Considerazioni in attesa del lancio di SLS

cosa comporterà l’hot fire del core in termini di refurbishment, tempi e costi collegati?

Il lavoro di refurbishment è diviso in 2 sezioni. Quello “critico” che va completato immediatamente a stennis e quello “finale” che verrà completato in parallelo con lo stacking di tutto il razzo vettore.

La maggior parte del lavoro riguarda la AJR che dovrà asciugare tutte le componenti interne degli RS-25, e fare un check esterno e interno del nozzle per verificare che non ci siano stati danni non segnalati dai vari sensori.

In parallelo si effettueranno dei leak check per verificare che tutti i sistemi collegati all’alimentazione propellenti, idraulica etc etc siano rimasti ermetici. Verranno inoltre eliminati i residui di propellente dai serbatoio.Questo è il lavoro fondamentale.

Il resto lo si farà nel VAB durante lo stacking. Principalmente controllo dell’elettronica e della sua idoneità al volo (alcune componenti hanno un tetto ore, oltre il quale vanno riqualificate oppure sostituite). Possibile anche l’applicazione di SOFI nell’area del Main Propulsion System. Durante la costruzione per il CS-1 è stata applicata una quantità più generosa di SOFI, consci del fatto che dovevano sostenere due accensioni. Tuttavia una ulteriore “passata” potrebbe essere richiesta.

In totale si stimano 42 giorni di lavoro per avere CS-1 idoneo al lancio.

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@SaturnPower Ammettilo che sei un program manager del programma! :stuck_out_tongue: Grazie della puntuale e attenta spiegazione dello sviluppo di SLS che ormai da tanto tempo curi… grazie davvero! :smiley:

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ehehe magari. Il pensierino di fare una scampagnata al KSC per A2 c’è tutto però :smiley:

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stando a Philip Sloss, NASA TV trasmetterà l’evento live :smiley:

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The worm is back.

Dopo più di trent’anni di assenza the worm torna, se si esclude la presenza su B1062 usato per DM-2. Il logo è stato introdotto ufficialmente nel 1975 ed è stato ritirato nel 1992.

The worm ha fatto le sue prime comparse su SLS nel tardo agosto quando i team dell’Exploration Ground System e quelli del contractor Jacobs hanno cominciato a dare “la prima mano” su duei dei segmenti dei booster. È stato inizialmente utilizzata una proiezione di laser del logo e successivamente sono state applicate due mani di vernice, oltre a numerorse passate per pulire i booster.

La parte tecnicamente più stimolante è stata identificare la corretta dimensione e posizione del logo, facilitata uso della tecnologia laser, soprattutto nelle curve della S.

Dopo che i booster saranno trasferiti al VAB per l’unione, i tecnici completeranno il logo, che sarà visibile una volta che SLS sarà al pad.

E visto che siamo in tema di loghi, NASA ci fa sapere che the worm e il logo di ESA sono stati applicati ad Orion, tagliandoli in decalcomanie a prova di volo e li facendoli aderire alla parte inferiore dell’adattatore del CMA di Orion.

Le decalcomanie sono state applicate da Frank Pelkey, lo stesso tecnico che ha dipinto la bandiera statunitense su EF-1.

Infine, quest’anno verrà applicato anche il logo canonico di NASA, più comunemente conosciuto come the meatball e la bandiera americana e saranno visibili anche sui fairing che copriranno il modulo di servizio, mentre la sola bandiera sarà presente sull’Interim Cryogenic Propulsion Stage e sul sistema di abort, accompagnata dalla parola “United States”.

Altre immagini.

Credits: NASA
Fonte: NASA’s worm on SLS booster segment.

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Dove l’ho già sentita questa? :thinking:

Ah, sì:

beh, però hanno ingrandito la scritta… :wink:

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Pare che Wikipedia vada bene anche per seguire le tempeste tropicali. Questa (tempesta, non ancora ciclone) è Delta.

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Le tempeste tropicali sono a tutti gli effetti cicloni, il fatto che non venga chiamato “uragano” è solo una finezza legata all’intensità dei venti.

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Pubblico qui un render di come dovrebbe essere il rollout di SLS. Sarà emozionante, di sicuro!

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Per chi ha vissuto l’epopea Apollo, è uno stupendo deja-vu

Senz’altro, uno strano incrocio tra uno Shuttle ed un Saturn V.

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Problemi tecnici non dovuti alla tempesta, probabili ulteriori ritardi oltre Novembre:

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Appena visto… beh sembrava tutto fin troppo rosa e fiori. Rimane il dubbio su cosa non convinca i tecnici. Problema di natura hardware o software?

Zeta arriverà e causera ulteriori ritardi. Il che a catena ha già praticamente mandato in aria i piani al KSC.

(Sottolineo come la NASA abbia ancora un bel pò di margine. La finestra è NET luglio NLT Novembre, tuttavia rimane una notizia sgradita…)

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Se SLS lancerà nel 2021 mi mangerò il cappello (Semicit.)

Tra le tempeste ed ora questi problemi che sembrano non di poco conto dal tono di Chris Bergin, e considerano che altri imprevisti sono più che probabili essendo il primo SLS a dover salire in rampa, penso che il 2021 sia ormai un traguardo quasi irraggiungibile.

L’importante è che se ha dei problemi li scoprano e che non faccia la fine di SN4, perché in questo caso i ritardi sarebbero di anni nella migliore delle ipotesi

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Spostato di qui in quanto il Topic [TECNICO] SLS / Artemis 1 Stato avanzamento lavori al 30/04/2021 è prettamente tecnico.

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stamane Zeta si è riorganizzata alla grande. Il passaggio sullo Yucatan non ha distrutto di molto la struttura della tempesta. Al momento Zeta è ritornato uragano di Categoria 1 e continuerà ad intensificarsi.

Stennis è passato allo stage II (chiusura). Mi aspetto lo stesso per il MAF.

Stop quindi su entrambi i fronti.

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Aggiornamento. Rispetto a 12 ore fa la situazione è cambiata radicalmente. Zeta si è rapidamente intensificato e ha raggiunto una pressione inferiore a 970 mb e venti di 110 mph.
Continua a intensificarsi, per cui sembra ormai certo che un categoria 3 colpirà in maniera molto seria il MAF e gli effetti saranno seri anche a Stennis. Si tratta di un impatto ben più serio rispetto ai precedenti eventi. Da tenere sott’occhio anche lo “storm surge”, ovvero gli estensivi allagamenti che minacceranno New Orleans e il MAF. (Presente in tutta l’area un allerta tornado). Danni più seri del “preventivato” potrebbero causare ulteriori ritardi.

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Rilevate venti di 112 mph al MAF. Si attende rapporto danni

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Stennis è ritornato allo stage 1. L’impianto è stato riaperto e le operazioni stanno ritornando alla norma. La NASA segnala come ci siano alcuni edifici del complesso che sono ancora senza corrente. I team lavorano affinchè il sito ritorni alla piena efficienza.

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