Ogni Dragon viene riportata in Texas per essere “revisionata”. Lo scudo termico viene sempre sostituito.
Il primo stadio invece non viene riportato in Texas e quindi i motori non vengono ritestati.
NASA ha acconsentito all’utilizzo di un Falcon usato a patto che nel precedente volo abbia portato in orbita una Dragon. Questo perché il profilo di rientro è più leggero rispetto alle altre missioni.
Il fotogramma più significativo della diretta di SpaceX, per me è stato questo: il primo stadio che rientra a Cape Canaveral, a poca distanza dalla scia di fumo emesso alla partenza. (peccato per la bassa risoluzione)
Non era male nemmeno la ripresa in cui si è vista “dal di fuori” la separazione tra primo e secondo stadio e l’accensione di entrambi in direzioni opposte.
Erano 46 giorni che non si assisteva al lancio di un Falcon 9. Per trovare un gap maggiore bisogna tornare ai 154 giorni che separarono il lancio di JCSAT-16, nell’agosto 2016, e quello dei 10 satelliti Iridium-1 Next, nel gennaio di quest’anno. In questo 2017 solamente nei mesi di aprile e novembre non sono avvenuti lanci del Falcon 9.
La Dragon C108 effettua il suo secondo volo 976 giorni dopo il primo (CRS-6). Si tratta di un record in quanto la precedente Dragon riutilizzata, la C106, rivolò dopo 987 giorni.
Il Pad SLC-40 torna ad essere riutilizzato dopo 488 giorni dal lancio precedente (il già citato JCSAT-16). Tuttavia non si tratta di un record in quanto tra il lancio della Dragon COTS Demo Flight 1, nel dicembre 2010, e quello della Dragon COTS Demo Flight 2, nel maggio 2012, passarono 531 giorni.
Per la prima volta uno stadio riutilizzato atterra alla LZ-1. I precedenti tre erano infatti tutti atterrati sulla chiatta OCISLY.