BFR e scavatori marziani

Il motivo per cui non sfruttano un lanciatore superpesante per mandare un macchinario per poter smuovere il terreno è mai stato discusso? Leggo spesso di strutture, di utilizzare parti del razzo…non della possibilità di fare un buco in terra e sfruttarlo, magari rivestendolo, come rifugio.

I miniescavatori più leggeri in commercio pesano circa 2 tonnellate e non é che si riesca a scavare granché con quelli, diciamo che sono per piccoli lavoretti o di supporto. Un miniescavatore serio va giá dalle 3 alle 6 tonnellate e stiamo comunque parlando di miniescavatori…

Per comparazione Curiosity é di circa 900kg, dunque penso che il problema principale in questo caso sia fare atterrare qualcosa di 5 o più tonnellate su Marte senza farlo schiantare e soprattutto farcelo arrivare.

Altre considerazioni:

  • Non é detto che un miniescavatore sia sufficiente a fare “quel semplice buco”, dipende dal tipo di terreno
  • Il carburante? Un miniescavatore ne beve tanto di gasolio…

Ovvio con la teconolgia si possono ridurre pesi e consumi, ma penso che i margini, dato che ci vuole potenza, tanta potenza, siano minori in relazione ad altri campi.

By Regulus

Sì i problemi non sono banali. Come per tutto ciò che lascia la terra, non si manderebbe su un Fiatallis qualunque :asd: Con due o tre lanci, comunque, non mi sembra inverosimile poter lanciare una piattaforma operativa: un lancio per il modulo di potenza, uno per il modulo “semovente”, ed uno per la parte “macchina operatrice”, che potrà essere o forse dovrà essere molto diversa da quello che siamo soliti vedere. Mi sembra, ma chiaramente è solo una sensazione mia, che sia più facile sfruttare grotte, zone in ombra e fossi naturali ed artificiali che non costruire tutto sul suolo. I requisiti sono diversi (ambienti pressurizzabili, termoregolati, resistenti agli impiatti delle rocce scagliate nelle tempeste, protetti a livello di radiazioni…) ottenerli con sovrastrutture fatte qui e portate là mi sembra che ne richiedano veramente tante tante. Forse una soluzione ibrida? Stare su marte per magari tre anni in una scatola di sardine credo sia umanamente complicato anche per persone addestrate

Un ipotetico escavatore marziano andrebbe progettato da 0. Su Marte i cari motori termici non funzionano. Dovrebbe essere un escavatore elettrico per forza di cose. Il che però se da un lato è positivo (puoi ricaricare con pannelli solari) dall altro comporta ancora più peso da portare in giro (batterie…). Insomma altra R&D da fare. E come si diceva, il più grosso peso fatto atterrare su Marte è Curiosity. Un escavatore è almeno su un ordine di grandezza 5 volte superiore. Vettori come FH possono inserire in TMI le masse richieste. Il problema è come farle atterrare.

Vedrei meglio un RTG o al più la soluzione postata degli RTG-stirling. Per le dimensioni, non sono un problema. Quelle terrestri sono funzionali alla gravità terrestre (ed al peso conseguente), ed alla velocità di lavoro. Su marte puoi anche metterci 100 ore per smuovere la stessa quantità di materiale che sulla terra richiede 1 ora :smile:

Considera anche che al momento non sappiamo quanto è dura la crosta, quanto “detrito” c’è. Se consideri che ci sono ampie pianure alluvionali praticamente asciutte in funzione di quanto si sono compattate la durezza e la densità possono essere relativamente inferiori al loro omologo terrestre.

Se usi un RTG puoi al massimo caricarci le batterie, mica estrarre potenza per alimentarci una ruspa ‘in diretta’. E deve essere uno o due ordini di grandezza più prestante di quelli di cui si é letto.

la potenza è funzionale al lavoro :wink: spostare poca massa e lentamente richiede poca potenza. Con qualche kW si riesce a fare già parecchio. Ad esempio, il “grosso” del lavoro può essere fatto con l’esplosivo, e la macchina può occuparsi della rimozione del detrito.
Detrito che potrebbe anche essere riutilizzato con un legante per realizzare blocchi o altro che eventuali astronauti potrebbero maneggiare per realizzare manufatti. Fantascienza per il momento ma non assurda.

Prima di scavare dovremmo arrivare su Marte e capire la conformazione del terreno anche a diversi metri di profondità.