Warp made in NASA?

Direi proprio di sì. Me lo stampo e lo leggo. Se ho capito bene, si aspettano una distorsione dello spaziotempo dell’ordine di 1 nm quando attivano il “coso”. Resta da vedere se l’interferometro riesce davvero a rivelare l’effetto, ed a separarlo dagli effetti spuri.

Ciao,
la materia esotica è materia in cui uno dei quark è di tipo “strange”. Protoni e Neutroni e il nostro mondo in generale sono fatti di quark “up” e “down”.
La materia esotica è un postulato stato della materia che potrebbe essere stabile e costituire il nocciolo delle stelle di neutroni. Al momento non è mai stata osservata in natura, solo sintetizzati come si diceva su in acceleratori, ma le singole particelle decadono subito, le mappazzone potrebbero essere stabili.

L’articolo del warp non è molto serio e cerca di vendere un pendolo di torsione e un interferometro come strumenti per sviluppare nuove propulsioni…
qui ne parlo un po’ piu’ in dettaglio

http://www.scientificast.it/?p=504

Beh la NASA si interessa davvero a quasi tutto; poi, come vediamo in pratica, moltissime ricerche vengono accantonate.

si

Tra l’altro l’articolo fa riferimento ad altri articoli di White e Davis in cui si introducono modelli di spaziotempo con più dimensioni di quelle attualmente conosciute. Sostanzialmente attraverso una teoria cosmologica basata sulle brane elaborata per risolvere il problema dell’orizzonte si cerca di dimostrare (matematicamente) che l’espansione spaziotempo nella nostra brana 3+1 (3 dimensioni spaziali + il tempo) ceh genera una velocità della bolla >c è una semplificazione di un effetto geometrico in uno spaziotempo con piu’ dimensioni. Come ho detto niente piu’ che un esercizio di matematica con nessun accenno ad eventuali tecnologie…

infatti… sembra la storia del piezonucleare versione USA… inoltre mischia effetto casimir e altre dimensioni… chissà che tipo è 'sto tizio

BoH! Si chiama Zefram Cochrane. :wink:

La sensazione é che negli USA diano soldi a qualsiasi cosa assomigli ad una ricerca.

Io sono molto scettico,però non posso impedire alla parte bambina di me di sperare che dietro a questa storia vi sia qualcosa di concreto.
Mi basterebbe che dicessero “abbiamo dimostrato che teoricamente la cosa è fattibile,anche se passeranno uno o due secoli prima di poter realizzare una nave a curvatura”.

Ho avuto un po’ di tempo per leggere gli articoli di riferimento (in particolare degli autori White e Davis)
Allora in maniera molto semplificata:

Alcubierre e successivi hanno sempre lavorato su una metrica dello spazio-tempo basata su una espansione dello davanti alla astronave e una compressione dietro, dove il “driver” di questo fenomento e’ postulato essere una particolare configurazione di densità di energia derivata della teoria della relatività generale di Enstein.

Lavorando per risolvere una particolare simmetria di questa configurazione di energia, gli autori hanno derivato una forma particolare della metrica di Alcubierre, detta canonica, da cui si puo’ ottenere quello che loro chiamano “spacetime expansion boost (spinta)” essenzialmente uno scalare moltiplicativo della velocità dell’astronave all’interno della bolla V = boost x Vastr

A questo punto , gli autori fanno l’ipotesi che l’espansione/contrazione siano gli effetti secondari della bolla in movimento in maniera simlare ai gradienti di pressione attorno ad una sfera che si muove in un fluido.

Facendo riferimento ad un modello (Chung and Freese (2000)) di spazio tempo a dimensioni maggiori di 3+1 (TRE spaziali + il tempo), dove il notro spazio tempo e’ in una brana immersa in un spaziotempo a piu’ alte dimensioni, dimostrano matematicamente che il boost trovato dalla la forma canonica di Alcubierre equivale alle equazioni della velocità di un fotone che fugge nelle extradimensioni. La velocità del fotone puo’ essere aumentata in maniera arbitrariamente grande quanto maggiore e’ la distanza dalla brana nelle altre dimensioni. Questo nella teoria serve potenzialmente a spiegare le caratteristiche della energia e della materia oscura che non interagiscono elettromagneticamente con la nostra brana

Attraverso la prima legge della termodinamica e la teoria Chung and Freese gli autori dimostrano matematicamente che densità di energia positive possono condurre a regioni sferiche con pressione negativa e quindi propongono l’esperimento del inteferometro laser che fa uso di un anello toridale di plasma ad alta energia per generare (e qui non spiegano come) il famoso boost essenzialmente “spostando” i fotoni fuori dalla brana che costituische il nostro spaziotempo.

Quindi in definitiva (cito): “a spacecraft’s spacetime expansion boost in the Alcubierre warp spacetime actually represents a movement of the spacecraft off our local brane (3 + 1 dimensionalspacetime) and into the higher dimensional bulk space. The Alcubierre warp spacetime expansion boost merely acts as a scalar multiplier acting on an initial velocity. The consequence of this is that the equation of state for the energy density and pressure that induces this effect is equivalent to the dark energy equation of state and the equation of state for the vacuum energy in space. This suggests a conceptual laboratory experiment whereby a toroidal positive energy density induces a negative pressure warp field.”

A voi commenti e giudizi.

Vaporware?

A me sembra un anello di condensatori, caricati ad alta tensione, immersi in un campo magnetico. Mi ricorda pericolosamente i vari progetti di macchine del moto perpetuo “over-unity”.

Io invece non ho capito come questo sistema aggirerebbe il problema delle informazioni che viaggiano piu’ veloci della luce e relativi paradossi.

Una delle caratteristiche principali del warp drive e’ che localmente non viene mai superata la velocità della luce e quindi non si va in contraddizione con la relatività speciale ed ai suoi paradossi.
L’accelerazione propria risulta essere zero, cioe’ nello spazio piatto all’interno della bolla non si sentono accelerazioni, il tempo t coincide con tempo proprio, cio’ signifiica che il tempo nella bolla batte allo stesso ritmo di quello sulla terra. I tipici paradossi relativistici vengono sostanzialmente bypassati.