Yury Lonchakov rinuncia a una missione sulla ISS

Dovrebbe essere sostituito dal ben noto Gennadi Padalka, che dovrebbe rientrare col volo “taxi” insieme a Andreas Mogensen dell’ESA e la turista/cantante inglese Sarah Brightman.

jeff, sono impaziente di vedere riprendere il turismo spaziale, peccato lo abbiano dovuto sospendere per un po’. Riguardo il protagonista dell’articolo, o c’e’ sotto qualcosa di MOLTO grosso per cui sia stato obbligato a dare le dimissioni, oppure e’ una notizia incredibile, la spiegazione nel penultimo paragrafo dell’articolo non mi sembra sufficiente a spiegare la cosa, qui la missione era - a quanto pare - gia’ confermata.

Sono d’accordo :ok:, non mi ricordo di dimissioni date con una missione già assegnata: sarebbe dovuto andare sulla ISS con Scott Kelly e Mikhail Korniyenko (i due della missione annuale) col volo TMA-16M nel marzo 2015 e rientrare nell’ottobre 2015 sempre con la TMA-16M.

Magari si e’ fidanzato con Beyoncé.

In effetti l’americana Joan Higginbothm fece la stessa cosa nel 2007 sconvolgendomi non poco… :open_mouth:

Non è una ripicca perchè, magari, avrebbe voluto lui far parte della missione di un anno?

Personalmente non credo sia una ripicca. Non dimentichiamoci che l’astronauta (o il cosmonauta, dato che parliamo di un russo) è un lavoro difficile, per certi versi molto stressante: devi prestare attenzione a mille e mille cose senza sbagliarne nessuna, e del tuo lavoro non dipende solo la tua vita ma anche quella dei tuoi colleghi, devi esercitarti di continuo ed essere sempre presente senza mai rilassarti un attimo. Da biografia si legge che

Lonchakov ha partecipato a tre missioni spaziali: STS-100 nel 2001, Soyuz TMA-1 nel 2002, ed Expedition 18 nel 2008. Ha trascorso 200 giorni nello spazio ed effettuato due attività extraveicolari.

quindi credo proprio che forse ne ha semplicemente abbastanza di andare a zonzo nello spazio. Fosse stata la sua prima missione ci sarebbe stato da chiedersi effettivamente il perché della rinuncia, ma ormai era la quarta e forse che per lui 200 giorni nello spazio sono ben più che sufficienti.

Del re$to po$$ono e$$erci motivazioni che a noi $fuggono… :stuck_out_tongue_winking_eye:

Ho letto che ha un grosso mutuo da pagare, e da Gazprom guadagnerà il doppio dei miseri 18000£ da cosmonauta…se le cose stessero cosi (economicamente) non mi sentirei certo di biasimarlo.

Post bellissimo; complimenti!

£O££I$$IMO…

Improbabile: una permanenza di sei mesi a bordo della stazione spaziale con magari anche un paio di EVAs non li puoi comprare nemmeno con un miliardo di dollari.

Io se l’avessi, pagherei un miliardo di Dollari per fare 6 mesi sull’ISS + un paio di EVAs!
Lonchakov sulla Stazione ci è già stato ed ha pure fatto un paio di EVAs; tutta roba che ingrassa a dismisura il curriculum.
Del resto, gli astronauti più esperti della NASA sono molto richiesti dalle industrie private a stelle e strisce, e quando si tratta di pianificare il futuro a lungo termine, ognuno fa le proprie scelte, proprio come fece la Higginbotham, che pur avendo un piede sullo Shuttle, decise di mollare tutto per una carriera nel privato.
E’ un discorso di priorità.

Non vedo perché dovrebbe essere diverso per i cosmonauti russi.

Beh… scegliendo di abbandonare una missione già assegnata per un nuovo lavoro, faccio fatica a trovare motivazioni che non siano economiche… :wink:

Sinceramente, provo un certo dispiacere nel leggere una notizia simile. Non tanto per il fatto “Sull’ISS ci andrebbe chiunque, chi è il pazzo a rinunciare a una missione di quel calibro?!?”. Negli ultimi anni, basandosi su sondaggi, si può notare come i ragazzi russi non ambiscano più alla carriera del cosmonauta. Non tanto perché non trovano le emozioni nel vedere lo spazio, ma bensì per lo stipendio che è basso in suolo russo (basso rispetto ad altre discipline che sono più nella norma da svolgere, ovvero che non richiedono tanti sacrifici come questa strada). Basta pensare che lo stipendio di un cosmonauta è cinque volte inferiore rispetto a quello di un’astronauta americano. Inoltre gli astronauti americani ricevono una paga fissa, sia che lavorino sulla terra che nello spazio. Un esempio della differenza tra la Russia e gli Stati Uniti si ha subito negli anni '60. Lo stipendio mensile del primo cosmonauta del mondo, Yuri Gagarin, nel 1962 era di 575,1 dollari americani (nel 1962 il corso del rublo rispetto al dollaro era di 1 a 0,9). Lo stipendio del conquistatore della Luna, Neil Armstrong, nel 1969 era di 1.666 dollari al mese. Se le entrate dell’astronauta americano erano quindi 2,8 volte superiori allo stipendio del collega sovietico, questa differenza oggi si è quasi raddoppiata. Però ad esseri sinceri, lo stipendio non è di certo una motivazione per spingerti a scegliere la carriera nello spazio. Magari può darti una spinta, ma quello che arriverà in alto sarà quello appassionato, quello che preferirebbe vivere nello spazio sei mesi e ricevere due spiccioli invece di stare dietro ad una scrivania e pulirsi la bocca con banconote da 500.

Ho scritto tanto dei soldi che mi sono dimenticato di scrivere il perché mi dispiace di questa notizia: se lui avesse preferito continuare, magari avrebbe in qualche modo incitato il pubblico russo a puntarsi sullo spazio. Un simbolo in poche parole. Perderlo, significa perdere piano piano l’interesse nello spazio. E’ come se noi non avessimo più alcun astronauta italiano lassù (non intendo che ora non ci sono più cosmonauti eh).

Si,ma lui nello spazio c’è già stato,e magari ritiene che sia arrivato il momento di pensare alla famiglia e all’avvenire.
Sinceramente capisco più lui che un Jim McDivitt che rifiutò di andare sulla luna perchè invece di assegnargli il ruolo di Comandante gli proposero quello di pilota del modulo lunare di Apollo 14.