Le nuove tute per EVA di SpaceX

Sono CURIOSISSIMO di vedere la tuta EVA SpaceX.
Da cose che ho letto in giro sembra che verrà sviluppata come evoluzione della attuale tuta intraveicolare.
Potrebbe essere davvero qualcosa di nuovissimo come concetto.

Per il resto sono deliziato all’idea di un EVA unicamente ( o quasi) ludica.
L’ultimo ( anzi il primo e l’ultimo,vista la fatica fatta da Leonov) che si è goduto un EVA fluttuando in beatitudine è stato Ed White (Gemini-4) nel 1965.
Deve essere paradisiaco starsene semplicemente li,fuori dalla navicella,senza dover lavorare come un matto,ma semplicemente beandosi di fluttuare in libertà circondato da un panorama straordinario.

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Anche io non vedo l’ora di vederle, più che altro mi chiedo: Non le testano? Voglio dire, la missione è prevista per Novembre e siamo già a Febbraio e ancora non sappiamo niente su queste tute…

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Considerato l’aspetto delle prime tute EVA utilizzate per le “passeggiate spaziali”, non mi aspetterei grandissime differenze (visibili, non parlo di sostanza) rispetto alle attuali tute da IVA.

Ovviamente si’, ma un po’ come spesso diciamo sul topic dedicato a Starship - Starbase / Boca Chica a differenza di NASA SpaceX non è tenuta a mostrare pubblicamente nulla.

Le tute saranno testate nello spazio proprio dagli spacewalkers di questa missione, ma non ci sono dubbi che siano state in sviluppo da un po’ in casa SpaceX.

Essendo poi un volo totalmente privato, rischi e metodi di validazione a terra non sono probabilmente nemmeno soggetti alla certificazione di alcun ente.

Sarà una sorpresa insomma, quando decideranno di mostrarcele.

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La tuta di Starman potrebbe avere avuto dei sensori?

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La mia domanda era retorica. Che le testassero era scontato (ci mancherebbe che mandassero persone nello spazio a fare una camminata spaziale con tute a caso mai testate) e ovviamente non sono tenuti a farci vedere niente, ma è anche vero che SpaceX fa vedere pressoché tutto, è molto social sotto questo aspetto e molto attiva pubblicamente, quindi trovo particolare la loro scelta di non aver lanciato anticipazioni in merito.

Su questo, sinceramente ho i miei dubbi. Non so come funzionino le leggi americane in merito, ma si può mandare un civile in una situazione di rischio con materiale non certificato senza subirne la responsabilità? Credo che esistano delle normative sulla sicurezza relative ai vari servizi da fornire (anche se ovviamente non può esisterne una specifica per lo spazio, ma qualcosa di generico in cui rifarsi per questa situazione esisterà di sicuro) e che siano soggetti a queste, le quali sicuramente richiederanno, come spesso avviene sotto il punto di vista delle normative, che tutto il materiale sia certificato con i regolamenti vigenti (a maggior ragione per gli americani che hanno standard perfino di linguaggio per definire le etnie).

Beh, ovviamente vedremo le tute molto prima del volo, inanzitutto perchè non avrebbe molto senso tenerle segrete, poi perchè gli astronauti dovranno sottoporsi ad addestramento.
Immagino verrà adoperata una piscina in cui verrà immerso il mock up della Dragon,e si simuleranno tutte le fasi della EVA.
Ovviamente l’addestramento sarà semplificato dal fatto che l’astronauta non dovrà svolgere alcun lavoro specifico se non quello di uscire, godersi la “passeggiata” e rientrare.
Poi ci sono le operazioni di decompressione e ricompressione della navicella,ed anche quelle dovranno essere simulate.

Questa dovrebbe essere la prima tuta IEVA (intra ed extra veicolare) fin dai tempi delle tute Apollo.
La mia sensazione è che non sarà una semplice implementazione dell’attuale tuta Dragon,ma consentirà anche un buon margine di movimento una volta pressurizzata.
Mi aspetto qualcosa di innovativo (e conoscendo la politica di SpaceX,anche di “figo”).

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Sono pienamente d’accordo, l’unica cosa, appunto, che trovo strana, è che non sia già stata mostrata e siamo a metà Febbraio

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Dico la mia: secondo me le tute pressurizzate di Dragon sono state progettate “ab initio” per poter effettuare delle EVA.

Chiamiamoci, niente a che vedere con le capacità ed autonomia delle varie Orlan, EMU ecc., qui siamo dalle parti della Gemini. Mobilità limitata dal tubo per l’ossigeno, oltre che dal cavo di sicurezza, e nessuna pretesa in termini di lavoro.

Se così non fosse la SpaceX non si sarebbe lanciata in questa cosa così a cuor leggero ed I così poco tempo…

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Il paragone con la tuta Gemini ci sta, però attenzione.
La tuta Gemini per le EVA (G4C), una volta pressurizzata consentiva dei movimenti davvero limitati.
Per la EVA di Ed White tutto bene, doveva solo fluttuare fuori dalla navicella, ma quando da Gemini 9 in poi gli astronauti venivano chiamati a compiti molto più impegnativi fuori dalla Gemini,la fatica fisica di doversi muovere con quello scafandro era tale da portare allo sfinimento,e solo Buzz Aldrin durante Gemini 12 riuscì a performare un EVA soddisfacente grazie ad una combinazione di allenamento fisico ed al primo addestramento in piscina (prima si addestravano solo sulla “comit vomit”).

Ora,consideriamo una cosa; a parte il fatto che la tecnologia delle tute spaziali nel 1964-65 era ancora agli inizi,il motivo per cui si dovette adoperare la G4C per le EVA era dovuto anche ad un motivo di spazio disponibile all’interno della capsula Gemini.

Ora, d’accordo che l’EVA prevista per la Dragon dovrebbe essere non troppo diversa da quella “turistica” di Ed White, ma consideriamo che SpaceX ha a disposizione non solo cinquant’anni di evoluzione nel campo delle tute spaziali,ma anche mooolto più spazio a disposizione a bordo della sua navicella.
Per cui io mi aspetterei di più rispetto ad una semplice tuta IVA Dragon implementata con qualche overgarnment e che una volta pressurizzata divenga rigida e limitata nei movimenti.
Certo,non sarà un EMU o una Orlan,ma voglio sperare neanche una G4C.

Consideriamo che in questi anni si stava sperimentando un altra tuta IEVA (IVA/EVA), la Advanced Aces per la missione Orion diretta al frammento di asteroide recuperato.
Avevano implementato la ACES dello Shuttle con nuovi giunti,guanti e collare di aggancio per il casco,ottenendo ottimi risultati.

Io mi aspetto qualcosa più o meno a quel livello,e non un semplice pallone rigido in forma umana con un uomo dentro…anche perchè secondo alcune notizie SpaceX vorrebbe entrare anche nel business delle tute spaziali,quindi dovrebbe voler mostrare qualcosa di interessante.

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Premesso che mi intendo poco di tute spaziali e men che meno di quelle (ancora senza nome) di Spacex…ma le suddette tute, benchè (a quanto ne sappiamo ,e ovviamente si spera) possano resistere ad eventuali depressurizzazioni…non sono un po’ sottodimensionate per offrire la sicurezza necessaria al di fuori della capsula? cerco di spiegarmi meglio…con le radiazioni non si scherza affatto, e dico io, da ignorante, mi sembrerebbe un azzardo far uscire qualcuno con una tuta come la Sokol o la ACES nel vuoto in LEO. Magari questa tuta ha delle caratteristiche che la rendono più idonea delle tute Soyuz e Shuttle, non ho la minima idea…mi affido solo alle immagini e parlo per scetticismo…ma si sa, in SpaceX sono conosciuti per stupire alla grande il pubblico…per cui non mi sorprenderei più di nulla a questo punto, le mie sono solo considerazioni dovute al confronto con altri tipi di tute.

Le radiazioni in LEO non sono un grosso problema, ovvero all’interno delle fasce di van Allen la dose assunta tra l’interno e l’esterno della capsula varia di poco (non è che la Dragon mi risulti essere particolarmente schermata contro le radiazioni come la Orion che è stata progettata per ambienti extra-LEO sin dall’inizio).

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Ma l’attuale tuta Dragon è una vera e propia tuta pressurizzata o è una combinazione semipressurizzata come la Launch and Entry Suit che ha preceduto la ACES? (qui: https://spacecenter.org/exhibits-and-experiences/starship-gallery/launch-and-entry-suit/)

Perchè in questo caso il lavoro di riprogettazione dovrebbe essere parecchio più esteso.

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Io spero sempre di vedere finalmente una Biosuit funzionante!

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Ci stanno lavorando. Abbiate fede e pazienza.

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Ascoltando l’intervista di Jared Isaacman con Tim Dodd (EverydayAstronaut), rispetto alle tute EVA in via di realizzazione:

  • saranno l’evoluzione della attuali tute SpaceX, per cui non credo ci si debba aspettare qualcosa di simile alle tute per EVA “tradizionali” viste fino ad oggi
  • le tute EVA saranno dotate di numerose ridondanze extra rispetto al modello IVA
  • le 4 tute saranno identiche dato che senza camera di equilibrio tutta la capsula verrà depressurizzata.
  • L’EVA vera e propria sarà fatta da 2 astronauti (non ancora identificati). Non è ancora stato deciso quali utensili saranno usati e quali esperimenti saranno effettuati
  • saranno testati nuovi protocolli di pre-breathing. E’ escluso che si facciano 24 ore di pre-breathing anche se non sarà possibile iniziare l’EVA senza una procedura di preparazione, ancora non specificata nei dettagli.
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A proposito delle procedure di pre-breathing, com’era la procedura per la deep space EVA delle ultime tre missioni Apollo?
Anche li depresurizzavano la capsula,con il pilota del modulo di comando che performava l’EVA,e quello del modulo lunare che usciva per metà dal portello per assistere il collega.

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Secondo voi, l’astronauta avrà a disposizione un qualche tipo di unità di manovra,o si limiterà a galleggiare all’esterno, e finita l’EVA verrà tirato dentro alla capsula ritirando il cavo di sicurezza?

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Anche Apollo9 depressurizzò il modulo di comando

Si esatto.
Il paragone con Apollo è il più vicino che abbiamo.
Si tratta infatti di una capsula dal volume interno relativamente spazioso ( o comunque più spazioso di una Gemini).
In tutti gli altri casi,da Skylab in poi venne sempre usato un airlock.

Circa Apollo 9,non si trattò di una vera e propia “passeggiata spaziale” dalla capsula.
Schweickart uscì dal portellone del modulo lunare,ed a causa degli attacchi di “ma di spazio” che aveva subito nei giorni precedenti rimase sul “portico” del LEM,mentre Scott uscì dal modulo di comando solo con il busto (“SEVA”).
Le uniche vere e propie “passeggiate spaziali” compiute da missioni Apollo furono le Deep space EVA performate sulla strada del ritorno dalla luna dai piloti del modulo di comando di Apollo 15,16 e 17.
In entrambi i casi le capsule furono depressurizzate (come avverrà per la Dragon).

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