[2022-09-21] Sojuz 2.1a | Sojuz MS-22

Replay del lancio…

…e del docking

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E così Sergey Prokopiev diventa il primo del suo gruppo a volare due volte.

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Ci sono problemi di aggiornamento della pagina del calendario lanci ?

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In brevissimo l’apertura del boccaporto e accoglienza a bordo:

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YouTube mi ha suggerito questo video, dovrebbe essere una ripresa effettuata dalla città di Karaganda, in Kazakistan. Un’altra prospettiva sul lancio :slight_smile:

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Emblema speciale per il rientro senza equipaggio della Sojuz MS-22. Per l’occasione i disegnatori hanno ripreso i tratti stilistici dell’emblema realizzato per il lancio della Sojuz MS-23. Pochi essenziali elementi: la navetta stilizzata in primo piano, la Terra e le stelle sullo sfondo, l’identificativo della missione e il logo di Roskosmos. Naturalmente, non essendoci nessuno a bordo, mancano del tutto i cognomi dei membri dell’equipaggio. Inoltre per sottolineare che la Sojuz ha lasciato l’avamposto manca del tutto una miniatura della Stazione.


Emblema Sojuz MS-22 per il rientro. Credit: Roskosmos

Per confronto, questa è la patch della Sojuz MS-23. I colori e la grafica è molto simile, ma si contraddistingue per la presenza di elementi in più. A titolo di esempio la Stazione stilizzata sulla destra oppure, sempre lì vicino, la Sojuz MS-22 in lontananza a significare il ruolo di sostituta della Sojuz MS-23.


Emblema Sojuz MS-23 per il lancio. Credit: Roskosmos

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Per i nostri amici statistici e cronometristi, Roskosmos ha divulgato con la precisione del secondo (come mi disse un amico: «se c’è, è meglio perché rilevante») quando sono avvenuti il distacco da Rassvet e l’atterraggio della Sojuz MS-22 nella steppa del Kazakistan:

  • Separazione dalla Stazione, 11:57:27 in Italia ovvero le 09:57:27 UTC
  • Atterraggio, 13:45:58 in Italia ovvero le 11:45:58 UTC

Fonte link: canale Telegram di Roskosmos

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Alcuni scatti del modulo di discesa rientrato dalla sua missione nello spazio. La prima foto della serie è particolare e sicuramente la più interessante del lotto. Mostra il vano dentro il quale sono ripiegati con cura i paracadute. Ciò che vorrei farvi porre l’attenzione sono le raccomandazione e le istruzioni in doppia lingua (russo e inglese) impresse della cavità. Oltre all’indicazione a quale paese appartiene l’oggetto caduto dallo spazio, si specifica che l’interno ci sono esseri umani e si spiega come aprire il portello per soccorrerli.

Sicuramente troveremo qualcosa di analogo anche su altri veicoli spaziali, perché normato a livello internazionale. Un buon confronto sarebbe da fare con la Shenzhou della Cina…

Il modulo sta benone e non potrebbe essere diverso. Il problema sarebbe stato per gli occupanti che non potevano contare sul sistema di raffreddamento per smaltire il calore e l’umidità.

Non lasciatevi ingannare! Il personale di terra ha montato una struttura sopra l’interfaccia tra il modulo di discesa e il modulo abitativo per l’elitrasporto. Di solito i moduli sono issati su un furgone e trasportati al campo base. È la prima volta che vedo questo sistema.

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Rientro lampo per la Soyuz MS-22, appena 1 ora e 49 minuti fra undocking e atterraggio. Il rientro più veloce (di qualsiasi veicolo sia arrivato al suolo in maniera non distruttiva) prima di oggi era rappresentato dalle 3 ore e 19 minuti della Soyuz TMA-3 nell’aprile 2004 (con a bordo Michael Foale, Alexander Kaleri e André Kuipers).

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Il che si capisce, come detto già più volte nell’apposito thread, il problema principale del mancato funzionamento del sistema di controllo termico non sarebbe stato tanto a carico della parte abitata (OM+SA) quanto per la parte pressurizzata del vano avionica presente nel modulo strumentale (ovvero il modulo di servizio).

La preoccupazione maggiore era rappresentata da un aumento delle temperature per l’avionica di bordo tale da poterla mandare in tilt. Il che avrebbe implicato una possibile mancata accensione finale (per il de-orbiting) o mancata separazione dei tre moduli prima del rientro.

Da qui il rientro “lampo” allo scopo di minimizzare i tempi. La cosa ha evidentemente funzionato dimostrando, in ogni caso ed ancora una volta, la “robustezza” del sistema Soyuz.

Mmmm, direi di no…

Roscosmos ha confermato immediatamente che non ci sarebbe stato nessun problema per l’avionica e per tutta l’elettronica, perché anche con il carico termico massimo (con 3 astronauti a bordo), la temperatura non avrebbe superato i limiti di design.

Il problema limitante è sempre stato l’umidità, in presenza degli astronauti (e solo per l’effetto che avrebbe avuto su di loro). Non essendoci gli astronauti a bordo, credo non ci fosse nessuna preoccupazione sulla capacità della Soyuz di rientrare autonomamente,

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Le due cose non necessariamente si escludono.
Mi spiego meglio, dal punto di vista del controllo termico o meglio in sua assenza i tre moduli si riscaldano ognuno per conto proprio.

In particolare il vano avionica che è si pressurizzato ma sigillato e posto nel modulo di servizio rispetto ai volumi pressurizzati comunicanti dei moduli orbitale e di rientro.
Pertanto anche il carico termico massimo imposto dalla presenza dei tre astronauti a bordo non avrebbe comunque potuto peggiorare il carico termico del vano avionica dal momento che questo è isolato dal resto.

Anzi proprio la traiettoria “sprint” rivela la preoccupazione di un cedimento dell’avionica di bordo per eccesso termico. Se il problema fosse stata l’umidità, poco rilevante in assenza di equipaggio, Roscosmos avrebbe potuto tranquillamente utilizzare la traiettoria standard, no?

hip hip hurrah per la Soyuz, che nonostante le avversità è rientrata in sicurezza in terra russ,ehm kazaka! Altri 10 anni così, anzi hmmm, no dai 12, 15 e poi possiamo iniziare a pensare ad Orel :stuck_out_tongue_winking_eye:
(scusate, non riesco a non essere ironico in questi momenti-ho imitato la reazione di qualche ingegnere russo di Roskosmos :rofl: )
Ad ogni modo, i miei due penny: forse sovrastimo le doti di affidabilità della capsula russa, oppure ignoravo abbondantemente i rischi descritti da @archipeppe riguardo l’overheating del modulo di servizio, ma ci avrei scommesso che sarebbe tornata a casa senza riportare alcun danno, incluso per l’equipaggio, qualora avesse preso posto al suo interno. Tornando alla gag, credo che risultati inaspettati come questo (non mi risulta ci siano stati precedenti simili, ma potrei sbagliarmi, almeno non in epoca recente) contribuiscano a corroborare l’immagine di capsula-eterna (anche e soprattuttoin roskosmos stessa), un veicolo che val più la pena aggiornare che dismettere a favore di un altro mezzo di trasporto più moderno e tecnologicamente avanzato.

Mi spiace insistere, ma no.

Roscosmos ha detto chiaramente che non c’era nessuna preoccupazione per l’avionica di bordo, perché secondo le simulazioni in nessuna condizione si sarebbero superati i limiti di design dell’elettronica.

Il motivo per cui abbiano usato la traiettoria sprint non lo so, possibilmente era la traiettoria migliore, visto che non essendoci nessuno a bordo non c’era nessun problema a rientrare in balistico e imprimere qualche g in piú al veicolo

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Le ultime analisi, anche confermate da NASA, escludono difetti di costruzione o problemi ad esso legati. Rimane quindi la sola ipotesi di causa esterna a spiegare i problemi.

https://twitter.com/jeff_foust/status/1683884335831691271?s=20