Vivere nello spazio

Non potrei essere piu’ in disaccordo. Le colonie e l’esplorazione spaziale non saranno mai finche’ rimane nelle mani dei governi. Il tutto deve passare al piu’ presto possibile nelle mani dei privati che devono avere dei vantaggi economici. Quando la cosa avra’ un bilancio economico positivo le colonie spaziali fioriranno come funghi anzi vedrai che interverranno i governi per mettere regole legiferare e tassare… alche’ certe colonie reagiranno, dichiareranno guerra ai governi di origine, vinceranno, e diventeranno grandi potenze. Poi torneranno ogni tanto sulla Terra come turisti.

Ho gia’ visto questa storia :wink: ?? Credo che fra 500 anni circa questo scenario sia del tutto possibile.

sarebbe davvero un basso comportamento per l’uomo ripetere nello spazio gli errori che ha fatto sulla terra, comunque il problema che volevamo risolvere era indirizzato più al livello tecnico poichè di problemi legati alla società umana che possano impedire tale sviluppo sarebbe difficile occuparsene, ci vorrebbe un topic a parte solo per quello…

Favorire il privato sarebbe un errore dici?

Comunque rispondevo solo ad un messaggio che tirava in ballo la politica, se non lo hai letto.

dicevo il portare la guerra nello spazio, sarebbe un basso comportamento per il genere umano… per i problemi politici hai ragione, comunque non saprei se la privatizzazione dello spazio sarebbe una mossa corretta o meno…

Ci sono filosofi che non sono d’accordo con questa visione, vedi il manifesto del Marinetti. Ma lasciamo perdere questa parte del discorso.

A mio parere sarebbe sbagliato per la NASA portare avanti un progetto di colonizzazione. Non lo vedo come un compito di un governo. Per forza di cose tutto diventa lento, burocratico, inefficiente. Ora la tecnologia non e’ evidentemente ancora pronta per i privati ma solo uno spirito pioneristico portato avanti da una possibilita’ di sviluppo economico puo’ sostenere la colonizzazione permanente dello spazio. Mentre i privati colonizzano, le agenzie spaziali governative possono concentrars su progetti “pilota” di esplorazione scientifica piu’ pura, con ritorno economico non necessariamente positivo.

Non è storicamente del tutto giusto, se è vero che il programma spaziale Sovietico fu sotto una notevole influenza militare (almeno fino agli anni '70) e se è altrettanto vero che non ci fu una NASA sovietica (ma ci fu, al contrario, una notevole mancanza di coordinamento che portò al fallimento di importanti progetti, tra cui l’N1), l’URSS non fu MAI una dittatura militare, ma un regime totalitario, oligarchico e monopartitico, in cui il partito ha, sempre, avuto il TOTALE controllo delle forze armate, tramite una serie di accorgimenti, tra cui quello dei commissari politici che controllavano (spiavano) l’operato e la fedeltà al partito degli ufficiali (dai livelli più bassi fino a quelli più alti della catena di comando)

Mobile Suit Gundam

Un saluto
Quaoar

Se da quando c’è l’uomo, la guerra è sempre esistita in terra, non v’è ragione per cui non debba esserci anche in cielo, se un giorno ci andremo.

Si tratta solo di prendere un po’ più di confidenza con lo spazio, poi anche lì i pretesti non mancheranno: tasse, risorse, sfruttamenti minerari, opali marziani… Chissà?

Un saluto
Quaoar

Sbagliato.

Il programma spaziale russo nacque essenzialmente per fini civili e fu, almeno inizialmente, molto malvisto dagli ambienti militari che lo consideravano alla stregua di uno spreco di risorse rispetto alla loro primaria necessità di colpire gli USA.

Furono le indubbie doti scientifiche, umane e politiche di Korolev a far intravvedere un potenziale uso militare di tecnologie civili, la realizzazione dell R-7 come ICBM (che ebbe scarso valore bellico ma che come vettore è tuttora utilizzato) e l’avvio del programma Vostok con il parallelo dei satelliti spia Zenit che condividevano più dell’80% di hardware.

Korolev ebbe due potentissimi patron in Kruschev e nel generale Ustinov, allora ministro della difesa dell’URSS.
Il primo per fini propagandistici il secondo per fini politico-strategici.

I militari si incominciarono ad interessare seriamente allo Spazio, solo verso la metà degli anni '60 dopo i primi successi degli Zenit e con programmi quali Almaz e Spiral (in risposta ai MOL e X-20 americani).

Al contrario gli americani hanno SEMPRE avuto un interesse militare nello Spazio, e ben prima che fosse istituita la NASA da Eisenhowher. Non si contano i progetti spaziali militari americani avviati dal 1955 in poi.

Mah,affermare che i sovietici non hanno mai avuto interessi militari nello spazio fino alla metà degli anni 60 mi sembra piuttosto una tua illazione perchè a partire dalla fine della seconda guerra mondiale in cui i tecnici tedeschi furono trasferiti in URSS l’interesse per la missilistica fu immediato e non certo per scopi civili:mi pare strano che l’interesse per la missilistica non abbia indotto immediate attenzioni per il suo impiego anche nello spazio.
Senza contare che indovinare ciò che albergava nelle teste dell’intellighenzia sovietica nell’epoca staliniana lo trovo arduo.

Per tornare on-topic, sarebbe interessante discutere su come saranno le prime colonie spaziali: colonie “fisse” sul suolo lunare, oppure habitat orbitanti come quelli disegnati da O’Neill?
Le prime forse sarebbero sicuramente più economiche: possibilità di utilizzare strutture preesistenti, come i tunnel lavici recentemente scoperti, acqua in abbondanza dai crateri polari, ossigeno dalla regolite e materiali di costruzione in abbondanza, tecniche costruttive simili a quelle delle stazioni metropolitane che conosciamo bene. Per contro la debole gravità lunare non sarebbe sufficiente a mantenere il tono muscolare e impedire la demineralizzazione delle ossa, ma questo potrebbe essere ovviato con delle apposite centrifughe in cui fare jogging per qualche ora al giorno, o forse con delle apposite tute opportunamente zavorrate in modo da ottenere lo stesso peso che il colono avrebbe sulla Terra. Nell’ottica di diventare autosufficienti dalla Terra, non si sa inoltre se la gravità lunare sia sufficiente per garantire un corretto sviluppo degli embrioni: in caso contrario si dovranno studiare delle apposite centrifughe per puerpere.

Gli habitat spaziali, invece, avrebbero il vantaggio di poter regolare la velocità di rotazione in modo da ottenere una gravità standard e consentirebbero di costruire degli ambienti più simili a quelli cui siamo abituati a vedere sulla nostra Terra. Però richiederrbbero l’invio di materie prime lunari nelle zone di Lagrange, con notevoli costi e difficoltà di costruzione. Inoltre se una volta finito l’habitat sarebbe schermato dalla sua stessa massa, durante tutte le fasi di costruzione gli addetti ai lavori sarebbero esposti ai raggi cosmici, con notevoli rischi per la salute.

Probailmente le colonie fisse lunari saranno il punto di partenza, mentre gli habitat verranno in seguito.

Un saluto
Quaoar

Quando parliamo di centrifughe, mi preme specificare una cosa. L’accelerazione centripeta dipende linearmente dal raggio. Questo vuol dire che se io sto “in piedi” in direzione radiale l’accelerazione che sente la testa è diversa da quella che sentono i piedi.
Per questo motivo, perchè una centrifuga sia “funzionale”, deve avere un raggio tale per cui l’altezza di un uomo sia trascurabile (qualche decina di metri), il che la rende molto ma molto futuribile…

In una grande base lunare, è concepibile che un domani possano inserire una cetrifuga cilindrica di 30-40 metri di diametro, opportunamente svasata in modo che la parete sia perpendicolare alla somma delle componenti vettoriali dovute alla forza centrifuga e alla gravità lunare, dove si possa fare un po’ di jogging per mantenersi in forma, oppure alloggiare le puerpere, qualora risultasse che la gravitàò lunare non è sufficiente per il corretto sviluppo embrionale.
Un’alternativa, più economica, tuttavia ancora da studiare potrebbe essere una tuta con una zavorra opportunamente distribuita, in modo da simulare il peso che un uomo avrebbe sulla Terra.

Un saluto
Quaoar

Però sai, se parliamo di “fantascienza”, chi dice che uno debba per forza mantenere il tono muscolare e osseo necessario per vivere sulla terra? Se uno va a colonizzare la luna e non torna più…

Ammesso che siamo in grado di riprodurci sulla Luna, magari avere delle ossa di vetro potrebbe essere fastidioso anche lì. E’ vero che la gravità è più bassa, ma purtroppo esistono molti altri tipologie di incidenti in cui ci si può fare veramente male, come cadute accidentali, scontri, risse, urti contro oggetti contundenti…
Oltre alle ossa, la bassa gravità porta anche altri problemi di anemia, danni all’apparato cardiovascolare e via dicendo. In linea di massima penso che sia meglio far vivere i coloni in modo più fisiologico possibile.
In alternativa, magari in futuro sarà possibile modificare geneticamente i coloni in modo da renderli idonei a a vivere in assenza di gravità o in gravità ridotta senza riportare danni, tuttavia resterebbe il problema degli embrioni, che potrebbe essere risolto riscoprendo una riproduzione ovipara, in modo da poter mettere le uova in centrifuga…

Scerzi a parte, sarebbe interessante stabilire il limite minimo di gravità necessario per un corretto sviluppo embrionale. Gli esperimenti non sarebbero neanche troppo complicati: basterebbero una coppia di topolini da portare sull’ISS, insiame a una piccola centrifuga di mezzo metro di diametro.

Un saluto
Quaoar

Oppure finalmente realizzare la colonia lunare per fare esperimenti e studi a bassa gravità in massa, senza centrifughe ed altri artifici. Sappiamo come si comporta la materia sulla Terra, in regime di microgravità ma manca la via di mezzo. I primi test sulla fusione dei metalli ha evidenziato che in assenza di gravità vi sini dei problemi, ma a gravità ridotta? La gravità ridotta lunare può avere un effetto cos’ì devastante come l’assenza?
Luna, Luna ed ancora Luna.
Quanto al discorso URSS, l’ingerenza militare è indiscutibile. Tutto il programma spaziale era coperto da segreto militare. L’URSS non era una dittatura militare, no, però il tutto ricadeva in un ottica militare. Mi pare che ci si perda in definizioni, ma la sostanza è quella. R7 era nato come ICBM, se Korolev non avesse usato i militari, come Von Braun x la V2, mah, guarda cosa ti tocca fare per realizzare qualcosa di buono…

R7 visto i risultati in campo spaziale e visto la sua, pressoché totale, inutilità come ICBM si può, quasi, dire che fu un vettore civile “venduto” da Korolev, alle autorità Sovietiche, come un ICBM, per ottenere i fondi necessari al suo sviluppo! Fu probabilmente “una menzogna a fin di bene”. Certo che Korolev ne aveva di fegato per “fregare” le autorità del suo paese a quel modo (a quei tempi si finiva in Siberia per molto, molto meno).

Korolev infatti ci finì per sei anni.

Un saluto
Quaoar

Se non sbaglio fu accusato di tradimento perché si era ostinato a sviluppare un razzo a combustibile liquido, invece di sviluppare un razzo a combustibile solido giudicato più utile dal punto di vista militare! Ma può darsi che mi sbagli.

Si, in siberia PRIMA del secondo conflitto mondiale, e pare per motivi politici. A quei tempi bastava accodarsi alla cordata sbagliata nel partito. E korolev era ben inserito nel partito.
Ho letto, non ricordo dove, che Stalin aveva una paura folle delle V2 tedesche. Quindi pretese che Korolev proseguisse i suoi studi anche in prigionia, poi è andata com’è andata. Anche Von Braun fu arrestato dalla ghestapo, e gira la leggenda che fu il generale Dornbergher a farlo scarcerare pestando i pugni sulla scrivania di Hitler, l’unico generale ad aver avuto il coraggio di farlo…
Leggende?
R7 sarà anche stato una ciofega, però è stato il primo, poi da quelllo… anche negli USA si studiavano i missili, con scarso entusiasmo da parte dei militari e dei civili direi, poi… confrontate le spese per lo spazio prima dello Sputnik e quelle di oggi…