Nei giorni scorsi un prestigioso quotidiano americano ha ospitato un articolo che offre molti spunti di discussione, per quanto basato su presupposti ampiamente opinabili.
Quanto segue e’ un sunto delle tesi esposte in quell’articolo (che non necessariamente condivido, ovviamente) e delle interessanti conclusioni cui esso giunge. Ne nascera’ certo una interessante dibattito.
L’argomento e’ la ISS, questo meraviglioso progetto grande come un campo di calcio e costato (sin qui) piu’ di 150 miliardi di dollari: la “cosa” piu’ costosa mai costruita!
Ebbene: l’ISS non serve a nulla.
Volevamo studiare gli effetti della permanenza prolungata a zero g? I russi hanno vagonate di dati raccolti negli ultimi 30 anni. Sappiamo tutto su come si vive a zero g, e sappiamo cosa fare per ridurre gli effetti indesiderati per quanto possibile.
Volevamo usare l’ISS come “tappa intermedia” per l’esplorazione? Assurdo: qualunque studentello di meccanica celeste sa che il modo migliore per viaggiare nello spazio e’ muoversi direttamente verso la meta; ogni tappa intermedia aggiunta arbitrariamente e’ uno spreco di carburante, tempo e risorse. Inoltre (e questo lo aggiungo io) sapete meglio di me che la posizione dell’ISS la rende inidonea a fungere da efficace “stazione di posta”.
Dopo l’incidente del Columbia, e’ apparso chiaro all’amministrazione Bush che se vogliamo correre cosi’ grandi rischi (e spendere cosi’ tanti soldi), e’ meglio che ne valga la pena: occorre mandare gli astronauti in qualche posto che meriti di essere visitato.
Da qui nasce tutta l’iniziativa Constellation, il cui scopo primario e’…la Luna!
Il solo posto dove siamo gia’ stati, e per di piu’ 50 anni fa…
Nel frattempo, gli USA sono obbligati dagli impegni presi a terminare la costruzione della stazione, gia’ sapendo che dopo il 2010 (fine del programma STS) sara’ piu’ conveniente lasciarla in gestione alle altre agenzie partecipanti.
Ecco allora la “porposta indecente”: trasformiamo l’ISS in una vera astronave.
In fondo, cosa le manca? Un motore ed un sistema di guida. E poi possiamo mandarla ovunque nel sistema solare si trovi abbastanza luce per i suoi pannelli. L’Ares V potrebbe essere usato per i rifornimenti, cosi’ come oggi usiamo Shuttle, Progress ed ATV.
Il CEV Orion e’ gia’ compatibile con l’ISS, e potrebbe diventarne il modulo di comando e guida per iniziare e controllare un lungo viaggio (Marte? Un asteroide vicino? Ditelo voi). Giunti alla meta, Orion si sgancia da ISS e conduce una ispezione ravvicinata.
Bene, ci manca solo piu’ il motore, e qui tutto grida “ION DRIVE!”. L’ISS e’ gia’ nello spazio, e’ gia’ fuori dal pozzo gravitazionale, e la spinta gentile ma costante dei propulsori a ioni sarebbe l’ideale per muoverla a nostro piacimento.
Volete un optional di lusso? Incontentabili. Nel prezzo vi mettiamo anche un bel lander. Partiamo dalla base dell’Altair, ovviamente, e, sfruttando il fatto che e’ solo all’inizio della sua progettazione, lo modifichiamo pesantemente per adattarlo ai suoi nuovi compiti, ovvero atterrare su Marte, la Luna, un asteroide (una cometa? ) per poi ritornare all’ISS.
E quanto mi costa tutto questo, direte voi?
Molto. Ma meno che buttare a mare un pezzo di ferro da 150 miliardi di dollari che abbiamo faticosamente portato in orbita. E si tratterebbe di una sfida globale per tutta l’umanita’, con oneri e benefici da ripartirsi fra tutti (cinesi compresi).
Questa e’ la proposta indecente. A Voi la parola!