Perdita di liquido refrigerante dalla Sojuz MS-22 (68S)

Grazie! In effetti avevo capito che avevano smontato ma forse lo hanno tenuto (ed hanno fatto bene).

The mechanical navigation system was phased out in the 1990s but the periscope remains today.

Mi immagino la scena in russo “compagno tira fuori dalla scatola il palantir che dobbiamo atterrare ad occhio” :wink:

esatto :slight_smile:

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Mi pare di capire che il sistema analogico sia andato oramai da tempo (almeno dalla Soyuz TMA), quello che i tecnici di RSC Energia hanno lasciato è semplicemente il telescopio con il sistema di allineamento elettro-ottico per il rendez-vous e docking, nonché il sistema VSK-4 “Cosmonaut Visual System” (erede del VZOR utilizzato nelle Vostok e Voskhod) per l’allineamento ad “occhio” dell’angolo di rientro in caso di tilt totale di tutti gli altri sistemi.

Nel caso vi interessa il funzionamento del sistema VSK-4, potete reperire una descrizione completa (in inglese) al seguente sito:

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È quello che avevamo capito tutti, ma allora cosa intende Krikalëv quando dice che se i computer vanno in avaria per caldo e umidità, “the system can be switched to analogue”?
Di cosa sta parlando?

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Magari in senso figurato “occhio umano = analogico”?
Chissà…

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In effetti stiamo speculando su un problema ai computer ma fino a che c’è corrente, il sistema del periscopio dovrebbe comunque continuare ad essere operativo con pochi V


Fonte

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Tanto focalizzati sulle due Sojuz che è passato in secondo piano il destino di un altro mezzo di supporto: la Progress MS-21. Com’era prevedibile, la partenza del veicolo di rifornimento è stato ancipato, dal 16 al 9 febbraio. A Bajkonur c’è soltanto la piattaforma 31/6 attiva per i lanciatori Sojuz 2.1, di conseguenza non è possibile gestire due lanci molto ravvicinati nel tempo. C’era infatti la sovrapposizione tra la finestra di lancio della Progress MS-21 e della Sojuz MS-23.

Mediamente un Sojuz 2.1 necessita di sostare tre giorni al sito di lancio per essere pronto al 100% al decollo. Portata a termine la “corsa” del razzo verso lo spazio, le infrastrutture di terra vanno ispezionate alla ricerca di danni dovuti alla forza dei gas combustibili del primo stadio del lanciatore e configurate per servire una nuova missione. Quanto richiedono queste operazioni? Verosimilmente qualche ora come un paio di giorni. Non si sa con esattezza, Bajkonur non ha una frequenza di lanci elevata, di solito sono ben dilazionati nell’arco dell’anno.

Comunque una settimana può essere una buona misura del tempo di rotazione per i siti di lancio russi.

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Il fatto è che le Sojuz portano ancora astronauti USOS, mentre ormai da tempo tutto il cargo USOS è trasportato dalle Dragon e dalle Cygnus, e le Progress sono ad uso praticamente esclusivo di Roscosmos (e quindi interessano un po’ poco al mondo “occidentale”)

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Certamente! Post addietro avevo sollevato la concomitanza dei due voli e provato ad immaginare la scelta di Roskosmos, non avendo contezza del numero esatto finestre di lancio a disposizione. Il dubbio era se fosse stato possibile trattare entrambe le missioni o se una sarebbe stata posticipata in favore dell’altra.

Ho colto l’occasione utile per fare il punto sulle tempistiche di rotazione e prontezza al lancio nei cosmodromi usati dalla Russia. Un aspetto non trascurabile in questo caso e che è stato considerato nelle varie riunioni :wink:

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in base a che teoria? È un corpo ad una temperatura inferiore a quella di rugiada di conseguenza l’umidità ci condensa sopra

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Beh sì, ma non hai un gocciolatore (che cmq in microgravità non funziona), né un condensate water separator che aspira via l’acqua di condensa mandandola ad una qualche tanica (come funzionano gli ECLSS).

Quindi quell’acqua che condensa sopra al ghiaccio rimane lì, se non evapora di nuovo… a un certo punto si raggiungerà l’equilibrio, ma non riesci certo a rimuovere un litro e mezzo d’acqua ogni ora (che è una stima che ho visto della produzione di 3 astronauti in un ambiente a 30 gradi).

Nota che queste sono mie deduzioni, non ho partecipato né visto le analisi di Roscosmos. E può anche darsi che alla fine, se dovessero fare un rientro di emergenza, tengano ancora in considerazione questa possibilità (le analisi vanno avanti).

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Interessante l’immagine condivisa dal Cremlino su Telegram, sembra una slide mostrata durante la riunione della Commissione di Stato. Viene elencato sinteticamente il giravolta di veicoli che lasceranno la Stazione e che vi attraccheranno il mese prossimo. Per cui faccio un errata corrige rispetto a ciò che ho scritto nell’articolo:

  • 7 febbraio la Progress MS-20 libera il boccaporto posteriore di Zvezda e rientra in modo distruttivo in atmosfera. Si trova li dal 3 giugno 2022.
  • 9 febbraio decolla da Bajkonur la Progress MS-22, attracco a Zvezda.
  • 18 febbraio la Progress MS-21 si sgancia da Poisk e rientra in atmosfera. È in orbita dal 26 ottobre 2022
  • 20 febbraio il lancio della Sojuz MS-23 senza equipaggio. Attracco a Poisk e NON a Pričal
  • Fine febbraio o primi di marzo distacco Sojuz MS-22 in modalità automatica da Rassvet.

Noto con sorpresa che viene preferito Poisk a Pričal per accogliere la Sojuz MS-23. Questo implica che le attività extraveicolari, lo so che non è una priorità in questo delicato momento, dal segmento russo sono sospese fino a nuovo ordine. Già i cosmonauti avevano ricevuto tale istruzione dopo il verificarsi dell’anomalia alla Sojuz MS-22, adesso si apprende che la decisione è tutt’ora valida. Per poter riprendere le EVA, infatti, la Sojuz MS-23 va riposizionata su un boccaporto differente - Rassvet o Pričal - poiché Poisk funge da camera di equilibrio e quando depressurizzato l’accesso alla capsula è precluso.

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credo infatti che la relocation della MS-23 sia gIá nel piano, dopo che la MS-22 se ne andrà

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È assolutamente vero che perché un sistema di questo tipo funzioni servono enne condizioni.
Fondamentale che non sia un sistema in quiete, da cui in base al profilo di accelerazione del rientro potrebbe essere funzionale solo da un certo momento in poi. Nessuno vorrebbe acqua in giro…diciamo che se fosse una situazione di emergenza la soluzione sarebbe rischiosa ma non essendo un’emergenza va bene così. Pensavo anche ai pannoloni da usare come assorbenti dell’acqua liquida

Non ci sono i pannoloni, ma c’è di sicuro del desiccant, il classico sale che si trova nelle confezioni. Chissa che non ne usino un po’, se dovessero usare quella Soyuz :wink:

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Grazie per gli update ragazzi :slight_smile:
Mi ero autoimposta di non stare online durante il periodo natalizio e ho potuto recuperare tutta la storia grazie a questo fantastico post
-scusate il post inutile, potete cancellarlo ma volevo ringraziarvi e non sapevo come :slight_smile:

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Un aggiornamento. 2023-01-11T23:00:00Z i responsabili di missione si sono riuniti e hanno discusso, dando il loro benestare su alcune decisioni. Il 2023-01-16T23:00:00Z Sergej Prokop’ev, in qualità di comandante della Sojuz MS-22, rimuoverà dal modulo di discesa la seduta di Francisco Rubio che verrà posizionata sulla Crew Dragon. Il montaggio è pianificato per il giorno successivo per il quale sono state allocate le relative ore della giornata lavorativa dell’equipaggio. Sicuramente il cosmonauta russo supervisionerà l’operato e coadiuverà coi colleghi statunitensi.

Una configurazione a 5 posti della Crew Dragon è una soluzione tampone e limite fintanto che non arrivi la Sojuz MS-23. Poi la seduta personalizzata tornerà al regolarmente suo posto sulla capsula sostituiva, a destra del comandante. In caso di evacuazione Francisco Rubio raggiungerà i colleghi sulla Dragon, mentre Sergej Prokop’ev e Dmitrij Petelin la Sojuz MS-22.

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In sostanza è la conclusione di quello che hanno detto Mercoledì nel media briefing:

Giovedì l’IMMT ha concordato che questa è la soluzione migliore al momento per massimizzare la probabilità di sopravvivenza di tutti e sette gli astronauti, in caso di rientro di emergenza.

I rischi aggiuntivi corsi da Rubio (e dagli altri 4 membri di Crew-5) per via del rientro in Dragon senza tuta e con il seggiolino Soyuz montato alla meglio sono controbilanciati dal fatto che la Soyuz danneggiata con solo due cosmonauti a bordo dovrebbe metterci un po’ più di tempo prima di raggiungere quelle condizioni limite di temperatura e umidità.

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Mi piacerebbe vedere come adatteranno il seggiolino Soyuz alla Dragon…

Mi chiedo inoltre se nessuno abbia mai pensato, od ha iniziato a pensarci ora, ad una sorta di jumpseat per le Dragon, un seggiolino d’emergenza da dispiegare in caso di “passeggeri in discesa imprevisti”…

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Eh, io ho visto qualche foto ma purtroppo sono tutte info molto confidenziali e ovviamente non posso riportarle qui.

Speravo l’avrebbero pubblicato con l’articolo (perché è una cosa super interessante), ma niente. Quando si parla di cose di SpaceX, in NASA sono sempre super blindati. Quasi sempre non permettono neanche che le altre agenzie (come ESA) partecipino ai meeting in cui discutono i dettagli tecnici.

Aspettiamo la settimana prossima, magari pubblicano qualche foto dopo che lo hanno fatto in orbita.

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Persone altrettanto ben informate come noi nel forum di NSF hanno fornito un ulteriore chiave di lettura. Sembrerebbe che per la Sojuz MS-23 Poisk fosse una scelta obbligata e che il redocking fosse già in conto, soprattutto dopo la situazione straordinaria di queste settimane. Il piano di volo sarà stato aggiornato in corsa per via dei rinvii rispetto la tabella di marcia originaria. Un paio di giorni buoni per le attività extraveicolari russe sono saltati a causa di un problema su una tuta Orlan, alla manovra per schivare un possibile impatto con un detrito orbitale e infine la perdita di fluido refrigerante della Sojuz MS-22.

Il nodo Pričal è indisponibile per l’attracco fin tanto che ci sono da spostare il radiatore e la camera di equilibrio cilindrica da Rassvet. Potrebbero sussistere delle interferenze con ERA in movimento, o in generale potrebbe scappare qualcosa dalle mani, per cui si preferisce si preferisce avere la zona di Pričal sgombra da ostacoli. A maggior ragione con la navicella di un equipaggio.

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