La Russia interromperà la collaborazione spaziale con l’occidente

Senza un parthner internazionale i russi non vanno da nessuna parte. O rimettono in orbita le Saljiut, oppure ripristinare un MIR è già pura SF.
Di fanfaronate ne hanno sparate tante, più degli americani.
Supervettori, grandi centri spaziali, supercapsule… e volano con una Soyuz che in sostanza è tecnologia collaudatissima. Proton e Soyuz idem. Il loro ultimo modulo per la ISS… in perenne ritardo. Ma esiste?
Colonie lunari e la oro ultima sonda spaziale dopo vent’anni di silenzio è un fiasco colossale.

La Russia fuori dalla ISS? La cosmonautica chiude. Resteranno solo i lanci satellitari e qualche Bion. Già… il primo cosmonauta dopo questa era di vuoto potrebbe tornare a volare magari proprio con una Voskhod…

Infatti non credo che un programma spaziale nazionale Russo potrebbe essere una strada facilmente percorribile.
Oltre l’Occidente però ci sono altre strade che potrebbero essere battute; Una collaborazione con la Cina e (oppure) con Paesi come l’India e il Brasile,e insieme a questo l’apertura ai voli a pagamento per privati,turisti,industrie,fondazioni.

Credo che i russi punteranno a una collaborazione spaziale con la Cina. Forse realizzeranno insieme una nuova stazione spaziale, utilizzando i moduli russi della ISS, a cui in seguito verranno aggiunti quelli cinesi.

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Il recente fallimento del Proton credo che risponda coi fatti a tante supposizioni

Si,infatti,anche i Russi non stanno messi benissimo.
Il matrimonio di interessi con gli USA potrebbe,a denti stretti,continuare,a meno di un ulteriore scadimento dei rapporti.
Circa la Cina,bisognerebbe vedere se è interessata a una partnership con i Russi,che annacquerebbe la valenza nazionalista del programma Cinese.
Certo che Russia e Cina insieme potrebbero realizzare molte cose; da una parte abbiamo una realtà solida con decenni di esperienza alle spalle,dall’altra una grande capacità ad impadronirsi di quella esperienza ed innovarla (vedi ad esempio la Shenzou rispetto al suo modello originale,la Sojuz).

Sostenere che bisogna abbassare i costi di dieci, cento, mille volte è molto bello, e fa una bella impressione, ma tornando alla realtà, davvero credi che sia possibile?
Portare un qualsiasi carico in orbita (alta, bassa, Geo, TLI, quello che ti pare) richiede mezzi, infrastrutture, addestramento, competenze.
Gli unici che per il momento sembrano orientati nella direzione giusta sono quelli di SpaceX, ma di sicuro non abbatteranno i costi in quegli ordini di grandezza di cui tu parli. Certificazioni, controlli di qualità, procedure collaudate ed efficenti sono tutte “conditio ut sine qua non” per operare nello spazio in maniera sicura ed, alla fine, economicamente conventiente.
Abbiamo visto come i Russi, che da quanto pare ultimamente abbiano lasciato perdere professionalità e rigorosità nei loro controlli, stiano cominciando ad inanellare un fallimento dietro l’altro con vettori che hanno decenni di attività alle spalle (Proton?).
Al giorno d’oggi non è possibile accedere allo spazio in maniera sicura ed efficace senza una costosissima serie di infrastrutture e - ripeto- non vedo rivoluzioni copernicane alla porta pronte a cambiare radicalmente la situazione.
Tu parli degli esploratori del millennio passato. Hai mai provato a fare un paragone in termini finanziari tra l’esporazione del pianeta effettuata in età moderna (XIV-XIX secolo) ed un programma spaziale? Non c’é paragone, armare due o tre caravelle, od anche una flotta di East-Indiamen per l’oriente era un’impresa che poteva essere realizzata da un consorzio di privati, o da un monarca con la sua ricchezza personale.
Ora nessuno ha i capitali per - diciamo- organizzare una spedizione lunare o fuori dall’orbita terrestre, senza bussare alle porte di una agenzia nazionale o sovranazionale.
In questo forum vedo tanti “neo-liberisti” che inneggiano alle imprese dei privati e spalano fango contro Nasa ed altre agenzie governative. Mi rendo conto che sarà anche la dimensione libertaria o Neo-con che tanto andava di moda prima della crisi, ma alla fine tutti sbattono il muso contro il muro dei finanziamenti. Non sarà una frase ad effetto od uno slogan a cambiare questa realtà.

D’accordo al 100% su tutto… è proprio così, parole sagge…

Eppure se non ci si riesce la conquista dello spazio rimarrà una chimera lontanissima.
Guarda,per me non esiste nulla di più importante di questo obiettivo; la Luna,Marte,sono tutte sciocchezze a paragone di un sostanziale taglio dei costi per kg in orbita.
Secondo me è a questo che bisognerebbe dedicare ogni energia,anche se significasse impegnarsi per più di una generazione.

La mia impressione è che SpaceX stia iniziando con l’affrontare i “low hanging fruits” della riduzione dei costi di lancio, cioè gli aspetti – relativamente – semplici e alla portata come la riusabilità degli stadi, l’impiego di basi di lancio con meno costi e burocrazia, ecc. Se questo riesca poi a ridurre i costi di uno o più ordini di grandezza, o solo di un buon fattore, è ancora da vedere.

Anche io sono d’accordissimo con quello che hai scritto