L’ultimo sogno: una seconda Terra sul Pianeta Rosso

A prescindere che ancora non sappiamo se su Marte c’è vita, se c’è ancora o se non c’è più o non c’è mai stata…
Credo che terraformare sarà cosa fattibile, ma l’umanita dovrà mantenere Marte terraformato. Se non lo farà, tornerà ad essere quello di prima, se non peggio. Per altro ho una mia visione futuristica in cui l’umanità preferità vivere in grandi colonie spaziali piuttosto che sui pianeti. Questo perchè saranno più sicure, più economiche ed ergonomiche di qualsiasi cosa realizzabile su un pianeta.
La nostra visione terrestre ci fà propendere verso la vita solo su pianeti, in parte perchè viviamo in città, ambienti artificiali, a misura di lucro. Oggi per noi valicare il limite dell’atmosfera è il punto dolente di tutta l’astronautica e lo sarà anche nel futuro. Pertanto i movimenti Terra-sapzio saranno limitati al minimo, mentre quelli spazio-spazio avranno sicuramente minori problemi.
Quanto al modo di fare dell’umanità, purtroppo, come nel filmato di Hawking in una altro post, ce l’abbiamo scritto nel DNA. Sono migliaia di anni che l’umanità si evolve dalle caverne allo spazio, ma non c’è stato un benchè minimo segno di evoluzione sociale. Significa che la guerra che facciamo oggi l’abbiamo fatta ieri nelle savane e la faremo domani nello spazio. Dire: restiamo qui per non rovinare lo spazio… allora diciamo andiamo via da qui a rovinare lo spazio e lasciamo la Terra a sè stessa, che campa bene senza di noi, no? Credo che su un asteroide non esista un ecosistema… e quindi ragionando all’opposto non ci sia un posto dove l’umanità possa vivere, perché per sopravvivere DEVE danneggiare l’ecosistema. Anche l’umanità più integrata nel suo ecosistema comunque lo influenza, così come qualsiasi specie vivente influenza il suo ecosistema.
Se poi vogliamo crogiolarci nel luogo comune che l’umanità è brutta, sporca e cattiva, ricordatevi che la cosa si estende a voi stessi ed a TUTTE le persone a voi care, perchè proverete pur dell’affetto per almeno un altro essere umano, escluso voi stessi, no?
Quanto alle comunità perfette che si trovano in giro, con quelle persone che vivono tutte in modo così umano tra loro, candide e dedite solo all’agricoltura… ma quanti di voi rinuncerebbero alla disco, al rock, ad un boccale di birra fresca… e quanti prima di voi sono fuggiti dalla fattoria del nonno della Valle degli Orti che ci propina la pubblicità in TV?
Come a dire: “tu non devi andare nello spazio”, come se vado solo per fare i miei bisognini… :slight_smile:

ma no cosmos, cosi fai solo del qualunquismo.

quello che si deve trarre dal video è quello che ho gia detto:

bisogna modificare la nostra cultura!

è una cosa possible ed è anche l’unico vero modo di salvare tutto ( e per tutto intendo veramente tutto, casa, lavoro, famiglia, società, spazio…)

il problema semmai è chissa quando arriverà quella classe dirigente che porra questo problema al vertice dei loro e nostri interessi…

p.s.:
…comunque, anche se non saremo mai in grado di terraformare marte, direi che siamo maestri le marteformare la terra…

Io del qualunquismo, ma tu dimentichi che per modificare la socialità umana occorre sempre fare i conti con la sua istintività. Se credi di riuscire a modificarla penso ti daranno il supernobel per la pace. Poi non mi sento per nulla qualunquista, anzi, molto schierato. E la mia idea è spazio o morte. Qualunquista sarà che vive alla giornata e lascia che sia, basta che non gli pestino i piedi.
Il nostro livello di socialità è identico a quello dell’uomo preistorico. Basta guardarsi attorno, con extracomunitari che arrivano da posti paragonabili ala nostra preistoria, al mondo antico o al medio evo, che si ambientano in un attimo nella nostra società, società egocentrica.
Quand’anche riuscirai a modificarela società, dovrai sempre intervenire ad impedire il suo decadimento culturale e morale, perchè le modifiche sociali non sono insite nel DNA, quindi da sole non stanno in piedi. E l’istinto è spesso più forte di qualsiasi costrizione.
Se in un autoclave hai una combustione ed usi acqua come raffrddante ma non hai uno scambiatore di calore per raffreddarla e nemmeno puoi spegnerela fiamma, è inutile che ti affanni a buttare secchiate d’acqua sull’autoclave, devi praticare un foro e lascire sfogare fuori il vapore, magari convogliandolo in un luogo sicuro, magari in uno scambiatore di calore che tu hai realizzato prima. Altrimenti lascia che esploda sperando che salti via solo il coperchio e non si fessuri l’autoclave. Lo sò, le sechciate sono il metodo più facile, ma non per questo quello più efficace.

scusa, non volevo certo offenrderti!
devo essermi espresso col termine sbagliato.

mi trovi d’accordo sul livello della nostra società, e sono d’accorod che di questo passo ci andremo ad autdistruggere…

ma noi, a differenza degli animali, abbiamo le scuole e le tv…

cioè, noi abbiamo i mezzi per diffondere una nuova cultura e mantenerla!

e funziona! funziona, perchè è già applicata, ma con obbiettivi contrari a quelli che avremo bisogno: portarci a esser sempre più ignoranti e succubi del mercato e dei poteri forti.

[mode Sarcasm on]
Vedi Mistero, Voyager, siti scie chimiche e complotti lunari
[mode Sarcasm off]
Scusa per la battuta cattiva, ma a me non sembra, purtroppo, che la maggior parte della gente segua volentieri le trasmissioni e i siti internet istruttivi, al contrario segue solo quelle dove si parla di scemenze prendendole per vere…

E se il disegno di qualcuno “ai piani superiori” non fosse proprio quello di lasciarci relegati dove siamo? Mi viene in mente lo splendido romanzo “La strada delle stelle” di L. Niven e penso ai Moties. Noi come i Moties del romanzo: quali le conseguenze di una nostra espansione nel Cosmo? Positive o - come nel loro caso - drammatiche?

Ma sto andando troppo oltre… ben venga il terraforming di Marte una volta constatato che non andiamo a distruggere niente di vivo laggiù. :star_struck:

I mass media sono un’arma a doppio taglio, li puoi utilizzare, ma devono sempre destare l’attenzione dello spettatore, come gli spettacoli, sempre nuovi ed intriganti.
E’ sull’opinione che bisogna lavorare, non sullo spettacolo. E qui è dura.