La Space Force: di cosa si tratta in realtà

Interessante articolo su come i militari della nascente Forza dovrebbero essere chiamati.

Tutte le altre Forze USA hanno un nome per i loro membri che è indipendente dal rango, Soldier per l’esercito, Marine per i Marines, Sailor per la marina, Airmen per l’aviazione.

L’articolista, dopo una serie di considerazioni, propone ‘Spacer’, visto che ‘Astronaut’ è riservato a chi è addestrato per volare nello spazio, e la maggior parte dei 16000 effettivi non lo sarà. Scartato ‘Space Cadet’, che implica si stia seguendo un percorso di formazione, mentre in ‘Spacemen’ c’è uno stereotipo di genere che si vorrebbe evitare.

I vari gradi superiori poi sarebbero quelli dell’Air Force, e pazienza se la futura ‘flotta spaziale’ avrà un Generale e non un Ammiraglio.

Pensandoci ora la cosa fa sorridere, ma tra qualche decade questi termini saranno di uso comune.

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Piccola intervista al Gen. Maj. Stephen Whiting, 2° in comando della US Space Force.
Non aggiunge fondamentalmente nulla di più a quanto già detto qui, ma é comunque un intervento ufficiale.

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Estratto di una press conference tenutasi al pentagono dal vice comandante della USSF
Lt. Gen. David Thompson

Da seguire anche il sito ufficiale https://www.spaceforce.mil/ per updates.

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Secondo questo articolo, l’enforcement USA è la conseguenza ad una escalation della Cina in ambito Space Warfare. L’America si adopera per non essere surclassata negli asset spaziali perché questo potrebbe invogliare la Cina ad un attacco.

http://www.parabolicarc.com/2019/12/04/china-aims-knock-out-us-space-systems-conflict/

Dettagli anche sulla volontà di bandire le operazioni spaziali almeno come primo attacco.

Il generale John Raymond dichiara alla CNN che la Russia sta “disturbando” mezzi USA in orbita con dei satelliti in close approach.

La questione non è nuova, da diverso tempo in effetti osservatori indipendenti stanno tenendo d’occhio queste operazioni

http://www.satobs.org/seesat/Feb-2020/0077.html

I disturbatori in questione sarebbero (sono) dei subsatelliti rilasciati da uno principale.

Stessa notizia riportata anche dal Time

USSF prevede 49 lanci da Cape Canaveral per il 2020

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49 in totale, mi pare di capire. Non solo SX.

Anche cosi’ e’ stratosferico considerato che i primi due mesi sono gia’ andati.

Si, grazie @indaco, ho travisato l’articolo.

in effetti non si tratta di lanci paganti, nel senso che la USSF ci mette il carico utile.
Ma di supporto al lancio, fornendo appoggio di tipo operativo come telemetria e controlli di sicurezza.
L’annuncio prende lo spunto per evidenziare il fatto che stanno svecchiando un pó tutto quello che hanno ereditato dalla USAF.

(RI)comincia ad essere operativo lo Space Fence.

Questa è una notizia molto importante anche (soprattutto) dal punto di vista del tracking dei detriti spaziali.

Si tratta di un radar che opera con onde ad alta frequenza, capace di tracciare oggetti in orbita LEO di dimensioni pari a quelli di una “marble” (intesa come una biglia di vetro colorata, per intenderci) .

Non specificato con esattezza il diametro mimimo dei detriti tracciati, ma comunque inferiore a 5 centimetri.
Un incremento nella precisione che da oggi aumenta di molto la sicurezza dei satelliti operativi. (Almeno quelli USA, vedremo se questi dati verranno condivisi apertamente o saranno ad esclusivo appannaggio della macchina militare)

Sviluppato dalla Lockheed Martin si trova fisicamente sulla Kwajalein Island (Repubblica delle isole Marshall)
Il controllo è stato affidato al 20th Squadron della Sp.For. Con sede a Huntsville, in Alabama.

Fornirà i dati al 18th Space Control squadron, situato presso la base aeronautica di Vandenberg in California. Quest’ultima unità è quella responsabile della gestione del catalogo di oggetti in orbita.

In previsione la messa in funzione anche di un secondo apparato di antenne in Australia entro il 2021.

Si tratta di questo complesso che si trova nella punta ovest dell’isola. Un posto niente male, tra l’altro.

Per chi vuole approfondire l’aspetto tecnico: Geek Galore qui

https://defpost.com/u-s-space-force-declares-initial-operational-capability-for-space-fence-radar-system/

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Un report (2) sulle minacce che possono arrivare dagli altri paesi (altri rispetto agli USA):

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“Quale controllo delle armi nello spazio? Minacce spaziali, ipocrisia spaziale e speranza nelle norme spaziali”

Il punto di vista del dipartimento di stato USA.

https://www.state.gov/whither-arms-control-in-outer-space-space-threats-space-hypocrisy-and-the-hope-of-space-norms/

Storie di hacking malevolo spaziale.

Nonostante l’articolo punti l’accento sulle large constellations, lo riporto qui per evidenziare uno dei obiettivi principali che la Space Force si è fissata, la cyber security.

Forse non per difendersi dai “ragazzi del computer” ma da minacce ben più strutturate.

PS : se possibile, si potrebbe togliere Donald Trump dal titolo del tread? Ormai è una entità che trascende l’attuale presidente USA.

Sembra che la Space Force avrà anche un ruolo civile, e la cosa mi stupisce abbastanza, acquisirà anche il ruolo di difesa planetaria:

Praticamente NASA e USSF si uniranno nel monitoraggio di asteroidi NEO, potenzialmente pericolosi per la Terra. La NASA aveva l’obiettivo di trovare il 90% degli asteroidi NEO tra 140 e 1.000 metri entro il 2020, ma ha fallito arrivando solo a 40%. I telescopi terrestri non bastano più, e dove mandare un altro bel telescopio se non in un affollatissimo punto lagrangiano?
NEOSM potrebbe essere lanciato nel 2025 in L1 e se è vera la joint-venture NASA-USSF, vuol dire un bell’alleggerimento dello sforzo finanziario per NASA che non deve drenare risorse da altre missioni. C’è anche da dire che questa missione è stata proposta già altre 5 volte precedentemente, ma visto che l’interesse scientifico era basso, non è mai stata approvata. Il costo è di 500 milioni di dollari. Per la difesa sono 4 spiccioli, forse stavolta ce la facciamo.

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Domanda da ignorante forse off topic ma non saprei dove metterla (se le risposte diventassero lunghe chiedo gentilmente di creare un thread dedicato), ma come hanno fatto a determinare queste percentuali? Pensavo che trovare gli asteroidi fosse una ricerca praticamente senza fine o comunque molto lunga che dovrebbe andare avanti fino a controllare ogni angolo del lo spazio Near Earth anche con strumenti migliori di quelli attualmente in uso. Si basano su ricerche estremamente dettagliate in piccole porzioni di spazio dai quali sono state ricavate delle statistiche?

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È una buona notizia, anche perché proprio i telescopi ad ampio campo saranno quelli maggiormente colpiti nella ricerca dalla presenza delle large constellations.

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Ho chiesto a mia moglie, :sweat_smile:, che e’ una esperta in asteroidi. Mi ha spiegato che sono stime generalmente basate su modelli, che ci dicono il numero di asteroidi di una determinata dimensione e orbita.

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Allora, praticamente si fa così, ci sono due metodi.

Si prende un supercomputer e gli si fa generare un modello di sistema solare compatibile con il nostro, cosa che si fa ormai abitualmente, grazie a questo ad esempio abbiamo capito le evoluzioni delle orbite dei pianeti giganti.
Poi si contano gli asteroidi di una certa taglia e si guarda quanti ce ne sono. Poi si stima quanti asteroidi si sarebbero riusciti a scoprire in quel sistema solare con le osservazioni che si sono fatte fin’ora. Se è compatibile con il numero effettivamente osservato, bene, abbiamo una stima, altrimenti si genera un altro sistema solare, più grande o più piccolo.

Un altro metodo consiste nell’osservare la distribuzione di dimensioni degli asteroidi, osservando quelli che hanno colpito la terra e quelli grandi conosciuti. La stima viene una cosa simile:

Siccome quelli al di sopra di un certo diametro si conoscono ormai quasi tutti, si può stimare il numero di quelli in un range di diametro piccolo.

Sì, effettivamente il discorso sarebbe molto più lungo e mi rendo conto che ho saltato molte cose per sintetizzare, ma se il concetto non è chiaro ci riprovo in un altro thread per non andare OT.

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Fresco fresco

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La Space Force ha la sua bandiera, lol.