X-20 Dyna Soar Spacesuit

Ecco accontentato Carmelo … :wink:
Dunque, la prima ritrae un test subject durante le prove eseguite sul nuovo casco per la tuta X-20. La foto molto curiosa è relativa a dei test eseguiti in camera anecoica per verificare le capacità di comunicazione attraverso il casco, in situazioni di rumore elevato. Il povero collaudatore si sta beccando un’accozzaglia di “suoni” provenienti dalle trombe postegli dinanzi e che lo sottopongono ad una pressione sonora di 135 dB … :scream: Roba da smembrarsi!
La seconda immagine ritrae Gerry Goodman mentre effettua dei test sul nuovo casco, esso incorpora una nuova calotta interna bianca per l’assorbimento dei colpi diretti dovuti agli alti valoro di “G”
La terza e la quarta foto ritraggono il Dr. Edwin Vail mentre indossa la versione della tuta X-20 del 1962, elemento inconfondibile è l’enorme casco che doveva garantire una visibilità superiore ai modelli impiegati in altri apparati.

Ecco accontentato Carmelo ... :wink: Dunque, la prima ritrae un test subject durante le prove eseguite sul nuovo casco per la tuta X-20. La foto molto curiosa è relativa a dei test eseguiti in camera anecoica per verificare le capacità di comunicazione attraverso il casco, in situazioni di rumore elevato. Il povero collaudatore si sta beccando un'accozzaglia di "suoni" provenienti dalle trombe postegli dinanzi e che lo sottopongono ad una pressione sonora di 135 dB ... :scream: Roba da smembrarsi! La seconda immagine ritrae Gerry Goodman mentre effettua dei test sul nuovo casco, esso incorpora una nuova calotta interna bianca per l'assorbimento dei colpi diretti dovuti agli alti valoro di "G" La terza e la quarta foto ritraggono il Dr. Edwin Vail mentre indossa la versione della tuta X-20 del 1962, elemento inconfondibile è l'enorme casco che doveva garantire una visibilità superiore ai modelli impiegati in altri apparati.

Test spartano…ma efficace… :roll_eyes: credo :scream:

Grazie,grazie,grazie.Un “antipasto” che mi fa venire ancora più appetito (non vedo l’ora che arrivi il libro).A proposito della tuta X-20 una curiosità: il casco era sostanzialmente “a bolla” senza visiera apribile? Poteva essere rimosso dalla tuta o era fisso? E riguardo alla tuta,quali le principali differenze con quella dell’X-15?

Grazie,grazie,grazie.Un "antipasto" che mi fa venire ancora più appetito (non vedo l'ora che arrivi il libro).A proposito della tuta X-20 una curiosità: il casco era sostanzialmente "a bolla" senza visiera apribile? Poteva essere rimosso dalla tuta o era fisso? E riguardo alla tuta,quali le principali differenze con quella dell'X-15?

Riporto quanto descritto nel libro di Mallan:
Da quanto leggo, il casco poteva essere rimosso, l’astronauta poteva muovere liberamente la testa all’interno di esso e l’aggancio era eseguito facendo gravare il peso sulle spalle e non sul capo come per i modelli degli apparati allora esistenti. L’ultimo modello non presenta visiera sollevabile, ma il prototipo nella foto postata precedentemente (quello seduto senza cover layer) presenta una visiera sollevabile.

A questo punto mi sorge spontanea una domanda:ma la tuta Gemini (che dovrebbe essere in linea evolutiva successiva a questa dell’X-20) faceva gravare il peso del casco sulle spalle o sul capo?

A questo punto mi sorge spontanea una domanda:ma la tuta Gemini (che dovrebbe essere in linea evolutiva successiva a questa dell'X-20) faceva gravare il peso del casco sulle spalle o sul capo?

Per l’ingombro?

No,per il peso.Se il casco grava sul collo dopo un pò può diventare molto fastidioso.

Non vorrei fare il guastafeste, ma la seconda foto mostrante un astronauta in tuta, guardando anche quello che c’è intorno a lui, mi ricorda una scena dei telefilm: 2ai confini della realtà"; non è che c’è un errore?

Gerry Goodman, il test subject, è seduto su una particolare sedia in “plastic foam”.
Il resto non saprei dirti cosa possa essere, se parte del test oppure un contenitore per altre apprecchiature.