Videoricordo dello Skylab a 40 anni dal lancio

E già, il mitico Skylab. Più guardo questi filmati e le foto dello Skylab e delle missioni Apollo, più ripenso, con una certa nostalgia, a che cosa la Nasa avrebbe potuto realizzare ancora, sfruttando sia il progetto Skylab (pensiamo solo alle potenzialità dello Skylab B, mai lanciato) che quello del razzo Saturno V (magari utilizzando la versione Saturno INT-20 o INT-21).
Chissà, oggi forse saremo su Marte e non a domandarci… dove andrà la Nasa? :disappointed:

Saturno INT-20 e INT-21 (versione cargo e per il lancio degli astronauti)

Ecco come sarebbe stata una possibile missione con lo Shuttle e lo Skylab insieme.

Avrebbero potuto lanciare lo Skylab B alla fine degli anni 70,tra il 1977 ed il 1978,aspettando un pò prima di modificare la rampa 39 (credo fosse tecnicamente fattibile).
Con alcune modifiche avrebbero avuto da subito una stazione (implementabile) per lo Space Shuttle.
Non tenere in conto una gigantesca possibilità del genere, e non volerla finanziare da parte di Congresso e Casa bianca,a mio avviso è stata una follia.

Lo Skylab, anche solo per i volumi che offriva, aveva grandissime potenzialità…d’altronde era letteralmente figlio di un lanciatore che è stato decisamente dismesso troppo presto. In ambio astronautico le occasioni sprecate non mancano, d’altronde: sull’onda del programma Apollo si sarebbe potuto fare ben altro, invece già dopo poche missioni lunari l’entusiasmo andava scemando. Se in USA ci possiamo mangiare le mani per il Saturn, lo Skylab e probabilmente anche per il programma STS, in parte, in Unione Sovietica abbiamo perso per strada ancora di più, forse…il famoso programma lunare abortito dopo i successi americani, il mitico N1, ma soprattutto Buran ed Energia, finiti in un angolo dopo un test flight unmanned…pensate come sarebbe cambiata la storia recente dell’astronautica con il vettore Energia e l’orbiter russo…

Solo che tutti quei programmi meravigliosi non erano economicamente sostenibili e troppo legati alla politica per non parlare della burocrazia.

Il fatto è che chi comanda e chi finanzia non è mai veramente interessato ai programmi spaziali, quindi non capiscono le potenzialità! Queste scelte non dovrebbero essere fatte dai politici, ma dagli interessati al settore che saprebbero come procedere al meglio.

Davvero un peccato che non si sia potuto salvare lo Skylab ed utilizzarlo con lo Shuttle, ci sarebbero state grandi potenzialità e, forse, il futuro sarebbe stato migliore e più prolifico.

Ora, invece, dopo essersi accorti degli errori fatti, si riparte con un nuovo programma che riprende il mitico SATURN 5; Se lo avessero utilizzato ed evoluto fin da subito sicuramente noi, oggi, saremmo già su Marte ed oltre.

what if… Mir e Skylab come stazione forse non più piccola ma di altro tipo?

amore di precisazione N1 fu cancellato non solo perchè gli americani toccarono primi il suolo lunare, ma sopratutto per i due incidenti occorsi al decollo, gestire i 30 motori del primo stadio si rivelò difficile anche per loro.

anche qui enegia un lanciatore sovradimensionato per i bisogni e particolare che fallì il primo volo commerciale.
Buran che aveva particolari diversi rispatto lo shuttle e fors migliori, ma assolutamente alcuna mission se non quella di dimostrare che la tecnologia sovietica non era seconda alla americana,ma la crisi interna e i costi fecero franare il tutto dall’interno.

scusate l’OT

Non ultimo il più importante di tutti, che lo Shuttle non ebbe mai, ovverosia la capacità di volare “telecomandato” senza equipaggio.
Ma anche questo aspetto era frutto della diversa visione dell’utilizzo dell’astronauta-cosmonauta da parte delle rispettive agenzie spaziali.
Scusate l’ulteriore O.T.

prima cosa, Energia non ha mai fatto voli commerciali; l’unico con payload diverso da Buran fu con un carico militare, il satellite Polyus se non ricordo male il nome.
seconda cosa, il fallimento di quel lancio è imputabile al payload, che doveva finalizzare la propria orbita coi propri motori, ma che per un errore software eseguì un’accensione retrograda anziché prograda, finendo per deorbitarsi da solo. Il vettore in sé funzionò perfettamente. Magari averlo a disposizione oggi.
Per Buran esistevano diversi progetti di utilizzo, civili e militari. Del resto neppure per lo Shuttle tutti gli utilizzi erano stati individuati dal principio.

solo per precisare :wink:

ricordavo male, sono andato a memoria.

Forse sbaglio, ma mi ricordo di aver letto che nei voli successivi al disastro del Columbia, se l’accurata ispezione dello scudo avrebbe dato risultati negativi l’equipaggio sarebbe rimasto sulla ISS in attesa di essere ricuperato (da un altro Shuttle o, nell’ultimo volo, da due Sojuz) e lo Shuttle incidentato avrebbe tentato un atterraggio comandato da remoto. Qualcuno ricorda questo particolare?

Hai ragione, ricordo anche io di averlo sentito, ma non ho mai approfondito, quindi non ho idea di come si sarebbe svolta la cosa!

Magari più che comandato da remoto poteva eseguire una sorta di manovre pre-impostate nel computer di bordo…
Lo shuttle iniziale non credo disponesse di tale possibilità, ma magari dopo il restyling del glass-cockpit hanno aggiunto anche qualche altra feature mai pubblicizzata…

Anche qui stiamo andando abbondantemente OT, ma comunque: che io sappia da ciò che ho letto lo Shuttle pre “Disastro del Columbia” sicuramente non aveva alcuna capacità di muoversi in maniera autonoma senza equipaggio a bordo. Dopo il 2003 non so se (come ben scritto da Lorenzo) lo Shuttle avesse la capacità di tentare un atterraggio senza equipaggio, mi pare che l’unica “feature” che avesse fosse un comando di accensione per deorbiting distruttivo controllato al di sopra di qualche oceano, ovviamente dopo che l’equipaggio si fosse messo in salvo sulla ISS o su uno Shuttle di “emergenza” (“Contingency mission”).

Sempre OT e sempre a memoria mi pare che ci fosse la possibilità di installare all’occorrenza dell’hardware per poter far fare delle manovre pre-impostate e tentare il rientro non distruttivo. Ma come detto vado a memoria, se ne è parlato in qualche discussione qua sul forum ma dovrei cercarla… appena ho un secondo

Nel frattempo vorrei segnalarvi questo PDF interessantissimo sullo Skylab B.
Notare anche la proposta di trasformare lo Skylab B in “Advanced Skylab”,lanciato nel 1978-79,e visitato da un unica missione Apollo nel 1979,allo scopo di attivare e rifornire il laboratorio,che negli anni seguenti sarebbe servito da stazione per lo Shuttle.
Purtroppo,nei distopici anni 70,il Congresso degli Stati Uniti era convinto che i contribuenti non fossero supportivi nei confronti del programma spaziale.
Peccato perchè allora i soldi c’erano, e con un investimento tutto sommato modesto lo Shuttle avrebbe avuto fin da subito una stazione orbitale di grandezza paragonabile alla ISS (e ulteriormente implementabile con moduli derivati dallo spacelab).


skylab B[1].pdf (350 KB)

Quanto alle possibilità di rientro automatico dello shuttle, ho trovato qualcosa su wikipedia:
http://en.wikipedia.org/wiki/STS-3xx
alla voce “Remote Control Orbiter”.

Scusate per l’OT, ma visto che se ne era parlato, mi è venuta la curiosità di approfondire e mi faceva piacere riportare e condividere ciò che ho trovato.