Una bella riproduzione dell’atmosfera della cometa con i dati pervenuti finora. Nella regione in rosso CO e CO2 sono dominanti, è una zona al momento poco illuminata dal sole e ciò indica la complessità delle variazioni in funzione dei cambi stagionali. http://www.sciencedaily.com/releases/2015/01/150122145428.htm
In pratica fanno 3 foto in sequenza “mosse”, cioè con esposizione di una quindicina di secondi: i frammenti in fuga appaiono come linee tratteggiate, quelli in orbita come puntini.
Ho provato a creare un’ immagine “artistica” che illustri la cosa, ma non mi riesce… Bisognerebbe ricavare la Depth Map da una coppia stereo, aggiungerci qualche decina di puntini qua e là, di dimensioni a piacere e a distanza a piacere, e poi ricombinare il tutto, ma al momento non ci sono ancora riuscito.
Non credo che Rosetta sia in grado di scattare una coppia stereo in grado di mostrare effettivamente la nuvola di satelliti, sono troppo piccoli (max 2 metri), ma l’immagine artificiale darebbe l’idea!
Se volete capire qualcosa di più della fisica di una cometa, e del perchè ci possono essere oggetti in orbita attorno ad essa ed altri in fuga, consiglio vivamente questo:
Albino Carbognani - Un cielo pieno di comete - ed. GruppoB. Lo trovate su IBS, Amazon, o direttamente da GruppoB.
E’ un volume molto bello, scritto da uno scienziato che si occupa da sempre di comete ed asteroidi. L’ho preso (confesso) per un pò di curiosità ed per amiciza con Albino, poi l’ho trovato davvero ben fatto. E’ bello approfondire un pò! Il libro aiuta anche a capire qualcosa della morfologia di 67P, che in fondo non è poi troppo diversa dalle altre comete note. Chiaramente è la prima volta che una cometa viene osservata così da vicino, e Albino l’ha scritto prima dell’arrivo di Rosetta. Mi sa che l’anno prossimo farà la seconda edizione riveduta e ampliata (almeno, spero)
E manco poco!
Dicono che l’emisfero australe, quello attualmente in ombra, potrebbe perdere fino a 20 metri di spessore di materiale!!
“While during its short but intense summer the southern hemisphere may lose a surface layer measuring up to 20 metres in thickness, this value should be much smaller for the northern hemisphere. According to our estimations, only very few prominent peaks and cliffs may erode by more than ten metres over the course of one orbit.”
Qualche elaborazione del flyby di San Valentino (ovviamente quelle a colori, sono colori virtuali utili, però, per definire caratteristice e differenze)… apritele a schermo intero… io mi sono persa diverse volte tra gli incredibili dettagli!
Ci sono strutture incredibili. Ad esempio, cosa sono le formazioni circolari in alto nella https://www.flickr.com/photos/lunexit/15928651694/in/photostream/ ?
Crateri da impatto, poi corrosi intorno? Il contrasto fra la pianura e le scarpate è straordinario, in un mondo senza piogge e depositi alluvionali.
E no jeff non passavano dal lato di Philae quindi la vedo dura, avevano detto che, se la scienza programmata lo avesse permesso, avrebbero puntato gli strumenti da quella parte ma per ora non si sa nulla.
In merito alle scale:
la prima circa 2.7 m/pixel
la seconda circa 1.1 m/pixel
la terza circa 0.76 m/pixel
@IK1ODO concordo, ci sono talmente tante caratteristiche su un corpo così piccolo e governato da processi ambientali diversi dai nostri che è impressionante.