Joe Walker

Qualcuno sa dirmi qualcosa di più su questo grandissimo pilota?

Ai tempi dell X-15 era una vera e propria leggenda vivente,uno dei migliori ingegneri e collaudatori presenti ad Edwards,praticamente il capo dell’intero progetto(che però venne portato avanti e iniziato,nei collaudi,da un altro grande come Scott Crossfield)e il diretto superiore,nonchè amico,di un certo Neil Armstrong.
Purtroppo perì in un bruttissimo incidente per fare una foto promozionale…

Qualcuno sa dirmi perchè non venne mai preso in considerazione per un posto fra gli astronauti?
Purtroppo l’età e la non appartenenza all’esercito lo penalizzavano(era un civile del '24 se nn sbaglio),ma dalla sua aveva un’esperienza che tutti i piloti scelti per i primi voli,compresi i fantastici New Nine,non avevano

Indubbiamente un grandissimo pilota collaudatore, secondo a volare sull’ X-15 e detentore del record di altezza raggiunto e conservato per l’intero programma X-15 fino al lancio della prima missione Mercury. Purtroppo, non fu preso in considerazione ad entrare nel secondo gruppo di astronauti NASA (di fatto fu scelto Armstrong). Le motivazioni precise non le conosco, leggendo nel libro di Milton Thompson il capitoletto relativo a Walker, scopro come non amasse molto il trattamento riservato agli astronauti e i favoritismi loro concessi, più volte lo espresse cimentandosi in lunghe diatribe con Gus Grissom su quale dei mezzi fosse in realtà il più veloce (X-15 o Mercury-Redstone) e questo non lo metteva sicuramente in luce per una possibile futura assegnazione. Ebbe comunque la fortuna di pilotare per primo, nel 1964 l’ LLRV, il Lunar Landing Research Vehicle.
Vorrei ricordare che la foto promozionale fu voluta dalla General Electric, la costruttrice dei motori che spingevano i velivoli coinvolti poi nell’incidente: F-4, F-5, T-38, F-104 e il Valkyrie XB-70A), per dimostrare la grande capacità tecnologica posseduta dall’azienda. Morì¬ quindi “in servizio”.
A me piace ricordarlo così:

Della diatriba con Grissom nn ne ero proprio a conoscenza :slight_smile:

Certamente si può dire che morì in servizio,ma ancora non capisco il perchè dell’assegnare a quel tipo di missione un collaudatore esperto e stimato come Walker.

Sicuramente non esiste una “fine giusta” ma la sua la trovo davvero molto beffarda

Da quanto ho letto, e secondo lo stimatissimo giudizio che espresse Chuck Yeager a seguito della chiusura della commissione d’inchiesta sull’incidente, pare che Walker non fosse molto “esperto” al volo in formazione, l’errore che compì nelle valutazioni della propria posizione rispetto al XB-70A denotavano questa su scarsa attitudine. Mettici pure che l’ F-104 non era certo un aereo “facile” e che stava volando in formazione con un bombardiere supersonico.
Non saprei le motivazioni che spinsero a scegliere Walker per volare in quell’occasione, forse appunto perchè era un “nome” pesante ed uno dei più esperti collaudatori.

si,ho letto anche io l’opinione di Yeager riguardo alla scarsa attitudine/esperienza di Walker nei voli di formazione,tuttavia spesso i suoi giudizi erano un po’ troppo “forti”,così come era nota la sua scarsa considerazione nei riguardi dei piloti ingegneri(vedi appunto Walker e,soprattutto,Armstrong).

se non sbaglio sul Valkyrie volava anche Alvin White,che si salvò per miracolo…

Esatto, si salvò eiettandosi in tempo, non così bene andò al suo copilota Carl Cross.
Rileggendomi alcune pagine dei libri dedicati all’X-15, mi sono accorto di aver “scordato” che Walker in realtà fu scelto per il programma Man-In-Space Soonest (MISS) nel lontano Giugno 1958 in compagnia proprio di Armstrong, e di Scott Crossfield, Robert Rushworth, William Bridgeman, Alvin White, Iven Kincheloe, Robert White, e Jack McKay, tutti test pilots NACA e USAF. Era la prima selezione di astronauti della storia.
Con la nascita della NASA nell’Agosto 1958 e con il passaggio di tutti i programmi manned sotto le proprie competenze, il MISS venne cancellato.
Successivamente poi, come visto, non venne riconsiderato per una nuova selezione nel corpo astronauti.

Purtroppo i criteri per la scelta dei piloti della Mercury furono molto,molto stretti,lasciando così fuori tanti grandissimi piloti.
Tuttavia credo che i piloti scelti per il programma MISS fossero “il meglio,del meglio del meglio”,con gente come Walker,Crossfield,Armstrong,White e McKay(vere e proprie leggende,consacratesi con il programma X-15);tuttavia forse nella prima selezione si cercò di privilegiare di più l’aspetto “scenico” piuttosco che quello pratico.

In ogni caso,piccola consolazione,si può dire che nel 57 ci videro giusto,non a caso uno dei loro fu il primo uomo sulla Luna,e forse uno dei migliori rappresentanti della “razza” dei piloti collaudatori,così come mi piace pensare ai piloti dell’X-15 come a veri e propri astronauti

Quando vennero scelti i primi astronauti, si attinse a piene mani nel parco uomini delle varie istituzioni militari, scegliendo piloti collaudatori con decine e decine di ore di volo condotte su velivoli militari e sperimentali, sottoposti ai più disparati piani di volo con situazioni sempre sonosciute che richiedevano sangue freddo, determinazione e una sano dose di coraggio.
In effetti si conosceva poco dell’ambiente “spazio” e delle reazioni che un essere umano avrebbe avuto una volta raggiunta l’orbita terrestre.
La scelta di questi uomini, abituati ad ogni imprevisto e pronti a reagire soppesando le varie possibilità di reazione in abase alla situazione che gli si poneva dinanzi, ben si sposavano con le richieste specifiche della NASA, gli uomini migliori per condurre il primo programma spaziale americano.
Indubbiamente erano il meglio del meglio, il film “The right stuff” ce lo ha raccontato degnamente.
Se il programma X-20 Dyna Soar, naturale sucessore dell’ X-15, fosse stato portato a termine, avremmo avuto modo di vedere parte di quegli uomini impiegati in ben altre missioni spaziali.
Comunque sia, la maggior parte dei piloti che volarono sull’X-15, si sono guadagnati le “alette” di atronauta a tutti gli effetti.

Nel libro sulla vita di Armstrong nn vi è mai una menzione diretta al progetto MISS,tuttavia nell’ambito del progetto X-15 prima e Dyna Soar poi,i piloti furono sottoposti ad addestramenti speciali in tute spaziali,centrifughe e tante,tantissime ore di simulatore;tutte esperienze propedeutiche al volo spaziale vero e proprio;tant’è che al momento della selezione del secondo gruppo Neil era,pur essendo all’epoca un civile,uno dei più qualificati,vantando molte ore nel simulatore dell’X-15,test di accelerazione molto elevati e si trovò sempre a suo agio a lavorare indossando una tuta,e la sua esperienza con velivoli ad altissima prestazione ne facevano un astronauta ben prima della sua selezione da parte della NASA.

Lo stesso discorso,di riflesso,poteva valere per Joe Walker,di 6 anni più vecchio di Neil,ma dotato di un’esperienza fuori dal comune e,al tempo,superiore anche ad astronauti che avevano effettivamente volato quali Shepard e Grissom,con un background ingegneristico elevatissimo. :clap:

Concordo pienamente, tieni conto in oltre che “formalmente” Walker si meritò molto tempo prima di Armstrong il titolo di astronauta quando compì il 91esimo volo del programma nell’Agosto del '63 superando i 354.000 piedi.

Desidero fare una precisazione,
nell’ambito dell’argomento X-15 Joe Walker è ricordato anche, ma forse soprattutto per il volo #91 del 22 Agosto '63 con parabola balistica portata ad un record di 107.960 metri - quota rimasta insuperata per 41 anni se non sbaglio (nel 2004, lo Space Ship One arrivò a 112 Km.).
Un paio di particolari, forse non universalmente conosciuti.

  • la suddetta quota sarebbe, in effetti, non ufficialmente riconosciuta dalla FAI per via di un non perfetto funzionamento degli apparecchi preposti all’omologazione. Il record del 2004 invece è considerato al 100% ufficiale.
  • la quota di 107.960 metri troppo spesso è riportata nelle schede tecniche dell’X-15, in un senso che può lasciare intendere “quota massima raggiungibile”. In altre parole, un pò come la quota che un aereo più convenzionale può raggiungere e come tale fa parte del capitolo generico “performances”.

Ma in effetti, la cosa non stava così. Con un flightplan apposito e le opportune modifiche rispetto ai profili che precedentemente “rosicchiavano” via via qualche Km. sempre in più, l’X-15 avrebbe potuto tecnicamente arrivare anche a circa 123 - 124 Km.
Caso mai, il problema davvero grande era l’incertezza di un rientro sano e salvo da simili spaventose altezze - il limite dei 123 Km. circa è d’altronde definito non-ufficialmente come la soglia sotto la quale effettivamente quasi tutta l’atmosfera terrestre trova posto. Un incidente al rientro da una corsa fino a 122-124 Km. avrebbe forse ucciso il pilota, ma sicuramente avrebbe vanificato il record (l’aereo deve tornare a terra intero, diversamente niente record anche se tecnicamente ce l’ha fatta).

Penso che se avessero davvero voluto, NASA e North American avrebbero potuto farcela (in quel senso). Quanto al pilota, certo doveva essere in quella circostanza non al 100% bensì al 200% della propria bravura, una cosa non facile forse neppure per un Joe Walker? Chissà.
Frank.