Una crisi di mezza...laurea!

Un saluto a tutti,
Come ho già scritto nel messaggio “Mi presento”, frequento la LM in Ing. Aerospaziale alla FII di Napoli. Il secondo anno del mio CdL è tutto a scelta, e permette di conseguire essenzialmente (i classici ) quattro rami:

  1. Percorso strutture
  2. Percorso fluidodinamico
  3. Percorso spazio
  4. Percorso sistemi

Questi percorsi vengono conseguiti scegliendo gli esami da opportune tabelle, con anche la possibilità di scegliere un “percorso misto”, facendo quadrare tutto in 126 CFU massimo.

Veniamo al nocciolo della situazione; l’imbarazzo della scelta.

Fin da bambino sono sempre stato appasionato di aeronatuica ed astronautica, e ho sempre avuto le idee ben chiare sul percorso che avrei intrapreso “da grande”.
Durante la Laurea Triennale (conclusa con una laurea sugli aerospike), ho avuto modo di assaggiare i diversi ambiti disciplinari, e devo dire che è stato davvero difficile non appassionarsi al dimesionamento strutturale, alla ricerca dei materiali, alle tecniche di diagnosi, all’interazione fluido-struttura, ai sistemi propulsivi… insomma, è un settore che mi appassiona tantissimo, e durante questi anni ho capito quanto altamente teconlogico sia e quanto sia basto sulla cooperazione e sul coordinamento dei diversi settori.
Durante questi faticosi anni non mi sono annoiato nemmeno un po’ e ho sempre approfondito tutto ciò che stessi studiando, nei limiti del tempo concesso, seppur notando una sorta di “predilezione” verso il ramo della fluidodinamica/propulsione.

Da qui il mio cruccio, che purtroppo deve essere sciolto in quanto gli esami obbligatori stanno per finire e devo scegliere cosa fare.
Ho letto alcune discussioni simili e ho notato che il filo rosso che le lega è la domanda cosa ti piacrebbe fare un domani?

Ho tentato di rispondere a questa domanda, e sono arrivato alla conclusione che mi piacerebbe lavorare sul campo, ovvero essere il famoso problem solver, quello cui viene posto un problema al quale deve tentare di porre un rimedio, sfruttando il proprio bagaglio tecnico, usando i SW messi a disposizione e cercando di fornire una stima, un modello quanto più accettabile possibile. Questa è sempre stata la figura cui ho fatto riferimento quando mi sono immaginato in “un domani lavorativo”.

La mia difficoltà sta adesso nel tradurre questo desiderio in esami e CFU… potrei riuscire a fare tutto ciò con un percoso meramente fluidodinamico? Oppure devo avere conoscenze strutturali? Queste ultime sono fondamentali e potrebbero precludermi qualche opportunità lavorativa?
Posso lavorare sul campo, oppure sarò “costretto” alla ricerca? Ha senso un percorso misto con esami che c’entrano poco gli uni con gli altri?
Sono le tante domande che mi sto ponendo in questi giorni…

Vorrei studiare quello che mi appassiona, ma ho capito che non basterebbero tre lauree per farlo… quindi devo giungere ad un compromesso passione/lavoro, in modo tale da ripagare anche gli immensi sacrifici economici che mi hanno portato dove sono adesso.

Con la speranza che qualcuno possa aiutarmi, vi ringrazio anticipatamente.

Ciao conterraneo (immagino tu sia Napoletano come il sottoscritto), allora se pensi che la tua attività futura sia il “problem solving” allora potrei dirti che devi indirizzarti verso il “system engineering” piuttosto che l’indirizzo fluidodinamico (immagino con il Prof. Raffaele Savino).

Premesso ciò però posso dirti (anche e soprattutto per esperienza personale) che non importa qual’è il percorso che intraprendi per fare una certa cosa, se avrai la possibilità futura di farla la farai indipendentemente da quello che hai fatto (o non fatto) prima.

Conosco laureati in fisica che si occupano di progettazione meccanica, architetti (il sottoscritto) che si occupa di technical management, ingegneri aerospaziali che sono diventati ottimi softwaristi e via discorrendo…

Per cui se ti senti più “affine” alla fluidodinamica allora prosegui con questa, fai quello che ti piace e fallo bene, il resto verrà da se…

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Ciao, ti ringrazio per la risposta!

Sì, sono un conterraneo ed il mio coordinatore è proprio il Prof. Savino!

Farò tesoro di quanto mi hai suggerito, cercando sempre di andare verso ciò che più mi stimola

Ok bravo (tra l’altro con Raffaele abbiamo una amicizia trentennale e lavoriamo spesso insieme proprio come accade in questo periodo per il programma MISTRAL).

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