Perche' l'idrazina?

Dopo una breve ricerca, posso dire che l’idrazina si decompone attraverso due livelli: il primo livello è la decomposizione in ammoniaca gassosa NH_3 e azoto N_2 : questa reazione è esotermica. In seguito l’ammoniaca si decompone a sua volta in azoto e idrogeno gassoso, ma questa reazione è endotermica, ossia assorbe calore. Chiamando x il grado di dissociazione dell’ammoniaca, funzione del tipo di catalizzatore, della pressione in camera di decomposizione e del tempo di residenza a contatto con il letto catalitico, si può scrivere

3N_2H_4 \rightarrow 4(1-x)NH_3 + (1+2x)N_2 + 6xH_2

Però non chiedetermi di come arrivare alla formula sopra :stuck_out_tongue_winking_eye:

Direi azoto e idrogeno :wink:

Grazie Spock, ho editato per una lettura migliore :wink:

Infatti sono utilizzati soprattutto per i razzi che devono essere accesi e spenti più volte, come i sistemi RCS e OMS dello Shuttle o i propulsori delle sonde. Come giustamente fa notare Spock, pensate alla semplicità del sistema solo due valvole da aprire e chiudere, senza bisogno dell’apparato di ignizione. Si aprono le valvole, l’idrazina e il tetrossido di azoto vengono a contatto nella camera di combustione e reagiscono automaticamente. Proprio a causa di questa reazione automatica, i razzi ipergolici non sono soggetti all’hard start, problema cui sono invece potenzialmente soggetti tutti i razzi a bipropellenti non ergolici, e che causò il famoso incidente dell’Apollo 13: se l’ignizione è difettosa, può avvenire con ritardo, dopo che nella camera di combustione sono entrati più ossidante e combustibile del dovuto, causando danni alle pareti, se non addirittura l’esplosione della camera stessa.

I propellenti ipergolici piacciono anche molto ai militari, perché i missili possono essere mantenuti sempre pronti al tiro, mentre i bipropellenti non ergolici che utilizzano ossidanti e combustibili liquidi criogenici devono essere caricati prima del lancio, operazione che può durare anche qualche ora e che potrebbe impedire una risposta immediata. Proprio in questo tipo di applicazioni, preoccuparsi della tossicità dell’idrazina liberata nell’atmosfera quando si lanciano testate nucleari non mi sembra abbia molto senso…

Un saluto
Quaoar