Mi riallaccio all’ultimo Tweet pubblicato nel post qui sopra. Anatolij Zak, sempre molto attento e puntuale delle tematiche spaziali russe, ha ricostruito quanto successo. Nessuno prima che Nauka fosse inviato al Sito 31 si era posto il problema se era il caso di fornire una protezione aggiuntiva ai sensori a infrarossi e stellari. Infatti sembrerebbe che nei registri non c’era nessuna indicazione particolare in merito a ciò, tanto è vero che gli addetti erano sicuri che andasse bene così e non hanno fabbricato una coperta su misura per i due componenti.
Quindi la “colpa” è di una persona (o più di una) che ha preferito la cauta prudenza all’incognita “tanto non succederà niente se manca”. In entrambi i casi si è (o sarebbe) preso una grande responsabilità!
Una compagnia ha accettato di assicurare il lancio di Nauka, dalla partenza da Bajkonur fino all’ingresso dei cosmonauti. Roskosmos verserà nelle casse dell’assicuratore poco più di 19 milioni di euro (1.67 miliardi di rubli), mentre il valore assicurato (Nauka e Proton-M) ammonta a quasi 106 milioni di euro (9.2 miliardi di rubli).