Voyager

Quindi, dopo anni in cui si e’ sostenuto che “Ludmila” fosse rientrata e bruciata, ora sulla base di trascrizioni di numeri, viene fuori questa ipotesi di cosmonauti rannicchiati in mezzo ad apparecchiature fotografiche, che reggono macchine fotografiche e hanno paura di farle venire mosse, che pilotano (rallentano e accelerano!) una Zenith, PRIMA che le Vostok fossero lanciate (e mi pare di ricordare che le Vostok non avessero controlli azionabili dal “passeggero”, dico bene?). E poi vengono distrutti da un sistema di autodistruzione.

Non sono, neanche lontanamente, un esperto di capsule sovietiche, mi sono sempre limitato a dire la mia, umilissima, riguardo alle intercettazioni radio, ma ora si sfiora il ridicolo.

Inferire il contesto di frasi generiche come “le condizioni sono le previste”, per altro lette solo su rapporti neanche pubblici, e’ quantomeno azzardato.

Niente di nuovo sotto il sole.

Come puoi pensare che il cosmonauta manovrasse con la sinistra una macchina fotografica manuale???
Quando tu stesso riconosci che la risoluzione necessaria richiedeva delle ottiche di notevole diametro (e non c’è bisogno di un esperto di fotografia o di ottica per capirlo).
Che poteva mai riprendere un cosmonauta con una macchina fotografica manuale???
Giusto per termine di paragone vedi le foto scattate, appunto con macchine manuali, dalle capsule Gemini.
Pensi che avrebbero potuto avere un qualche valore strategico???

Ed in caso affermativo gli americani si sarebbero mai impegnati a dar vita alla (costosissima) famiglia di satelliti da ricognizione Big Bird con le loro ottiche strapotenti se un astronauta con un’attrezzatura limitata poteva ottenere tali risultati?

Luigi, siamo seri per favore. Non voglio nemmeno commentare il resto perchà© è buon racconto di fantascienza, genere che amo moltissimo, ma non ha nessuna attinenza con la realtà storica.

E basta citare, ogni santissima volta, le registrazioni degli Judica-Cordiglia manco fossero stralci del Vangelo!!!
Se vuoi aggiungere un bit a questo sterilissimo dibattito porta delle informazioni o anche solo delle congetture se vuoi che non partano inesorabilmente dalle registrazioni dei due fratelli torinesi.

Registrazioni, per inciso, non riconosciute valide (ai fini storici) da esperti del settore e ricercatori di storia astronautica russa.

Giusto a titolo di cronaca allego (ancora una volta) l’immagine della sezione di una Zenit, come potete vedere non c’è spazio per un cosmonauta (nemmeno nano, prima che questa ipotesi entri a far parte della ridda di sciocchezze finora sentite) e traetene voi le conclusioni.

L’altra ipotesi, ossia un cosmonauta dentro una Vostok con una macchina fotografica in mano, non la prendo nemmeno in considerazione.

Il tutto è veramente affascinante!
Se ci facessero un film lo troverei ottimo, ma i dubbi che INEQUIVOCABILMENTE si devono affrontare e risolvere per poter considerare attendibile un ipotesi del genere rimangono.

Il discorso, comunque ovviamente non chiaro, riguardante la velocità e il rallentare è totalmente improponibile, visto che non mi risulta che prima del programma soyuz abbonantemente avviato fosse possibile effettuare delle Accellerazioni o decellerazioni, e di certo non di quella entità (che da quel che so implicano variazioni di piano orbitale resi possibili solo a partire dal programma Gemini e per i Sovietici molto dopo).

Se i Sovietici erano in grado di infilare in una Vostok strumentazioni e un astronauta/pilota prima del volo di Gagarin perchè non lo fecero anche li???
Perchè aspettare anni prima di riuscire a mettere in orbita un mezzo come la soyuz???

Capisci che è come se i Sovietici avessero sviluppato contemporaneamente e con i medesimi hardware 2 distinti programmi manned, uno che funziona meglio e l’altro peggio…

Tutto ciò non ha nessun senso… te ne renderai ben conto anche tu!

Assolutamente nulla, kruaxi.
Ma il presentatore, successivamente, dice 12 aprile 1961.
Non si può gettar discredito ad una trasmissione per una data sbagliata, per lo più se successivamente corretta.

Assolutamente d’accordo.
D’altra parte non possiamo prendere per oro colato le affermazioni di Giacobbo, e tanto meno dei due Judica-Cordiglia, solo perché il sopracitato ha azzeccato una volta su tre la data di lancio di Gagarin… :wink:

A me bastava sottolineare il fatto che avevo sentito bene. :sunglasses:

Salute e Latinum per tutti !

Mi sono rivisto la puntata… compreso il discorso “lampadine egizie”.

Confermo e sottoscrivo la mia opinione a dir poco negativa sulla qualità del servizio, ma d’altra parte era risaputo, fornito da voyager…

per non parlare delle varie “recite” dei fratelli, che negli stacchetti si sono fatti filmare “finti indaffarati” ai macchinari…

che tristezza.

Voglio trovare un senso a questa storia
Anche se questa storia un senso non ce l’ha

Sai che cosa penso
Che se non ha un senso
Domani arriverà…
Domani arriverà lo stesso

Da “Un senso”, di Vasco Rossi.

“Attenzione, attenzione, ho ricavato il valore… forse si potrà convogliare in altra direzione… ho effettuato le riprese filmate, che meraviglia… d’accordo, provvedo.”

Da una registrazione effettuata dall’8 al 12 novembre 1962.

Qui siamo di fronte ad una conferma importante.

Siamo di fronte alla voce di un cosmonauta che ha effettuato delle riprese filmate e quindi, probabilmente, trovava posto a bordo di un veicolo spaziale adibito a fotoricognizione, quindi ad una Zenit o simile.

Dopo un giorno, ancora lo stesso cosmonauta: “…Il giroscopio si è guastato… sì, proverò, ma dubito…”

Qui siamo di fronte ad un’altra importante conferma.

Ma prima di andare avanti è importante dare uno sguardo al seguente link:

http://www.astronautix.com/craft/zenit2.htm

Quando si legge gyroscopic platform, si fa riferimento al primo impiego, da parte sovietica, di una piattaforma giroscopica su di un veicolo sovietico, in questo caso una Zenit.

Voglio trovare un senso a tante cose
Anche se tante cose un senso non ce l’ha…

Ripropongo parte del mio post: “credo che la cosmonauta fosse intenta a mantenere immobile la mano destra aiutandosi con la sinistra al fine di effettuare fotografie nitide limitando ogni forma di movimento trasmesso dagli arti superiori della cosmonauta all’apparecchio fotografico.”

Innanzitutto ho scritto che la presunta cosmonauta, probabilmente, si aiutava a tener ferma la mano destra (quella che impugnava l’apparecchio fotografico) con la sinistra.
Inoltre, non ho fatto nessun tipo di riferimento a “macchine fotografiche manuali”.
Credo, invece, che la cosmonauta (sempre presunta, ndr) manovrasse apparati fotografici complessi, dotati di obiettivi particolari (lunghezza focale non inferiore al metro) e fissati alle pareti della capsula, di cui costituivano parte integrante.

:scream:
Ancora sto argomento??
BASTA! NON SE NE PUO PIU’ ! :incazzato:

Già me lo devo sorbire in servizi della TV pubblica di m…izzega come questo qui ( http://it.youtube.com/watch?v=fIVjLEmF8gg ), ma non possiamo monopolizzare il forum ancora e poi ancora…

E spero che nessuno provi a farmi la paternale sulla libertà di parola, perchè dopo 1500 posts sull’argomento, mi arrabbio sul serio. :angry:

Presto, infermiere Innocenti, mi somministri una potente dose di calmante…