In economia ci sono quelle che vengono chiamate competitive edge, margini competitivi.
Per come funziona il mercato puo’ essere che un piccolo margine (qualcosa che sai fare meglio o strutturalmente a costi inferiori) fa si che il tuo prodotto sia piu’ competitivo, chi acquista sceglie quello che conviene anche di poco, e ti prendi gran parte del mercato. Il migliore anche di poco prende tutto.
Ma qui non stiamo parlando di un lieve margine competitivo.
Qui stiamo parlando del piu’ smisurato margine che si possa immaginare e una case che per questo finira’ sui libri e nella letteratura per le prossime generazioni.
Qualcuno deve buttare via il mezzo di trasporto, il bene strutturale, ad ogni viaggio.
E qualcun’altro no. (*)
Per qualcuno il mezzo, pur complesso e costoso, e’ un consumabile. Per qualcun altro e’ un cespite e quindi puo’ ammortarne il costo su piu’ lanci e su piu’ anni.
Piu margine competitivo di cosi’ io non riesco a immaginarlo. Siamo di fronte a un monopolio strutturale e a barrire all’ingresso di nuovi operatori elevatissime.
Per superare le barirere all’ingresso su questo merrcato che si sono venute a creare, altissime e che faranno storia, ci vuole qualcuno che faccia “dumping”, ovvero che ci cacci dentro tanti soldini. Magari si possono minimizzare lavorando su nicchie di mercato e soluzioni brillanti con rapporti costi benefici favorevoli, ma qualche pantalone che paga ci vuole, che sia un ricco imprenditore di ecommerce e servizi web o imprese del settore molto grandi o qualche governo con volonta’ e tasche sufficientemente profonde.
Questo lancio se avra’ successo e’ storico per questo. Questo e’ il lancio che puo’ rompere il monopolio. Puo’ far si che l’abisso competitivo che c’e’ tra il leader di mercato e gli altri non dia piu’ un vantaggio strutturale cosi’ grande.
Non e’ necessario che New Glenn arrivi ai costi per kg di F9 e tantomeno SS. Basta che renda possibile ad altri di costruire, ad esempio, una rete di comunicazioni satellitari con costi ragionevoli. Giusto per parlare di qualcosa di attualita’.
Il costo del payload spesso e’ molto superiore a quello del lancio. Quindi se per motivi strategici devi usare un lanciatore un po’ piu’ costoso potrebbe non essere sempre cosi’ rilevante. Ma un po’… non abissalmente piu’ costoso.
Questo e’ il lancio che potrebbe colmare una parte dell’abisso. E potrebbe anche indirettamente incoraggiare altri a fare lo stesso e ad attraversare il mare oceano del riutilizzo (a “disciularsi”, cit.).
Per questo e’ un lancio storico.
(*) parlo del riutilizzo del booster, che e’ il 90% della massa totale del veicolo. Non necessariamente del secondo stadio. Secondo me e’ nell’evidenza dei fatti che riutilizzare il booster conviene, come ampiamente discusso. Per vari motivi tecnici e industriali non sarei sicuro che il riutilizzo del secondo stadio sia altrettanto conveniente, o che lo sia in un orizzonte temporale breve.
In certi casi l’usa e getta puo’ essere economicamente vantaggioso, soprattutto quando il costo marginale del pezzo spendibile, grazie alle economie di scala, e’ contenuto e permette di eliminare i costi, le diseconomie e le perdite di performances, per non parlare dei costi di sviluppo, legati al recupero. Non conosciamo i numeri precisi, vediamo le evidenze e le migliaia di satelliti lanciati, ma e’ verosimile che per il secondo stadio queste diseconomie legate al recupero sono molto piu’ ingenti, a volte non superabili (es. per lanciatori piccoli).