Probabilmente sì, se le.particelle impattano il termometro. Credo c’entri anche la pressione dell’onda d’urto, ma ne so poco di fluidi supersonici!
L’ossigeno liquido è enormemente più reattivo dell’elio liquido che di per se è inerte. Probabilmente è una questione di sicurezza.
L’elio è a ciclo chiuso, quindi in quantità minima rispetto all’ossigeno consumabile necessario per un motore tradizionale.
P.S. vedere lo schema che ho postato un po’ più su 6 (!) anni fa.
Nuovo articolo di Simone Montrasio pubblicato su AstronautiNEWS.it
Reaction Engines comunica che lo scambiatore di calore elio/aria ha superato con successo il test con in ingresso un flusso d’aria a 420°C equivalente alla velocità di volo supersonica a Mach 3,3
… a maggio Mach 3,3, e oggi Mach 5. Articolo (free) di Aviation Week.
“In the Mach 5 test, the temperature was reduced from around 1,000C to roughly 100C in less than 1/20th of a second”
Lo scambiatore di calore del motore SABRE raggiunge, durante un test in Colorado, una prestazione record a Mach 5.
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Peccato non ci siano video o dettagli del test. Avrei avuto delle domande… tipo, come cominciano?
Mandano il flusso del J79 dentro il cooler già attivo, poi aprono la manetta? Per avere 1000 °C in uscita devono attivare anche il postbruciatore… il max EGT del J79 dovrebbe essere 600 °C. Quanto dura il test? Hanno abbastanza LH2 per fare una prova di molti secondi?
Buongiorno a tutti,
in effetti è da molto che si parla di questo Sabre, mi sembra, pero’, che ci sia un difetto non risolvibile, anche dando per scontato che tutto funzioni perfettamente, cioè il peso.
Esoreattore fino a mach 5, endoreattore fino all’ orbita vuol dire, più o meno, accelerare di altri 20.000 chilometri all’ ora, se si può dire, tutto quel ben di dio di scambiatore di calore, serbatoio dell’elio, pompe, condotte e tutto quel che serve per la prima parte del volo e che diventa un peso inutile per la seconda parte.
Inoltre la resistenza aerodinamica per la prima parte del volo è sicuramente molto più elevata di un normale razzo, tutta quell’aria che entra a grande velocità nei condotti deve esercitare un freno fortissimo. Non mi pare che sia stata valutata con attenzione.
Temo che si rivelerà un fallimento, come gli altri tentativi di SSTO. Troppo complicato, troppo pesante,troppo costoso.
Un razzo a due stadi credo funzioni meglio anche se ha molto meno fascino…
Non credo che investitori come BaE, RAF e Boeing abbiano messo oltre 160 milioni di $ in Reaction Engines senza considerare queste semplici domande di base.
La tecnologia non l’ho discussa, se si investe e’ per averne un tornaconto, che potra’ certamente esserci, d’altra parte mi pare di aver letto che le spese fatte per conquistare la luna hanno generato ritorni economici di gran lunga superiori, chiaramente sulla Terra, visto che sulla Luna non è ritornato nessuno.
Quello che mi interessava era qualcosa di più semplice. Funzionerà, secondo voi? Si o no e perché?
beh, semplice… non è una cosa semplice… si rischia di essere superficiali a voler una risposta semplice a tutti i costi.
Quello che posso dire è che il volo atmosferico (utilizzando la portanza eccetera) è più efficiente di un volo a razzo (questo sta alla base di sistemi come il Pegasus o lo Stratolaunch).
Quindi tutto quel ben di dio di scambiatore di calore, serbatoio dell’elio, pompe, condotte e tutto quel che serve per la prima parte del volo e la resistenza aerodinamica di tutta quell’aria che entra a grande velocità nei condotti sarebbero più che compensate da questo fatto.
Questa è la scommessa, gli investitori per ora pensano che potrebbe funzionare.
Rolls Royce, leader nella produzione di motori turbogetto aeronautici, ha annunciato di aumentare la quota di finanziamento in Reaction Engines.
lo scopo è di studiare la possibilità di usare gli scambiatori di calore del motore SABRE in futuri motori turbogetto in grado di spingere veilvoli a velocità supersoniche o addirittura ipersoniche
Hmmm, ammesso e non concesso che il Tempest veda la luce (e non è scontato), sono abbastanza sicuro che soluzioni tecniche e know how possano tornare utili durante il suo sviluppo, ma da qui ad un velivolo ipersonico la vedo un po’ dura…
Più in generale, direi proprio che il termine “ipersonico” ultimamente sia un filino inflazionato nell’ambito militare.
A quanto pare Reaction Engines ora si limita a vendere solo il “cooler”.
Sul nuovo sito non c’è più traccia del Sabre e tutto il lavoro fin qui fatto.
Siamo all’amministrazione controllata se traduco giusto
Temo di sì… un’azienda del genere mangia nell’ordine di 10-15 milioni all’anno solo di costi fissi, hanno avuto 20 e poi 25 milioni di finanziamenti, che poi finiscono…
Cross posting per chiudere il cerchio. Reaction engines non ce l'ha fatta.