire da situazioni di crisi ormai ricorrenti.

Potenziando le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti (biodiesel e bioetanolo), utilizzando residui agricoli, forestali e dell’allevamento e installando pannelli solari nella aziende agricole - sostiene la Coldiretti - è possibile arrivare a coprire entro il 2010 fino al 13% del fabbisogno energetico nazionale, risparmiare oltre 12 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti e ridurre le emissioni di anidride carbonica di origine fossile di 30 milioni di tonnellate.
In Italia - sostiene la Coldiretti - ci sono le condizioni per una reale riscossa nello sviluppo di energie rinnovabili alternative al petrolio con l’immediata attuazione dell’obbligo previsto dalla legge 81/2006 nella quale si prevede che ‘‘dal primo luglio 2006 i produttori di carburanti diesel e di benzina sono obbligati a immettere al consumo biocarburanti di origine agricola (…) in misura pari all’1%’’ che dovrà essere ‘‘incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010’’.
Secondo i calcoli della Coldiretti l’applicazione della legge significa l’aggiunta nel primo anno ai normali carburanti di circa 400mila tonnellate di biocarburanti, come bioetanolo e biodiesel che possono essere ottenuti indirizzando a coltivazioni energetiche 273mila ettari di terreno nazionale, destinati peraltro a moltiplicarsi negli anni successivi per arrivare a quasi un milione e 400mila ettari nel 2010.

da newton

Ci voleva il petrolio ad oltre 70 dollari per smuovere i “cervelli”?

Ci voleva il petrolio ad oltre 70 dollari per smuovere i "cervelli"?

Abbandono il mio congenito ottimismo, per affermare che nemmeno con il petrolio a 80 $ al barile succederà nulla di straordinario, purtroppo.

Primo, perchè l’aumento reale dei prezzi di tutti i beni derivati dal petrolio (carburanti ma anche energia elettrica) non è proporzionato all’aumento dei prezzi. Il prezzo finale dei carburanti, ad esempio, è formato dal 90% circa da tasse, balzelli, accisa, ed IVA, per cui l’aumento è proporzionato ad una percentuale bassa del prezzo del bene in questione (e badate bene che le tasse suddette sono calcolate in percentuale sul prezzo del petrolio, quindi il primo a guadagnarci dagli aumenti del petrolio è lo Stato attraverso l’imposizione fiscale)

Secondo, perchè purtroppo quasi nessuno si muove se davvero non viene pizzicato sul vivo del portafoglio in maniera significativa.
Come dire, popolo bue. :frowning: