Singolare iniziativa di Novespace, società che gestisce voli parabolici per le agenzie europee, che per la prima volta intende vendere biglietti commerciali per voli parabolici a prezzo concorrenziale per finanziare la ricerca in maniera diretta.
Fino ad ora solamente Zero Gravity Corporation, divenuta celebre per il volo di Stephen Hawking era sul mercato (esclusivamente americano) con prezzi a partire da 5200$ per 15 parabole e condizioni di microgravità lunari, marziane e 0G.
Entro un anno invece Novespace, secondo Clervoy, CEO della Società, proporrà nella propria offerta voli da 30 parabole a 3000Euro con 22sec di microgravità ognuna per un totale di 11min di assenza di peso.
Il prezzo è relativamente basso se confrontato con l’offerta di voli suborbitali attualmente sul mercato e l’effetto dell’assenza di peso assolutamente il medesimo.
L’aereo utilizzato sarà l’Airbus A300 F-BUAD e i guadagni andranno in parte per finanziare la ricerca.
Ragazzi bisogna cominciare a risparmiare, in fondo è per una buona causa. Poi ditemi com’è andata 
Mi sembra un’ottima idea!
Tra le altre cose, potrebbe essere un buon mezzo pubblicitario da utilizzare
Spero facciano bene i calcoli sui prezzi però…
Sarà il prossimo viaggio organizzato da FA… anzi no, il primo da ISAA 
Io comincio a risparmiare!
Chissà perché ma prevedo qualche conato di 
Forse sarà meglio prendere qualche pillola preventiva! 
Sinceramente non cosa dire (o meglio cosa scrivere) in merito…
Non vorrei fare la voce “fuori dal coro” ma mi ritengo contrario a quest’iniziativa. L’ESA, in quanto agenzia spaziale intergovernativa e sovranazionale non è un ente a fini di lucro, nemmeno a fin di bene.
L’Airbus A300 “ZeroG” che l’Agenzia opera è uno strumento di ricerca scientifica e non un mezzo per racimolare qualche soldo da dedicare alla Ricerca (e questo è sempre da vedere, dati i costi di operazione del velivolo che ammontano a 100.000 euro al giorno per ogni giorno di campagna di volo).
In questo modo si “svilisce” un’importante piattaforma scientifica per porsi in un mercato dove i “competitors” attuali (e futuri) sono società a scopo di lucro che operano a costi senz’altro inferiori dell’Agenzia e sono molto più “snelle” nel gestire un flusso di persone che usufruiscono del volo parabolico a scopo puramente ludico (per carità niente in contrario alle persone che volano per divertirsi, solo che divertimento e Scienza dovrebbero viaggiare su binari paralleli e non sullo stesso treno).
Se l’ESA ha difficoltà di bilancio, sopratutto per la Ricerca di Base, allora deve necessariamente “lottare” al Parlamento Europeo con gli strumenti che gli sono propri, amministrativi e burocratici e non certo vendendo cose acquisite, o gestite, con denaro pubblico.
Con “stesso velivolo” non è però specificato se si intendesse “stesso modello” o realmente stesso velivolo.
A mio parere comunque non credo venga in alcun modo svilita la ricerca svolta a bordo visto che mi pare di capire i voli saranno separati a seconda dello scopo, un aereo può essere riconfigurato in tempi rapidissimi per vari utilizzi e i due filoni rimarranno comunque separati…
Dubito comunque sui costi che hai citato, o meglio possono essere certamente veritieri per un utilizzo attuale, ma senza ombra di dubbio scenderanno se l’aereo venisse utilizzato maggiormente, un aereo più vola e meno costa…
Ah un’ultima precisazione, l’A300 F-BUAD è gestito da Novespace, una società privata partecipata da CNES, e l’ESA è cliente di questa società non proprietaria e Clervoy è CEO della Società.
Credo quindi che la vendita non avvenga tramite ESA ma tramite Novespace come società privata e la fonte della news non abbia capito una cippa confondendo i ruoli di Clervoy. 
EDIT: Ho aggiustato la news… 
Ecco, adesso le cose acquistano un senso maggiore.
Il velivolo è innegabilmente lo stesso F-BUAD su cui ho volato io, e per ben 6 volte.
I costi che ho citato sono corretti e sono di fonte ESA che, dal 2005, partecipa attivamente al 50% del costo di utilizzo del velivolo come “comproprietaria”.
La Novespace è, ovviamente, una società a scopo di lucro quindi può cercare di fare tutto il guadagno che vuole nel tempo del velivolo che le spetta dagli accordi con l’ESA (cosa che comunque ha sempre fatto, solo che finora la piattaforma era fittata ad altre agenzie spaziali, tipo quella giapponese, oppure a clienti dell’industria aerospaziale privata).
Sul far volare di più l’aereo, personalmente ho qualche dubbio.
A me risulta che l’Airbus A300 “ZeroG” fosse impegnato per 32-38 settimane all’anno (su 48 totali) e che comunque non meno di 5-6 settimane vadano “perdute” (si fa per dire) in operazioni di manutenzione assolutamente necessarie data la natura delle operazioni di questo velivolo.
Probabilmente negli ultimi tempi, ESA a parte, la Novespace deve aver visto decrescere il proprio impegno commerciale, di qui l’idea di utilizzare gli “slot” liberi per fare del turismo spaziale.
Albyz85 ha aggiunto ulteriori informazioni sugli aspetti gestionali dell’aereo, su cui non mi soffermo. Ma, anche se l’aereo fosse interamente gestito da un’istituzione pubblica come l’ESA, credo che concederne parzialmente l’uso al pubblico non lo svilirebbe ma, anzi, lo valorizzerebbe per una serie di ragioni.
La prima è che in alcune discipline scientifiche, per esempio l’astronomia, c’è una tradizione secolare di accesso pubblico ai più avanzati strumenti di ricerca. Da secoli i più grandi osservatori del mondo organizzano sessioni di osservazione pubblica.
Un’altra ragione è che da diversi decenni l’opinione pubblica non concede più “assegni in bianco” alla scienza. I cittadini chiedono un dialogo con il mondo della ricerca, non il monologo tipico della vecchia idea di “scienza popolare” in cui una elite di sacerdoti rivelava parte di un sapere esoterico. Dare accesso ai laboratori favorisce questo dialogo.
Un’ultima ragione è che condividere gli aspetti più interessanti e divertenti della ricerca è un investimento per il futuro, in cui il sostegno dell’opinione pubblica potrebbe giocare un ruolo fondamentale nell’aiutare progetti in difficoltà (es. Hubble).
Paolo Amoroso
Possibile, o possibile anche sia una scelta voluta… probabilmente “rende” di più vendere semplici biglietti senza dover riallestire ogni volta l’aereo con gli esperimenti potendolo utilizzare in tempi più stretti e a ritmi più sostenuti.
Non è comunque stato specificato se l’aereo rimarrà l’unico o varrà aumentata la flotta… sono un po’ speculazioni…
Per la manutenzione, se 32-38 settimane di “lavoro” vengono presi per veri (e credo lo siano) rimangono comunque 15-20 settimane “vuote” e non sono certamente tutte utilizzate per manutenzione, probabilmente neanche metà…
Tra l’altro, piccola curiosità, F-BUAD è in assoluto l’Airbus più anziano tutt’ora in servizio, è del’73 ed è il terzo velivolo uscito dalle linee di Airbus dalla sua fondazione.
Diamine, è così vecchio! Ma è sicuro?
Beh non è che sia sottoposto a sollecitazioni eccezionali… mi pare 0G/+1.8G… entro i limiti di certificazione, per cui non ci dovrebbero essere grosse precauzioni da prendere.
Poi comunque è la cellula che ha quegli anni, degli equipaggiamenti e sistemi a bordo oggi c’è probabilmente ben poco di quegli anni…
Lo F-BUAD ha una carriera interessante, iniziò a volare nel 1973 come terzo prototipo dell’Airbus A 300 (A 300B2-103) e immatricolazione provvisoria F-ODCX. Concluse le prove nel 1974 il velivolo fu posto in “naftalina” presso gli stabilimenti Airbus di Tolosa fino al 1987 quando fu “riesumato” per condurre dellle prove di volo per reattori con la General Electric, prove che si conclusero nel 1988, dopodiché rientrò in “naftalina”.
Nel 1995 fu nuovamente “riesumato” per delle prove di volo in vista di un suo possibile riutilizzo come piattaforma di volo parabolico, nel 1996 fu acquisito dalla Novespace di Bordeaux-Merignac e trasformato dalla SOGERMA (che ne cura tuttora la manutenzione).
Dal 1997 ha sostituito il precedente Caravelle “ZeroG” in qualità di piattaforma europea per il volo parabolico.
Attualmente il velivolo non dispone di un certificato di aeronavigabilità civile ed è equiparato ad un velivolo sperimentale dell’Armee de l’Air (Adl’A) grazie al supporto del CEV (Centre d’Essais in Vol - l’equivalente del Reparto Sperimentale Volo RSV della nostra Aeronautica Militare Italiana). Per tutta la durata del volo gli occupanti dell’Airbus A300 “ZeroG” sono temporaneamente equiparati a personale navigante dell’Adl’A e pertanto soggetti alla legislazione militare francese.
Archipeppe,
D’accordo con te sulla non opportunità per l’ESA di arrotondare ponendosi sul mercato dei voli parabolici.
però…
Ponendomi nei panni del potenziale cliente,mi sentirei più al sicuro affidandomi ad un aereo ed un equipaggio dell’ESA ,che a dei privati.
Ponendomi nei panni del potenziale cliente,mi sentirei più al sicuro affidandomi ad un aereo ed un equipaggio dell’ESA ,che a dei privati.
Beh la legislazione e i controlli aerei sono uguali per tutti (i civili).
Si lo so,lo so
ma stiamo parlando di un volo parabolico,non di un Milano-Roma.