Colore della vegetazione aliena

Questo è confortante :stuck_out_tongue_winking_eye:
Tuttavia ciò che ancora mi turba è quel tuo primo grafico, e quella corrispondenza impressionante tra la frequenza massimamente riflessa dalle piante e la massima emissione del Sole (senza tener conto dell’effetto correttivo dell’atmosfera). Siamo esattamente sulla stessa lunghezza d’onda. Ciò non può essere casualità, è precisa selezione naturale… così come la giraffa ha il collo esattamente della lunghezza necessaria a raggiungere le foglie in cima agli alberi. Non faccio che ripetermelo…

Ma in tutto questo parlare di luce e lunghezze d’onda sfugge un particolare: sul pianeta alieno identificheremmo subito le piante come tali? :slight_smile:

Magari la selezione è per la massima efficenza energetica. Se leggi la voce “clorophyll” su wiki(en) vedi che i tipi di clorofilla sono tanti, e le catene di reazioni molteplici. In vitro l’assorbimento della clorofilla a e b è questo:

ma poi può essere modificato in vivo dalla presenza di altri composti nella cellula. Probabilmente la risonanza nel blu non viene usata dalla molecola per scindere l’acqua; potrebbe essere una cosa spuria, che non trasferisce energia nel modo giusto. Tutte le fonti parlano di reazioni eccitate da fotoni a 680 e 700 nm.

Su come riconosceremmo le piante… su un pianeta a base carbonio, quelle cose che emettono ossigeno, direi.

No, per niente sicuro :slight_smile:
Ho solo riportato quello che ho letto nel sito che ho linkato e quello che viene detto nei video. Cmq in effetti l’enfasi era sul blu…
Cercando un po’ su internet mi sembra di capire che in effetti il rosso venga tagliato via prima del verde, e che andando in profondità rimanga solo il blu

Beh ma non puoi considerare lo spettro della luce solare nello spazio come punto di partenza, perché le piante nello spazio non ci sono mai state. Significherebbe basarsi su una falsa ipotesi.

Devi comunque considerare lo spettro di luce nell’ambiente in cui si sono evolute le piante, ovvero al netto dell’atmosfera e possibilmente dell’acqua.
Da quello che ho capito, i primi organismi che hanno cominciato a produrre ossigeno erano viola e usavano una fotosintesi diversa da quella clorofilliana, quindi l’ipotesi di partenza è che piante si sono evolute in un’atmosfera dove c’era già dell’ossigeno. E sicuramente c’era già dell’acqua. Quindi lo spettro di luce sulla superficie era già simile a quello di oggi, e quel picco nel blu non c’era…
In sostanza credo che lo spettro fosse già come ora, ovvero una linea costante su tutto il campo del visibile.

Come scrivono nel sito che ti ho linkato sopra, il motivo per il picco nel blu può essere dovuti all’acqua (il che quindi non è un caso), visto che il blu è la luce che arriva più in profondità. Il fatto che ci sia anche un picco nel rosso invece potrebbe essere dovuto al fatto che quella particolare fequenza era “libera”, nel senso che gli altri organismi venuti prima, per puro caso, assorbivano il verde. È qui che entra in gioco il caso.

Sono d’accordo.
Ma una perfetta corrispondenza nella lunghezza d’onda non può essere un caso, mi rifiuto proprio di pensarlo… ma in effetti hai ragione. A meno che la composizione dell’atmosfera non fosse sufficientemente diversa in passato da “lasciar passare” il verde.
Sono confuso.

Inoltre, non ho capito il concetto della “frequenza libera”. Se ho foreste che assorbono il verde e si sviluppano poi altre vegetazioni, non è che queste nuove forme di vita debbano assorbire il rosso e il blu perché il verde è tutto consumato dalle piante preesistenti! Non è come assorbire i nutrienti dal suolo, che sono in quantità finita. La luce solare è per definizione rinnovabile… ce n’è per tutti. Se le piante assorbono in questo modo non può essere un ripiego. Non dopo tutte queste centinaia di milioni di anni di evoluzione. E so benissimo che questa affermazioene contraddice la mia precedente :face_with_head_bandage:

Infine, non vedo perché le piante terrestri debbano mantenere gli stessi meccanismi che vanno bene per le piante marine. E’ come se noi avessimo mantenuto le branchie.

Non sono proprio d’accordo. Il flusso solare è costante, in orbita è circa 1400 W/m2, sulla superficie è circa la metà.

Se la superficie del pianeta è ricoperta di organismi che assorbono il verde e riflettono il blu e il rosso, significa che ci sarà un po’ meno di luce verde disponibile e che ci sarà molta più luce blu e rossa, perché riflessa da questi organismi. È come quando ti metti uno specchio sotto al mento per abbronzarti più velocemente il visto: usi sia la luce diretta del sole che quella riflessa dallo specchio… Se lo specchio riflettesse solo il rosso e il blu e il tuo viso si abbronzasse solo con il verde, lo specchio sarebbe inutile

Questo potrebbe essere dovuto all’ultimo tra i punti che ho elencato nel post sopra, ovvero la complicazione di tale mutazione. Bisogna vedere qual’è la probabilità che a un certo punto sia avvenuta tale mutazione, considerando quant’è complessa la catena che fa la fotosintesi clorofilliana. Possibilmente una mutazione che usa tutto lo spettro non è mai avvenuta…

Se poi fosse avvenuta, bisogna vedere quanto vantaggio avrebbe portato. Da quello che ho capito leggendo questi vari articoli, le piante comunque già adesso assorbono quasi tutto lo spettro, incluso l’85% della luce verde. Quindi forse quel 15% in piú non avrebbe portato ad un guadagno tale da eliminare la concorrenza. E forse nelle zone calde sarebbe addirittura stato uno svantaggio, perché avrebbe causato bruciature.

Per la cronaca, ci sono piante con le foglie quasi nere. Ho coprato recentemente una pianta di un Sambuco particolare, che ha le foglie color grigio scuro, quasi nere. Ed è una pianta del Nord Europa, magari nelle zone tropicali avrebbe problemi…

Andrew, IMHO non si è evoluto un altro meccanismo perchè quello clorofilliano va bene in acqua e in aria, è efficente e usa solo elementi chimici facilmente disponibili (Mg oltre a C, H, O e N). Non ho trovato che i cianobatteri (alghe azzurre) abbiano un differente sistema fotosintetico.
Lo sai che la parte attiva dell’emoglobina (eme) ha la stessa struttura della clorofilla, solo con un Fe al posto di Mg? Evidentemente è un tipo di struttura che alla Natura piace usare.

Quello che intendevo dire è che se accanto a me, che sono una pianta che vive di luce blu, ne nasce un’altra, non vedo perché quella debba vivere di luce rossa. A meno che io non le faccia ombra, può vivere della stessa luce blu che uso io, che cala dall’alto per me e per lei.
Se una casa monta i pannelli fotovoltaici sul tetto, non è che rendano meno perché vicino c’è un’altra casa che li ha già uguali :smile:

Cosa diversa se parliamo dei nutrienti nel terreno, che sono in quantità finita e magari non possono sostenere due piante nello stesso luogo e nello stesso momento.

Inoltre non sono sicuro che sia più efficiente usare la luce riflessa rispetto alla luce solare diretta. Lo pensavo ieri ma mi hai fatto cambiare idea proprio tu :smile:

Per la cronaca, ci sono piante con le foglie quasi nere. Ho coprato recentemente una pianta di un Sambuico particolare, che ha le foglie color grigio scuro, quasi nere. Ed è una pianta del Nord Europa, magari nelle zone tropicali avrebbe problemi...

Questo sembrerebbe avallare l’ipotesi nane rosse = vegetazione nera

No. non lo sapevo :grin:

No; ma se la casa n2 ha dei pannelli diversi che, oltre ad assorbire la luce del sole assorbono anche la luce che i pannelli della casa n1 riflettono, la casa n2 avrà un vantaggio che nella selezione evolutiva potrebbe fare la differenza

Mi è venuta in mente la Gimko Biloba, pianta giurassica che mantiene il giallo delle sue foglie tutto l’anno (almeno qualche specie).
Dai discorsi con la prof di scienze, mi sembra che sfrutti un “vecchio” tipo di clorofilla, ancora usato solo da questo ordine di piante.

E a me è venuto in mente che le piante che crescono bene nei luoghi ombrosi (ad esempio, le antichissime felci, vecchie di 400 milioni di anni) non hanno colori diversi da quelle che crescono in pieno sole. Quindi l’adattamento, se c’è, è da qualche altra parte, non nella gamma di lunghezze d’onda assorbite.

Allora, premetto che ho letto solo di volata tutta la dissertazione teorica precedente, ma farò le mie valutazioni in modo molto più spiccio e quasi brutale :skull:

PIANTE:

premessa1: qui sulla terra sono verdi perchè riflettano le lunghezze donda della luce proprie del verde, mentre assorbono il resto.
premessa2: questo accade per una questione evolutiva (senza ricerche in rete non riesco ad essere più preciso) in soldoni essendosi sviluppate nell’acqua, in profondità, sono state costrette ad assorbire energia luminosa priva delle lugnhezze d’onda del verde che invece era utilizzata e quindi filtrata da organismi più superficiali

conclusione: nel tuo mondo ipotetico potresti prima di tutto stabilire una storia evolutiva della vita in generale e delle piante, se consideri qualcosa di simile alla terra avresti con maggior probabilità un verde per gli stessi motivi, ma se immagini magari un mondo con meno oceani, e piante che assorbono la luce ad ogni lunghezza d’onda del visibile dovresti descriverle come NERE. Naturalmente nulla ti vieta di immaginare una storia evolutiva diversa che porta le piante a riflettere altre lunghezze d’onda del visibile e quindi presentarsi con colori differenti. In ordine di probabilità e realismo io ti direi: Verdi, nere, altro a piacere

Non proverei ad azzardare, ad esempio, l’esistenza di una fotosintesi vegetale o relativa a batteri, dipendente principalmente dalla luce infrarossa. Resterei comunque sulla luce visibile

CIELO

premessa: il colore azzurro del cielo dipende dall’atmosfera terrestre e dalla luce che vi incide

conclusione: tu hai messo l’accento sulle stelle dei pianeti ipotetici, ma dovresti più che altro stabilire quali atmosfere li avvolgono. Nessuna atmosfera? cielo nero come sulla luna sia di giorno che di notte. Componiamo l’atmosfera desiderata e proviamo ad analizzare come ci comporti la luce delle tue stelle…se si tratta di un’atmosfera imposta dall’uomo con una terraformazione preventiva suggerirei di restare sui cieli azzurri

Allora, premetto che ho letto solo di volata tutta la dissertazione teorica precedente, ma farò le mie valutazioni in modo molto più spiccio e quasi brutale :skull:

[MONDAY MORNING MODE ON] Male, male, molto male :wink: perchè così spendi tempo a riscrivere cose già dette [MONDAY MORNING MODE OFF]

ma scherzi? e rovinarmi la possibilità di sparare **** venendo immediatamente ricondotto ad un approccio sicuramente più adeguato e professionale dei vari forumisti? naah e comunquemi sto leggendo tutta la buzz trattazione ora

(Sto violando la mia raccomandazione in un altro post di non puntare troppo il dito sugli idioti)

Buzz, attento a spiegarti bene che in NC c’è chi ti prende sul serio.

:cry:

ebbene sì… l’ottica geometrica evidentemente non è insegnata in NC, o magari c’è un versetto delle scritture che… ecc ecc

Al di là del rubarsi la luce a vicenda, il concetto che la luce solare è infinita secondo me è sbagliato e fuorviante, sia quando si parla di piante che di pannelli fotovoltaici.

Il flusso solare sulla superficie è circa 1 kw/m2, di estate e se c’è bel tempo. Questo è ben lungi dall’essere infinito, perché per produrre tanto ossigeno (o energia), hai bisogno di tanta superficie, e la superficie a disposizione non è infinita (vedi la deforestazione, che riduce la quantità di O2 prodotto nel pianeta)

Forse qui “infinita” era da intendersi nel tempo, senza fine, inesauribile.