I salverei anche Star Trek Voyager.
Quanto alla “controcultura” è uno dei tristi lasciti del '68 (insieme al terrorismo), storicamente ha causato il “reflusso” degli anni '80 con tanto di Reaganismo, Tatcherismo e Yuppismo.
Dal punto di vista spaziale la controcultura è stata la base che ha alimentato le scellerate azioni di un Proxmire o di un Mondale, i quali hanno smantellato (letteralmente) il programma spaziale lunare americano.
Ora proprio negli anni '80 i film di fantascienza spaziale avevano ancora il “sense of wonder” ovvero il senso della meraviglia, dell’avventura con il gusto per la scoperta di ciò che è ignoto, ancora negli anni '90 avevamo film come “Deep Impact” o “Armageddon” che, pur nella pochezza delle loro trame e nell’eccessiva spettacolarizzazione, avevano ancora il sapore dell’avventura. Dopo il 2000 (forse l’ultimo film buono è stato “Space Cowboys”) è calato il mood cupo con film come “Mission to Mars” o “Red Planet”, poi sempre peggio fino a roba tipo (non me ne vogliano i fan di Nolan) “Interstellar”, l’ho visto e l’ho trovato un polpettone indigesto e pure (alla faccia della verosimiglianza) sbagliato da un punto di vista fisico e finanche dal punto di vista della progettazione dei veicoli spaziali rappresentati.
Interstellar rappresenta, a mio avviso, la “summa” del discorso che avevo introdotto nel mio post precedente:
- astronauta fallito e depresso ritornato alla terra (braccia rubate all’agricoltura)
- Terra sull’orlo della catastrofe (intrinseca colpa dell’Umanità)
- Scienziato brillante con progetto segreto (poi Nolan mi deve spiegare come cavolo ha fatto decollare quella base spaziale sepolta realizzata tutta in… calcestruzzo armato)
- Adolescente genio insopportabile (ragazza per mettere a posto le quote rosa)
- Vanno in ibernazione per farsi la tratta Terra-Saturno poi scorrazzano allegramente attraverso un sistema dominato nientemeno da un buco nero a bordo di astronavine che non si capisce la massa di reazione dove l’abbiano messa (nella 4a o 5a dimensione forse)
- Un paradosso temporale che resta tale e dunque sarebbe impossibile come una “scala di Escher”.
Adesso mi permetto una piccola digressione per così dire “ambientale”: sono stufo marcio di vedere e sentire strepiti sul fatto che l’Umanità stia manipolando ed eventualmente distruggendo la Natura (con la “N” maiuscola ovviamente), e sul fatto che la Natura dovrebbe ritrovare il suo “equilibrio” naturale come se l’Umanità con la sua scienza e la sua tecnologia sia stato un fattore di squilibrio nella storia di questo pianeta, o peggio una sorta di parassita.
Chiariamo una cosa: non esiste nessun “equilibrio naturale”, la Natura è un transito continuo, tutto è sempre in equilibrio. Tutto appartiene sempre alla Natura, niente ne è al di fuori, nemmeno noi.
Nemmeno l’Umanità, con la sua scienza, la sua tecnologia si pone al di fuori della Natura. Tutte le specie animali (dalle formiche ed api in poi) tendono a manipolare il territorio e le risorse naturali a proprio favore, l’Umanità è uguale lo fa solo su una scala più grande, tutto qui.
Se il clima terrestre cambia (e cambia anche per l’azione dell’Umanità) è NATURALE che sia così, siamo noi che dobbiamo adattarci alle nuove condizioni come da sempre ha fatto l’Umanità almeno negli ultimi 500 mila anni.
Perdonatemi questa lunga, ma doverosa, digressione. Vi potreste chiedere che cosa c’entra questa filippica con i film di fantascienza? C’entra, c’entra.
La prossima volta che vi imbattete nel solito brutto film cupo, con la Terra moribonda a causa nostra, con l’astronauta depresso, con il governo complottista ed i militari stupidi peggio delle pietre, allora ricordatevi di quello che ho scritto…