Blue Origin prova il sistema di fuga di New Shepard

Penso che l’unica prerogativa sia garantire l’allontanamento più rapido possibile rimanendo giusti giusti nei limiti fisicamente sopportabili dall’equipaggio…

Una domandina da profano: ma per un sistema come questo, gli ugelli dei propulsori dove sono? Sono montati sullo scudo termico e poi vengono staccati una volta che il lancio si conclude con successo?

Da quel che ricordo io, una sola volta, per una Soyuz negli anni 80. E wikipedia conferma :wink:

Forse sono disposti come quelli della Dragon (l’eventuale versione manned).

E qui reitero la domanda, visto che come ho scritto sono un profano dell’argomento: come sono su Dragon? :slight_smile:

Li piazzerebbero lungo il bordo e fungerebbero da LAS in caso di necessità o come landing rocket in caso di missione normale.

Sì, dopo aver fatto la domanda ho trovato la risposta qui: “Altra pietra miliare per la SpaceX”

Per blue origin però il sistema mi sembra diverso, perchè le fiamme sembrano venire da sotto lo scudo termico, non dal lato della capsula…

Infatti.
E torniamo sempre lì: bisogna vedere che livello di “fedeltà” aveva quel mockup, sennò stiamo qui ad arrovellarci per niente.

Beh, sull’aerodinamica della capsula sono pienamente d’accordo con voi, però se il test era sul LAS direi che almeno quel sistema dovesse essere 100% flight like.
Considerando che non è possibile mettere degli ugelli affogati nello scudo termico (per ovvi motivi legati al rientro), probabilmente Blue Origin ha optato per un sistema non integrato che si sgancia dopo il lancio

La butto lì, forse essendo un mezzo suborbitale la capsula non ha un vero e proprio scudo termico, anche se il sito di Blue Origin è abbastanza scarno di dettagli tecnici.

Beh sì, certo. Dipende sempre da che tipo di “suborbitale” si parla, in pratica da quanto in alto si va. Alla fin fine quello che conta è la velocità inziale al rientro, e le cose cambiano parecchio tra 1 km/s e 5-6 km/s…

Se ho capito bene, per quanto riguarda Blue Origin l’idea “definitiva” è quella di un sistema suborbitale composto da capsula+lanciatore, con quest’ultimo progettato per separarsi e tornare a terra da solo (similarmente al progetto “Grasshopper” di SpaceX insomma) mentre la capsula tornerebbe giù con paracadute…finora avevo visto in effetti qualche test dello stadio propulsivo, che mi sembrava coerente con questo tipo di design.
Invece le immagini con l’escape engine che spinge da sotto “attraverso” l’ipotetico scudo termico non mi tornano: l’unica idea che posso farmi è che, come avete detto, non ci sia affatto uno scudo termico in virtù della natura suborbitale del mezzo.

Tuttavia questa cosa mi lascia perplesso: Blue Origin in più di una sede ha ventilato l’ipotesi di future derivazioni orbitali, con un vero e proprio lanciatore riutilizzabile derivato dallo stadio propulsivo e una capsula con le opportune modifiche…e in quest’ottica mi sembra davvero strano che abbiano deciso di usare un sistema di escape che non potrà in alcun modo essere “reciclato” su una eventuale futura versione orbitale.

Però forse anche la disposizione non è troppo “vincolata”, ricordo il MLAS che aveva una disposizione dei propulsori solidi sensibilmente differenti dalla configurazione finale se fosse stata scelta per Orion.
http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=9968.0