Il suo razzo si chiama Dauntless. E’ un piccolo lanciatore di 35m che può portare 1000 kg in LEO. Dicono che il motore è “vortex-hybrid”. Se ho capito bene stampano in 3D grani di carburante utilizzando materiale termoplastico. Questo materiale diventa un combustibile ad alta energia se combinato con un ossidante liquido. Niente di tossico.
La propulsione può essere gestita regolando il flusso di ossidante nella camera di combustione, e i motori possono essere riaccesi.
Non avevo mai sentito questo tipo di tecnologia.
A voi dice qualcosa l’azienda e/o la tecnologia in questione?
Bella presentazione, però se è il carburante è un polimero termoplastico, difficilmente avrà alta energia, tendenzialmente più sono piccole le molecole più efficienti sono i motori in termini di impulso specifico. Staremo a vedere, ormai mi fido poco delle dichiarazioni autoreferenziali di queste centinaia di nuove piccole aziende di lanciatori.
come tecnologia quella ibrida con combustibile solido e ossidante liquido/gassoso gestito da valvola non è nulla di nuovo… diciamo che pur essendo di base un’idea buona, non ha mai avuto un breakthrough tecnologico tale da competere con i propellenti solidi o liquidi tradizionali.
Anche il fatto che il carburante solido sia di tipo polimerico e stampato in 3d non è una prima assoluta.
Sì, insomma, magari riesco a vincere qualche bando e ricevere qualche finanziamento, ma al filtro severissimo di forumastronautico sono completamente bocciati
