Per chiarire: l’interface heat exchanger (IFHX) è dove i loop dell’ammoniaca (ETCS) e quello dell’acqua (ITCS) si toccano e scambiano calore. Se mai ci dovesse essere una perdita di ammoniaca in cabina, l’IFHX sarebbe il punto di partenza: attraverso una perdita nell’IFHX, l’ammoniaca, che è pressurizzata a circa 20 atmosfere, si riverserebbe nel circuito dell’acqua, che invece si trova a circa 2 atmosfere. La forte caduta di pressione farebbe vaporizzare l’ammoniaca, e le bolle gassose di ammoniaca passerebbero dal circuito ITCS alla cabina attraverso le giunzioni dei tubi (in teflon, che è permeabile all’ammoniaca) e le gas trap, ovvero quegli aggeggi che servono per togliere le bolle d’aria dal circuito e quindi evitare danni e cavitazione alle pompe.
Il circuito di ITCS ha due tipi di misure, uno di pressione e uno di quantità liquida. In caso di perdita di ammoniaca dall’ETCS all’ITCS, entrambe le misure nell’ITCS (acqua) schizzerebbero verso l’alto, proprio perché l’ammoniaca è a pressione molto più alta dell’acqa nell’ITCS. Invece nell’ETCS (ammoniaca), non si noterebbe niente, perchè il circuito è molto più grande e quindi le variazioni sono meno evidenti.
Quindi, come dice Raffaele, quello che ha scritto Ansa è sbagliato, anche se secondo me siamo ad un dettaglio tecnico per cui si può perdonare un errore a un giornalista…
Per la cronaca, ieri si è verificato un caso particolare in cui sia il sensore di quantità liquida che quello di pressione sono aumentati, e questo è quello che ha tratto in inganno gli operatori di terra: 1 sensore potrebbe essere ciucco, ma se due sensori che misurano cose diverse danno entrambi indicazioni concordanti, è davvero difficile che si tratti di un falso… ma ovviamente Murphy la spunta sempre
PS: Ma si è poi capito dove hanno dormito stanotte? si sono accampati nella sezione russa?