Approfondimento sulla terza legge di Newton applicata ai razzi.

Certo, apprezzo moltissimo la partecipazione di tutti. Sei stato chiaro.
:beer:
Un grazie generalizzato!

Uno dei piu bei 3d del forum!

Starcruiser (Uno) è lieto d’essere stato d’aiuto.
:slight_smile:

Una riflessione personale: thread come questo da un lato dimostrano come la collaborazione e la discussione siano fondamentali per la conoscenza e la comprensione e dall’altro lato mi portano a pensare che ciascuno di noi, cresciuto da solo, non sarebbe molto più di un cacciatore/raccoglitore. Tutto il nostro progresso è in realtà custodito nella nostra intelligenza collettiva basata sull’insegnamento reciproco e sulla comunicazione: per i nerd, è forse un po’ il concetto dietro la parola “ubuntu”, però è anche inquietante se pensiamo a quanto sia fragile la nostra “civiltà”…dal punto di vista biologico ed evolutivo poggia su basi effimere. Chiudo OT :wink:

E aggiungo: se fossimo tutti uguali, probabilmente saremmo già tutti morti dall’inizio. La diversità é una strategia, non la semplice espressione di un difetto di replicazione.

Comunque Blitzed io non mi sento effimero, non mi coinvolgere :grin:

blitzed lavorare insieme e’ importante, ma ancora piu’ importante e’ la competizione. Senza avversari non c’e’ molta motivazione a fare meglio.

Perché tu hai imparato a camminare perché volevi correre più veloce di tua mamma e a parlare perché volevi vincere un contraddittorio?
Magari l’unica competizione necessaria è quella con se stessi…

Esatto, la competizione è una caratteristica tipica di alcune popolazioni, come e soprattutto quella Americana, ma ci sono popolazioni la cui cultura evita nel modo più assoluto la competizione, soprattutto quella a livello personale, ad esempio nelle nazioni del nord Europa o quelle asiatiche e non si può certo dire che queste progrediscano in maniera inferiore… nessuna delle due mentalità ovviamente è migliore o peggiore, ma la competizione non è l’unico modo per evolvere e per convivere con gli altri.
Ne ha parlato e studiato molto il sociologo Hofstede nella sua analisi sulle dimensioni culturali, in particolare, in questo caso, un popolo come quello americano con valori nelle due dimensioni “Masculinity” e “Individualism” altissimi portano ad una società altamente competitiva e individualista… ma sarebbe un discorso benché molto interessante abbastanza OT.
http://geert-hofstede.com/united-states.html

Un conto e’ imparare a camminare, un conto e’ vincere le olimpiadi, e credo che la “rocket science” e l’esplorazione dello spazio siano piu’ paragonabili ad una competizione di alto livello che alla deambulazione di base

90 minuti di applausi :slight_smile:

“La teoria di Darwin della lotta per l’esistenza e il principio della selezione che le è conesso sono stati citati da molti come un’autorizzazione ad incoraggiare lo spirito di competizione. Certuni in questo modo hanno anche tentato di dare una dimostrazione pseudoscientifica della necessità della lotta economica distruttrice nella competizione degli individui.
Ma ciò è sbagliato, perché l’uomo deve la propria forza nella lotta per l’esistenza al fatto che è un animale sociale. Come poco essenziale alla sopravvivenza di un formicaio è una battaglia fra le singole formiche, così poco essenziale è in questo caso la lotta tra simngoli membri di una comunità umana”
Queste parole non le ho messe insieme io, le ha scritte un tale Albert alquanto famoso…

Grazie Isa e Buzz avete centrato in pieno le considerazioni del mio post :wink: per essere quello che siamo, come genere umano, abbiamo un bisogno disperato l’uno dell’altro. Senza cooperazione, comunicazione e insegnamento reciproco saremmo poco più che primati in lotta per le bacche. Uno dei miei gatti l’ho finito di svezzare io perché la madre era morta anzitempo, eppure è un gatto normalissimo che si comporta come ogni altro. Un uomo cresciuto senza i suoi simili non acquisisce buona parte delle caratteristiche che noi oggi riteniamo umane.

180 minuti di applausi :wink:

Rilancio: tu hai imparato a parlare - camminare per il bene dell’umanita’, per parlare di filosofia ed andare ad incontrare genti di tutti i popoli? :smiley: Ma dai che discorsi…

um pò di sana autocritica mai?

L’unica cosa che sarebbe opportuno rilanciare è approfondire la terza legge di Newton applicata ai razzi.

Vorrei ricordare cosa è successo agli USA prima della NASA e cosa è successo all’URSS dopo la morte di Korolev. Sana competizione?
Mostruoso spreco di risorse.
La sana competizione è quella tra Dragon e CST-100.
La competizione dev’essere guidata da qualcuno che imposta le linee guida e che faccia da albitro, poi deve mirare a “costruire” qualcosa.
Anche in una squadra sportiva c’è competizione tra i giocatori, ma c’è sempre un allenatore a fare la differenza, senza allenatori ti ritrovi con una squadra capitanata da un arrogante che non vede i propri errori (e perde sempre).

Visto che gli USA sono la patria del militarismo moderno, lì sanno bene cosa significa “gioco di squadra”. Puoi essere Rambo in una squadra speciale, di pochi uomini e con missioni quasi in solitaria, ma nel resto, un soldato che si preoccupa della vita dei suoi compagni è considerato migliore di quello bravissimo nel farsi notare dai superiori, che è il peggiore.

Tornando all’argomento.
Anche mettere una nuova strozzatura all’uscita dell’ugello in apparenza aumenta la presssione dei gas e la loro velocità, peccato che in realtà si trasforma in un freno che rende inutile il propulsore.

Spero d’aver rimesso il tread in carreggiata…

Provo a spiegarlo in una maniera semplice e “visiva”.

Il motore chimico trasforma energia chimica quasi direttamente in energia cinetica… o, perlomeno, nella maniera più efficiente possibile, molto di più di qualsiasi altro tipo di motore. Pochissime le parti in movimento, e se escludiamo quelle che sono in movimento semplicemente per pressurizzare i propellenti, ne vediamo praticamente nessuna. La forza di spinta è realizzata tramite combustione di sostanze, uno, due o tre propellenti, e magari l’intervento di qualche catalizzatore, ma in tutti i motori si tratta di far lavorare il motore con due sistemi precisi e distinti. La camera di combustione e la camera di espansione. La camera di combustione è il cuore del motore dove deve avvenire il perfetto mescolamento dei propellenti e la loro accensione. Poi il propellente può essere singolo perchè contiene già sia combustibile che ossidante (tipico dei motori a solido) oppure due liquidi o una combinazione di liquido e solido (tipicamente gli ibridi). Ma fondamentale è la camera di espansione, vale a dire l’ugello. In questa sezione i propellenti non entrano oppure entrano solo per motivi pratici (esempio per raffreddamento) mentre deve entrare semplicemente il gas prodotto dalla più totale combustione possibile. Quindi in questa sezione deve avvenire il miracolo dell’espansione, la più completa possibile e precisamente quella che produce una pressione, all’uscita, pari a quella dell’ambiente circostante. Ciò significa che esistono motori adatti a funzionare a perlopiù basse quote (esempio gli F1 del Saturn V) e altri che sono ottimizzati per le alte quote (esempio gli SSME) e quindi adatti a produrre la massima spinta nel vuoto atmosferico.
La forza propulsiva si sviluppa all’interno della camera di espansione, esattamente contro tutta la superficie della campana. Notare che i motori sono tutti dotati di ugelli di forma paraboloide, che ricorda molto le parabole per la concentrazione luminosa. L’espansione dei gas produce una forza che si sviluppa sulla parete interna dell’ugello e che diminuisce via via man mano che ci si avvicina all’uscita. Un motore che funziona al di fuori della pressione ottimale può lavorare ugualmente ma in maniera inefficiente. G. Harry Stine spiega bene questo concetto nel suo libro “Halfway to everywhere”.

Ciao

Cristiano

Cristiano una spiegazione da incorniciare, grazie