Qualcuno di voi ha qualche informazione riguardo questo tipo di Gemini?
Faceva parte di un progetto , per lo sbarco su Marte, facendo uso di una Gemini alata.
Archipeppe, non è che tu hai già i disegni pronti?
Dunque, le immagini che hai postato si riferiscono ad uno studio, elaborato nel 1962 dalla General Electric, relativo ad un impiego del motore atomico NERVA (prodotto appunto dalla GE) in accoppiamento ad una Gemini “normale” accoppiata ad uno stadio di discesa alato per una missione “sprint” su Marte.
In realtà ben altra cosa è il progetto Gemini Winged, si riferisce ad una radicale evoluzione della Gemini di base che ne prevedeva la trasformazione da capsula a veicolo biconico (con un passaggio di L/D ratio da 0.2 ad 1) richiesta direttamente dall’USAF per incrementare le prestazioni della versione “Blue” della Gemini (che come già detto in altri posts era una Gemini standard acquistata dall’USAF “as is”).
La McDonnell aveva avviato un ambizioso programma di ricerca, patrocinato dalla stessa USAF, per arrivare alla Winged Gemini passando attraverso il programma ASSET (Aerothermodynamic Elastic Structural Systems Environmental Tests), nato come costola del programma X20 (dal quale però si distaccava sensibilmente dal punto di vista configurativo).
L’ASSET era in pratica un modello in scala 1:2 della Winged Gemini e fu collaudato 5 volte (in voli suborbitali) tra il 1964 ed il 1965 (a testimoniare la reale volontà di voler perseguire il programma).
La Gemini Winged sarebbe stata ottenuta a partire dalla modifica del modulo di rientro di una Gemini standard attraverso la rimozione dello scudo termico, e l’aggiunta di un nuovo profilo della pancia con l’accenno di due ali a delta ed un sistema di protezione termica attiva (mutuato da quello dell’X20), più tre aerofreni (uno ventrale per il controllo del beccheggio, e due laterali per il controllo dell’imbardata), più tre pattini (come l’X20) per consentire alla Winged di planare ed atterrare presso la base di Edwards. La Winged avrebbe anche avuto un piccolo modulo di servizio, solidale con il resto della capsula, ospitante i retrorazzi per il rientro ed i thrusters per il controllo dell’assetto in orbita.
La Winged Gemini sarebbe stata lanciata in orbita dal Titan II, senza però poter effettuare cambi di orbita (come la Vostok o la Mercury). Oppure sarebbe stata lanciata con un Titan IIIC (in accoppiamento ad un nuovo modulo di servizio ottenuto da un Transtage) con la possibilità di effettuare cambi di orbita e rendez-vous.
Davvero dei super disegni, complimenti davvero!
Sarà anche , comunque, sbagliato il nome che ho attribuito ai disegni, però sono stati messi in rete con quello.
Sono sempre interessato, ad avere più informazioni riguardante quel determinato studio.
Se esistono i disegni, deve pur esserci altre informazioni.
Bravo Peppe e complimenti come al solito per gli splendidi disegni!
Anche questo progetto della Winged Gemini dimostra che già nel 1964 si era capito che il futuro era alato e non capsulare… ma ecco che i “geni” della NASA nel 2005 si inventano il CEV!!!
Ma questa è un’altra storia…
Certo che l’idea della GE di andare su Marte con una Gemini aveva una bella dose di coraggio (sopratutto per i due “sciagurati” astronauti)!
Davvero dei super disegni, complimenti davvero! Sarà anche , comunque, sbagliato il nome che ho attribuito ai disegni, però sono stati messi in rete con quello. Sono sempre interessato, ad avere più informazioni riguardante quel determinato studio. Se esistono i disegni, deve pur esserci altre informazioni.
Topopesto hai ragione purtroppo i disegni sono in rete proprio con questa indicazione…purtroppo nemmeno io ho molte più informazioni in merito (e mi piacerebbe approfondire l’argomento).
Innanzitutto bisogna precisare che i due disegni che hai postato fanno parte di una serie in cui veniva illustrato tutto lo scenario di missione.
Probabilmente si trattava di uno studio privato della GE, presentato probabilmente alla NASA come “unsolicited proposal”, allo scopo di estendere le possibili applicazioni del progetto NERVA.
Per Maxi: lo scenario della GE pur essendo “veloce” (ma in assenza di dati non sappiamo quanto veloce) ritengo assolutamente impossibile che abbiano pensato di tenere stipati i due astronauti nel modulo di rientro della Gemini per tutto il tempo. Presumibilmente doveva esistere una qualche sezione pressurizzata nel grosso stadio cilindrico che ospitava il NERVA, accessibile dagli astronauti attraverso un’EVA.
Certo che l'idea della GE di andare su Marte con una Gemini aveva una bella dose di coraggio (sopratutto per i due "sciagurati" astronauti)!
Questo era lo spirito pionieristico che animava i bravi ragazzi della NASA e non solo loro … Una certa dose di pazzia faceva parte del curriculum vitae ed era richiesta come caratteristica discriminante per la selezione degli astronauti …
La McDonnell aveva avviato un ambizioso programma di ricerca, patrocinato dalla stessa USAF, per arrivare alla Winged Gemini passando attraverso il programma ASSET (Aerothermodynamic Elastic Structural Systems Environmental Tests), nato come costola del programma X20 (dal quale però si distaccava sensibilmente dal punto di vista configurativo). L'ASSET era in pratica un modello in scala 1:2 della Winged Gemini e fu collaudato 5 volte (in voli suborbitali) tra il 1964 ed il 1965 (a testimoniare la reale volontà di voler perseguire il programma).
Bellissimo!!
Ho sempre avuto un debole per i lifting body e l’ASSET non fa eccezione
E’ logico pensare che in questo tipo di missione, fosse presente , in qualche modo, una parte abitativa che sicuramente era posta dietro la capsula Gemini.
E’ assolutamente assurdo pensare che gli astronauti sarebbero rimasti seduti , nella loro capsula , per tutto quel tempo.
Probabilmente, la zona abitativa era posta giusto nel modulo di discesa su marte.
Grazie Archipeppe, non avevo quella serie di disegni che hai postato.
Bellissimo!! Ho sempre avuto un debole per i lifting body e l'ASSET non fa eccezione
Sottoscrivo in pieno, anch’io ho un debole per lifting bodies e biconici, ritengo che siano il miglior compromesso tra la necessità di avere un veicolo aerodinamicamente più efficiente di una capsula (che lo è davvero poco) e la necessità di risparmiare peso (le ali sono un peso morto fino al rientro) senza contare che senza le ali non si hanno problemi di interfaccia con il vettore (quale che sia) al lancio.
Inoltre i lifting bodies a i biconici sono strutturalmente più robusti perché si può progettare una struttura “a guscio lavorante” intorno alla sezione pressurizzata, che è quella intrinsecamente più debole.
Ma la “Winged Gemini” sarebbe rientrata veleggiando come un aliante o aiutandosi col Paraglider?
Domanda da 1 milione di Euro!!!
Nei pochi disegni disponibili non si capisce se la Winged Gemini avesse o meno un paracadute.
Personalmente ritengo che la Winged Gemini si comportasse come un corpo portante in fase di atterraggio (il più vicino era l’M2-F2) e pertanto non necessitasse di un paracadute. Però se qualcuno ha ulteriori informazioni in merito sarei lieto di saperne di più (e magari di realizzare qualche altro disegno).