First Man - Damien Chazelle, 2018

Sono d’accordo con Bigshot. Nel film Neil non parla con la moglie, non parla con i figli, non parla con i colleghi, non parla con i superiori. Sembra quasi autistico. Nessuna caratterizzazione approfondita del personaggio. Si fatica a capire quali sono le sue emozioni. Parla a monosillabi.

Sinceramente rimango perplesso e dubbioso.

Ecco la recensione della storica di Apollo e dello spazio Amy Shira Teitel, che contiene spoiler:

Da quel che so io Armstrong non è mai stato un chiaccherone.
E questa caratterizzazione non mi sembra molto lontana da quello che (per quanto abbia sempre saputo) era la sua indole.

Ripeto,rileggetevi l’intervista con Oriana Fallaci, eccola qui:

http://www.oriana-fallaci.com/armstrong/intervista.html

Ed ecco un piccolo estratto:

Un altra cosa, io sarei cauto prima di considerare un soggetto “autistico” come portatore di una malattia invalidante che escluda da qualunque selezione,o lavoro come quello dell’Astronauta,
Innanzi tutto esistono diversi gradi e tipologie di autismo,non stiamo parlando di Ray Man.
La materia è affascinante e tutt’ora molto studiata,e sembra propio che forme autistiche minori possono coesistere con menti ad alta resa intellettiva e con nervi d’acciaio.
Io non so se Neil Armstrong rientrasse in uno questi casi,so però che il ritratto che ne fa il film (per come è stato descritto in queste pagine,io non l’ho ancora visto) mi sembra molto vicino al vero Neil.

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La moglie disse che Neil, quando diceva “si”, aveva fatto un comizio.
Visto così c’è da chiedersi come abbia fatto a sposarsi e la moglie a sopportarlo per tanto tempo.
Di gente come lui ce nè tanta, solo che non la si nota, proprio perché parla poco. Siamo abituati a gente che parla troppo, specialmente noi mediterranei, dimenticando che il silenzio è invece molto in voga in altre culture.
Neil era molto introverso. Non essere un chiacchierone credo non sia nei parametri di selezione delle accademie aeronautiche. Neil dava sempre risposte tecniche e puntuali, come si vede anche nel film. Pronto a dare spiegazioni corrette. altrimenti c’è da chiedersi come abbia fatto a diventare professore universitario. Ecco, sarebbe da chiedere ai suoi allievi che tipo era.
per il resto era introverso. Non esternalizzava troppo le sue emozioni anche se nel film si capisce che certe sue reazioni erano l’esternalizzazione dei suoi sentimenti. Poi era una persona che quando si prefiggeva un obiettivo si concentrava su quello, anima e corpo.
Alla fine è un personaggio abbastanza particolare che induce scarsa simpatia. L’opposto di certi personaggi che ti tirano giù la carne dalle ossa e che invece troviamo simpatici.

Abbiamo mandato sulla Luna un vulcaniano

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Sentiamo cosa dicono i figli di Neil.

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Si potrebbe tradurre un sunto per chi non è fluente in Inglese?

Si certo. Ho fatto del mio meglio. Nascondo con lo spoiler per non rovinare la sorpresa a chi è arrivato fin qui senza leggere nulla delle altre recensioni altrettanto discrete :japanese_goblin:

[Intervistatore] Come state entrambi?

[Rick e Mark Armstrong] Tutto bene

[Intervistatore] Ottimo. Penso di poter dire che voi ragazzi siete della famiglia. Noto una certa somiglianza, negli zigomi forse… Sto scherzando. Penso che il film sia incredibile. La sola cosa che manca è che vostro padre non indossava un mantello, perché lui è… non voglio dire parolacce ma un f…tuto eroe, voglio dire, è incredibile quello che ha fatto. Ma vorrei discutere un po’ di come è stato per voi guardare [il film] per la prima volta. Lo avete già visto?

[Mark Armstrong] Sì, lo abbiamo visto. Siamo stati coinvolti nella produzione del film per quasi due anni. A livello di sceneggiatura, di produzione… Siamo stati consulenti.

[Intervistatore] Ok, ma un conto è fare da consulenti, o leggere la sceneggiatura, un altro è l’esperienza viscerale di stare seduti al buio in una sala cinematografica e guardare l’evolversi del viaggio.

[Mark Armstrong] Certo, è una sensazione incredibile, e quando abbiamo visto il risultato finale, con quegli effetti così reali, con la colonna sonora che era assolutamente fantastica, e certamente la recitazione, è stato veramente gratificante vedere il tutto prendere forma, in un modo che a noi è risultato familiare e veritiero.

[Intervistatore] Una delle scene che più potenti, e non è davvero uno spoiler, ma è la scena di quando voi due vi trovate seduti al tavolo da cena [il tavolo del salone, più grande di quello usato per il pranzo] insieme a vostra madre e vostro padre, quando lui si sta preparando ad andare sulla Luna e lei pretende che lui vi parli… Quanto di quello… perché c’è sempre un equilibrio tra i fatti realmente accaduti e la loro trasposizione cinematografica… Quindi cosa si prova a guardare quella scena? E’ simile a quanto è successo realmente? E’ rappresentativa della dinamica degli eventi occorsi tra voi e loro?

[Mark Armstrong] Sì, abbiamo avuto una riunione di famiglia, è avvenuto al tavolo da cena, ed è un ricordo memorabile per noi, perché non avevamo mai avuto una riunione di famiglia al tavolo da cena. Forse era successo al tavolino della cucina, o nel salotto, ma mai ci eravamo riuniti nello spazio più formale della casa (tranne che per le cene nei giorni di festa, Natale, Pasqua, Thanksgiving, roba così). E sì, quello è esattamente quanto è successo. E Rick può raccontare quello che lui ricorda di quanto venne detto. Io ero troppo piccolo per ricordare i dettagli specifici del dialogo. Mi ricordo solo che non ero preoccupato. Ricordo di essermi allontanato dal tavolo senza particolari preoccupazioni.

[Rick Armstrong] Sì sì, ha certamente iniziato la riunione dicendo che era fiducioso nella missione, che avrebbero potuto non atterrare, 50-50, che molte cose dovevano andare per il verso giusto, ma che credeva che sarebbero tornati, e che c’erano alcuni rischi. Sì, più o meno è questo che ci disse, così come lo ha detto Ryan [Gosling]. La sola differenza tra realtà e film è che non ricordo di aver chiesto esplicitamente se lui credeva che sarebbero tornati, perché non avevo alcun dubbio sul fatto che sarebbero tornati. Ero certo che qualsiasi cosa fosse successa avrebbero trovato una via d’uscita e sarebbero tornati. Avevo 12 anni e quindi capivo cosa stava succedendo, ma non ero abbastanza maturo per cogliere la complessità di quello che stavano cercando di ottenere.

[Intervistatore] La performance di Ryan [Gosling] è spettacolare. Riesce a catturare così tanto anche parlando così poco…

[Rick e Mark Armstrong] Sì sì

[Intervistatore] … di chi fosse vostro padre. Quanto accurata è stata la sua rappresentazione di lui?

[Mark Armstrong] E’ molto accurata. Voglio dire, Ryan ci ha azzeccato in pieno. Papà non parlava molto, e certamente non era lui di solito a dare inizio alle conversazioni, ma era un attento ascoltatore, che pensava bene a quello che voleva dire e poi quello che diceva andava esattamente al punto.

[Rick Armstrong] A me è piaciuto che siano usciti anche momenti di umorismo, perché papà era una persona abbastanza divertente, di un umorismo asciutto e faceva spesso delle battutine. Nelle scene in cui Ryan interpreta quei momenti… sì, credo di poter dire che papà si sarebbe proprio espresso in quel modo, se avesse fatto quella battute.

[Mark Armstrong] Abbiamo avuto modo di leggere le versioni preliminari della sceneggiatura, e questo è quanto abbiamo detto a Josh, cioé, che doveva far trasparire il suo senso dello humour, perché le persone non conoscono questo aspetto ma è una parte importante della persona che era.

[Intervistatore] E quindi ancora complimenti per il film. Spero che abbiate altre opportunità di vederlo.

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Beh,mi pare che questa intervista ai figli ( e credo anche l’articolo della Fallaci) chiuda definitivamente la questione sul taglio caratteriale dato a Neil Armstrong in questo film.

Conto di vederlo in settimana per dare il mio giudizio complessivo.

A proposito di una domanda che ci siamo fatti in molti (contiene spoiler):

Did Neil Armstrong Really Leave His Daughter’s Bracelet On the Moon as First Man Depicts?

https://www.esquire.com/entertainment/a23744321/first-man-fact-fiction-moon-neil-armstrong-daughter-bracelet-real/

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Ho visto il film.Senza spoilerare nulla, mi sento di fare due considerazioni: l’immagine di Armstrong che emerge dal film é quella, a parte di un gran professionista, di una brava persona.Da sottolineare la realizzazione del personaggio della moglie che é eroica tanto quanto il marito nel reggere il fardello della missione.

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Ultimamente ho visto questo film e devo dire veramente bello, ho fatto l’ultima mezzora in apnea, però mi è sorto un quesito: perché nei film Americani di questo tipo Wernher von Braun non viene mai interpretato e non ha mai un suo personaggio o ruolo nel film?
In First Man è stato giusto accennato all’inizio ma niente più. in Apollo 13 neanche nominato, eppure è stato un personaggio chiave per la conquista della Luna.

A mio personale parere è perché First Man è soprattutto e prima di tutto il racconto biografico dell’uomo Neil Armstrong, e non un (ennesimo) documentario sulla conquista della Luna.

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Per capire il carattere di Armstrong, introverso fino all’inverosimile (tutto il contrario di Aldrin o Pete Conrad tanto per fare due esempi) basta una dichiarazione della sua prima moglie “quando Neil dice no, ha già fatto tutto un discorso…”

Ad ogni modo von Braun viene interpretato in Cielo d’ottobre e soprattutto nel (datato e figlio del suo tempo) racconto biografico Alla conquista dell’infinito . Infine cito anchePrüfstand VII che credo interessante anche se non sono mai riuscito a vederlo!
(Fine O.T.!)

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Questo sicuramente, era solo una curiosità.

Cercherò assolutamente di rimediare questi film, non sapevo neppure della loro esistenza, grazie.

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A questo link trovate una recensione/tentativo di interpretazione del film First Man fatta dal sottoscritto: spero possa aiutare/espandere la riflessione-confronto che abbiamo avviato in questo thread, e magari far venir voglia di vederlo a chi ancora non l’ha visto! :innocent::grin:

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Visto a marzo (tra l’altro sul volo che mi ha portato in America da mio fratello che vi vive) mi ha fatto un’ottima e realistica impressione, anche dovuta al fatto che avevo già letto il libro di Hansen. Non posso che parlarne bene.

Rivisto stanotte in BluRay.
Rimango ancora basito come qualcuno possa aver parlato di un Neil Armstrong “ebete” o affetto da disturbi della personalità.
Assurdo!
Pur nella sua introversione il Neil Armstrong di “First Man” a me pare un uomo di sentimenti profondi (si veda il rapporto con la figlia sfortunata o con i colleghi come Eliliot See o Ed White).
Se qualcuno esce male è semmai il povero Buzz Aldrin,rappresentato come non esattamente il massimo dell’empatia e della simpatia.
Gli effetti delle missioni ,che ad alcuni sono sembrati “confusi”,a me paiono invece molto realistici,e forniscono allo spettatore il punto di vista dell’Astronauta (o del pilota dell’X-15) durante il volo.
L’unica licenza è la lunga sequenza sul suolo lunare in cui Armstrong lascia nel mare della Tranquillità il braccialetto della figlia…non avevano certo tempi morti per guardarsi intorno come viene mostrato nel film.

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