Deep Space Habitat: uno sguardo approfondito

Eh, ma quanto era avanti lo Skylab?

Ma lo studio per il Deep Space Habitat sostituisce in toto quello del Nautilus X oppure hanno scopi diversi? Sicuramente il primo è molto più fattibile visto che è imparentato con la ISS ma il secondo è MOLTO più affascinante!

Io sono sempre piuttosto restio ad esprimere certezze così “certe” su cose che stanno ancora al livello di studio di fattibilità… e mi piacerebbe capire su cosa si basano le tue di certezze.

Destiny è un modulo estremamente complicato, in quanto è pensato per essere il modulo centrale di una stazione spaziale delle dimensioni della ISS, il che comporta quanto meno una complessitá del C&DH di un certo tipo, e in piú anche per essere un laboratorio scientifico, il che aumenta la complessità almeno di un ordine di grandezza (come minimo in termini di C&DH, di TCS e di ECLSS)…

Il modulo centrale di DHA invece a quanto pare non ha neanche un rack scientifico, non ha bisogno di avere un C&DH che controlla una stazione complessa come la ISS e in piú tutti i suoi sottosistemi sono già stati costruiti e operati in orbita per 15 anni, il che elimina tutti i costi di sviluppo. Quindi io lo vedo molto meno complicato di Destiny, ma anche meno di Columbus o di Kibo o dei Nodi…

Più che altro si sono trovati per le mani delle strutture enormi inizialmente pensate come serbatoi più anche il primo stadio di un lanciatore ancora più enorme di cui non sapevano che fare visto che le missioni apollo erano finite… ma a parte le dimensioni, in quanto a complessitá e tecnlogia la ISS è molto più avanti :wink:

Blitzed, bella foto; ovviamente l’uomo presente é un manichino?

Il 1° é andato a ramengo per un solo per un pannello solare divelto. Sic. Il futuro mancato.

lo skylab ha avuto un problema al lancio coi pannelli solari per lepressioni aerodinamiche, de hanno anche divelto un rivestimento di protezione. Riparato fu abitato per tre missioni dal 25 maggio 1973 all’8 febbraio 1974.

vennero costruiti altri due laboratori, ma non volarono mai ed adesso sono esposti in musei.

“andato a ramengo” mi sembra un po’ esagerato. Semplicemente la prima missione Skylab ha dovuto effettuare un’EVA di riparazione prima di poter utilizzare la stazione spaziale a pieno ritmo. E dopo questo ci sono stati altri due equipaggi che hanno completato più o meno con successo la missione per cui era destinata lo Skylab. All’epoca il soggiorno di Skylab 4 stabilì il record di permanenza nello spazio, con 84 giorni in orbita, battuto solamente quattro anni dopo quando la prima expedition sulla Salyut 6 spese 96 giorni in orbita. Quindi, sinceramente, non ci vedo niente di “andato a ramengo”…

“Ramengo” é una frase scherzosa. “Fortemente compromesso” esprime meglio? Non sono io che sostengo che quel pannello solare limitò tutto quello che avvenne dopo perché accorciò enormemente la vita operativa, posticipò le missioni successive etc - Poi le 3 missioni di 28, 59 e 84 giorni dedicate perlopù alle riparazioni sono state un’ombra di quello che avrebbe dovuto essere nei piani originali. Anche da quell’emergenza si sarà magari imparato qualcosa, magari su EVA, emergenze e riparazioni nello spazio.

Si, non si tratta in effetti del vero Skylab, ma mi piaceva la foto perché rende bene l’idea delle dimensioni…anche se forse sarebbero stati ancora più efficaci i famosi video con le evoluzioni…“acrobatiche” degli astronauti.

Dal punto di vista scientifico Skylab non fu poi cosi sensazionale, anche se ovviamente eravamo ancora in un’epoca pre-sts con tutto ciò che questo comporta. Però le dimensioni erano…incredibili. Ancora oggi rivedo alcune immagini con un retrogusto di fantascienza. D’altronde come dice Buzz si erano trovati per le mani un hardware importante…e peccato che l’occasione non fu sfruttata appieno.

La mia osservazione sulla Skylab è che fino al quasi completamento del Mir, fu l’unico vero avamposto umano degno di questo nome. Si, i Saljut, ma come lo Skylab nessuno. Poi ebbe i suoi guai e quello più grosso lo shuttle.
Tornando OT. Stiamo questionando sui SE. Penso che un veicolo destinato all’esplorazione extraterrestre debba avere una base tecnica diversa da quella dei laboratori costruiti fin ora. Certo sfrutterà molte delle tecnologie acquisite, ma la filosofia di base è diversa. Non dimentichiamoci che dovrà “muoversi” anche autonomamente.
L’importante è che se ne parli, che escano le idee e che poi segua una fase pragmatica. Il più presto possibile per soddisfare la mia parte romantica, ma che si faccia. Stiamo a vedere cosa partoriscono le menti degli ingegneri coinvolti in questi progetti.
Ho fiutato troppo odore, adesso voglio la bistecca.

Riguardo lo Skylab ricordiamoci che c’era il progetto di farlo agganciare da una delle prime missioni Shuttle, ma per i ritardi nella progettazione-costruzione del Columbia e a causa di un abbassamento dell’orbita più marcato di quanto previsto lo Skylab si è deorbitato prima dell’eventuale riutilizzo.

immagino pero che come produttività non era paragonabile alla iss o la mir vista la durata delle missioni e i pochi anni che e stato in orbita (anche se si ci fu la prima e credo unica protesta per i turni)

C’è qualche cosa di molto molto grosso che bolle in pentola nel settore privato a riguardo… un annuncio è previsto entro fine anno… il gruppo, pare completamente “Made in USA” e con disponibilità finanziaria sembra quasi illimitata… puntano al 2020… more to come :wink:

Benissimo! :smile:

…MoonEx ?

:astonished:

Risorse “illimitate”?
Purchè non siano solo sulla carta,basate sul credito con nulla alle spalle…
Ci mancherebbe soltanto che esplodesse una bolla finanziaria anche nel settore aereospaziale.

Quanto era avanti il Saturno V.
Con un vettore del genere potevi lanciare in una sola volta stazioni delle dimensioni dello Skylab.

In buona approssimazione Skylab ERA il Saturn…almeno in parte. Diciamo che è stato un vettore molto buono :stuck_out_tongue_winking_eye: d’altronde non vorrei scrivere una follia ma in ordine di massa oserei dire che Skylab pesava circa 1/5 della ISS completa…se pensiamo che è andato su con un lancio solo… :scream: :scream: :scream:

Tornando IT mi pare di capire che la schermatura ad acqua nel progetto di Deep Space Habitat sia destinata solo ai crew quarters: mi chiedo se sia sufficiente e se questa cosa non rischi di diventare un limite alla permanenza degli astronauti nell’avamposto o quantomeno alle loro attività giornaliere che si verrebbero a svolgere in zone più esposte della stazione…sempre che, e qui forse mi rispondo da solo, i famosi contenitori di acqua potabile deputati a fornire ulteriore schermatura, non mettano una pezza al laboratorio.

Beh va considerato che la protezione è per SPE, parliamo di eventi singolari, localizzati e orientati nello spazio, non di eventi o radiazioni continue e diffuse per periodi prolungati durante la missione. Credo che orientando inoltre il DSH in modo da esporre perpendicolarmente al flusso lo scudo lo si possa utilizzare per tutta la stazione.

Il che presuppone sempre che noi siamo in grado di vedere l’SPE in anticipo e di comunicarlo all’equipaggio in modo che facciano in tempo a interrompere tutto quello che stanno facendo e andare nello shelter.
A me questa cosa dal punto di vista delle operazioni non ha mai convinto molto, tanto più se il sistema sarà comandato interamente dagli astronauti e non da terra. In caso di SPE mentre stanno facendo un’attività di manutenzione, oppure una risposta a un’anomalia, che fanno? Lasciano tutto in una configurazione potenzialmente pericolosa perchè devono scappare nello shelter?

OT
Però poi almeno avremmo i Fantastici4!!! :stuck_out_tongue_winking_eye:

OT