Due corrispondenti dell’emittente radiofonico Komsomol’skaja Pravda hanno avuto la possibilità di dare uno sguardo più da vicino di Nauka e per la prima volta sono state diffuse anche le fotografie degli interni.
Visuale del modulo dal lato in cui attraccheranno le Sojuz e Progress. Lì in fondo invece il portello comunicante con Zvezda.
Uno sguardo nella parte terminale di Nauka, quella rivolta a nadir. Qui si trova sia il portello per l’aggancio dei veicoli spaziali e moduli, ma anche l’airlock per le ricerche scientifiche e un oblò. Se la traduzione automatica è corretta, questa zona può essere utilizzata per uscire all’esterno della Stazione, visto che è isolata dal resto di Nauka con un boccaporto.
Nella terza foto, sulla sinistra in quella sorta di scaffalatura c’è parecchio spazio vuoto.
È, come penso, lo spazio riservato agli esperimenti? Esistono delle misura “standard” relative alla dimensione degli strumenti necessari per gli esperimenti a bordo?
Tieni presente che quel che vedi è ancora lo “scheletro” di Nauka, insomma contiene soltanto il minimo indispensabile, anche perché così è già parecchio pesante. Una volta che il modulo avrà raggiunto Bajkonur si procederà con l’installazione dei componenti mancanti, coperture esterne protettive, pannelli fotovoltaici, attrezzature interne. Anche il fatto di avere il modulo spoglio ha facilitato i tecnici con il collaudo dei sistemi principali. Inoltre Nauka è stato parzialmente smontato proprio in previsione della sua spedizione a Bajkonur, non escludo che abbiano fatto un pre-assemblaggio generale.
Ti cito espressamente quanto scritto nel link in descrizione alle fotografie:
Per quanto riguarda gli spazi per la strumentazione scientifica sono standard, quindi non ci sarà nessun problema in orbita cambiare posto ad un esperimento oppure inserirne uno nuovo.
Invece interessante questo aspetto riguardo il portello di attracco inferiore di Nauka:
Per l’installazione di Nauka sono previste ben 11 EVA!
Zak ha fatto un riepilogo delle attività di ogni singola uscita, ma purtroppo è contenuto per insiders.
11 EVA è un numero spropositato. Non è certo il primo modulo che costruiscono i russi e tutti i precedenti (anche pre-ISS) non ne hanno richieste così tante. Sono sorpreso.
Sicuramente è un numero da prendere con le pinze e l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Come successo con AMS-02 avranno preferito spalmare il più possibile i compiti, poi ovviamente l’abilità dei cosmonauti e l’efficacia dell’addestramento ricevuto farà la differenza per essere davanti alla tabella di marcia. A dirti la verità l’aver diviso le 11 EVA in gruppi non sembrano poi così tante! Di lavoro sembra essercene.
Naturalmente un piccolo ritardo ce lo aspettiamo no?
Sembra che le ferrovie russe abbiano confermato la disponibilità del trasporto speciale (dal centro Khrunichev di Mosca al cosmodromo) per il 10 agosto.
Speravo che Roskosmos (o Anatolij Zak) avrebbe dato questa informazione… Vi siete chiesti quanto tempo Nauka impiegherà per arrivare a Bajkonur? Mi sono documentato un po’, e cercando tra le notizie dell’epoca di Zarja, ho scoperto che tra il Centro Chruničev e il cosmodromo di Baikonur ci sono circa 1900 chilometri, ovvero più o meno 5 giorni di viaggio. Ovviamente se il tracciato ferroviario non è cambiato in questi 20 anni.
Dunque non ci resta che attendere notizie dell’arrivo di Nauka a Bajkonur, forse già in questo fine settimana o al massimo la prossima.
Signori, oggi un treno molto speciale varcherà i cancelli del cosmodromo di Bajkonur. La stazione di arrivo per Nauka è il Sito 254, l’edificio di assemblaggio e collaudo di Energija.