Primi studi e prime proposte per il Deep Space Habitat

L’ibernazione per Giove e Saturno non sarebbe strettamente necessaria, lo dico perchè credo costituirebbe un ostacolo ancora più insormontabile alla fattibilità della missione manned che, almeno sulla carta, rientra ancora secondo me nell’ambito delle cose tutto sommato ipotizzabili con tecnologia attuale o quasi (ossia senza ipotizzare tecnologie rivoluzionarie)

Io penso che Marte e le lune dei giganti gassosi siano esattamente gli obbiettivi che potremmo toccare con mano in tempi ragionevoli, volendo.
I pianeti più esterni restano distanti e probabilmente poco interessanti, già tra Saturno e Urano se mi sembra ci sia un bel salto…senza contare le temperature davvero poco invitanti.
Mercurio va beh diciamo che non auguro a nessuno di metterci piede :stuck_out_tongue_winking_eye: Venere sarebbe probabilmente interessante ma le condizioni alla superficie finora hanno scoraggiato anche una estesa esplorazione robotica, quindi lo inserisco tra i pianeti su cui metteremo piede quando avremo tecnologie drasticamente migliori.

Dalle parti di Saturno ci si arriverebbe anche domani in un tempo accettabile per una missione spaziale: se in 2-3 anni facciamo una missione Marziana, non vedo perchè non potremmo trovare qualcuno (io forse lo farei) disposto a farsi un giro di 7-10 anni tra le lune saturniane.

Io credo che il Deep space habitat potrebbe essere utile come stazione di ricerca in orbita alta,in L-1 o in L-2,o come base in orbita lunare,con il ruolo di supportare tugs direti alla superfice (correggimi se sbaglio,Peppe,ma se non rammento male nel “moonlight scenario” era previsto un piccolo avamposto dove "parcheggiare il modulo di sbarco riutilizzabile Eagle).
Deep space habitat mi sembra anche utilissimo per spedizioni verso oggetti in NEO,ossia asteroidi prossimi al sistema terra-luna.
Detto questo considero assolutamente prematuro parlare di una missione (del deep space habitat o di qualunque altro veicolo) verso Marte.
Il pianeta rosso,ovviamente va esplorato,ma per il momento con sonde e robot.
Uno sbarco umano su Marte è un obiettivo che dovremmo lasciare alle future generazioni,anche al prossimo secolo (inteso come XXII) se occorre.
Prima di piantare una bandiera sulla superfice Marziana,mi pare più utile consolidare la nostra presenza nel sistema terra-luna.
Ci sono dei compiti e delle sfide di una complessità tale da occupare i prossimi decenni (e non è neanche detto che ci saranno la volontà politica e le risorse finanziarie per assolvere tali compiti…altro che Marte)!
Dobbiamo abbattere i costi del trasporto terra-LEO, costruire non dico uno SSTO (single-stage-to-orbit)ma almeno un TSO (two-stage-to-orbit ) sostenibile ed economico,tornare sulla luna e questa volta per rimanerci.
Io vedo il Deep space habitat come un importante tassello di tutto ciò,ma preferirei lasciare i problemi dell’ibernazione e dei viaggi verso i pianeti del sistema solare ai miei nipoti,cui in cambio vorrei far trovare spazioplani per l’orbita bassa,basi in LEO e in L-1,basi in orbita lunare e sulla luna serviti da spacetugs.

Direi una saggia politica spaziale dei “piccoli” passi (piccoli ma concreti) pienamente condivisibile. Prima un consolidamento della presenza umana nel sistema Terra-Luna poi tutto il resto!

I quel caso il LOOP, la stazione logistica per gli ARIES e gli EAGLE, si trovava in orbita polare lunare a 200 Km dalla superficie selenica.

Secondo me va anche considerato che quei famosi 11.3 e 20 m3 di cui abbiamo parlato per missioni spaziali sono stati calcolati per equipaggi piccoli. Quando hai un equipaggio di 100 e più persone la cosa cambia totalmente. Quello che voglio dire è che anche se non c’è tutto quello spazio a disposizione pro-capite, lo spazio totale è molto grande, il che offre una “varietà” che sicuramente ha qualche influenza. Insomma, un conto è vivere in due in 40 m3, un altro conto è vivere in 200 in 4000 m3, non credo che la cosa sia lineare con l’aumentare dell’equipaggio.

E la cosa ancora più critica è che quando provi a comunicare, per 40 minuti non hai modo di sapere se il sistema di telecomunicazioni sta funzionando. Questa è un’altra cosa che è totalmente mancata in Mars 500: non hanno mai simulato nessuna anomalia alle TLC, così come non hanno ma simulato nessun’altra anomalia. Psicologicamente questo significa che sei veramente solo, non puoi fare conto su nessuno. Cosa succede che per qualche ragione si va in Loss Of Signal perchè qualcosa si guasta? L’equipaggio deve veramente essere totalmente indipendente, deve essere in grado di concepire un troubleshooting e di riparare qualcunque anomalia senza nessuno da terra cyhe gli possa dire niente. Immaginate un’anomalia come quella alla pompa dell’external TCS della stazione, dove da terra è stata concepita e pianificata una serie di EVA. Cose del genere non saranno possibili. Tutto il concetto delle operazioni spaziali per missioni marziane è da riscrivere da zero…

Hanno simulato una congiunzione solare della terra (o dell’habitat, dipende dai punti di vista :slight_smile: ) e sono rimasti senza comunicazione per qualche giorno. Ma era previsto.

Hai centrato in pieno quello che volevo dire :ok_hand:
I paragoni con i sottomarini sono limitati proprio per questo…a parte la possibilità di riemergere in qualunque momento, di fatto contando gli ambienti condivisi non è come restare chiusi in una cabina telefonica senza finestre.

Se vogliamo prendere 4 persone e farle arrivare su Marte con una missione di oltre 20 mesi, ci vorranno habitat in grado non solo di supportare la vita dell’equipaggio, ma anche preservarne la salute mentale in una situazione già di per sè molto stressante per tutti i motivi che abbiamo già detto.

E riguardo l’affidabilità delle tecnologie, io resto perplesso: con tutta la ridondanza di questo mondo, si tratta pur sempre di viaggiare per anni nello Spazio ed atterrare su un pianeta dove non possono arrivare aiuti di alcun tipo (non in tempo utile)…si dice sempre che se l’incidente dell’Apollo 13 fosse avvenuto al ritorno, dopo l’allunaggio, sarebbero stati condannati: mi vengono i brividi se penso tra Terra-Marte & Ritorno quante cose possono andare storte…

Già, il che non significa niente. Una settimana in cui già sapevano che non avrebbero parlato con nessuno, e in cui non è successo niente al di fuori di quello che era nei piani… in sostanza inutile… Quello che va testato è il sistema un’anomalia al sistema di distribuzione elettrica e nel frattempo una perdita di telecomunicazioni inaspettata. A quel punto sì che vedi cosa succede psicologicamente.

E sul fatto di non aver corso mai il rischio di morire, è vero che questo non fosse simulabile. Ma avrebbero potuto ad esempio mettere come clausola che se arrivavano in condizioni che in una missione vera avrebbero comportato la morte di un membro dell’equipaggio, allora la simulazione si interrompeva e si cambiava equipaggio… insomma, qualcosa che aumentasse un po’ la tensione

il lavoro da fare è enorme e con infinite incognite
ma non per questo bisogna scoraggiarsi il che non significa entrare in un’ inutile ottica
di falso ottimismo bensì affrontare tutti i problemi con il massimo logico rigore scientifico
non sperando passivamente in nuove scoperte ed evoluzione tecnologica, che sicuramente
verranno, ma impegnarsi a fondo per costruirle.

Tanto per completare il discorso, nel possibile “convoglio” per i “500 giorni” (anche se per ora concentrerei i discorsi sulla versione per le missioni brevi, essendo quelle più vicini e probabili) va aggiunto anche il volume abitabile di Orion (20m3, comunque presente anche nella versione ridotta) e il volume abitabile dell’MMSEV (11m3), si arriva a 30m3 procapite.

Alby, secondo quello che hai scritto tu nell’articolo che ha aperto questa discussione “Quella invece di dimensioni maggiori, da 90m3 abitabili”. Io credo che quei 90 m3 considerino già tutto l’HAB, compresi Orion e MMSEV…

No no, ci sono i valori dettagliati nella presentazione linkata :wink:

Ah ok, grazie. 30 m3 a testa sono circa la metà rispetto alla ISS (che se non sbaglio sono 350 m3 abitabili per 6 persone, i.e. circa 60 m3 a testa). Non sono pochi in effetti…

Un video che illustra una soluzione (molto ingegneristica :fearful: :fearful:) ipotizzata per la protezione dalle radiazioni sul DSH… :open_mouth: :open_mouth: :open_mouth:
http://www.youtube.com/watch?v=gmYEnLi285A#ws

Beh, è assolutamente una soluzione “ops-ingegneristica” :wink:
A parte gli scherzi, è davvero una soluzione semplicissima ed efficace. Se hanno fatto i conti giusti e le bags offrono la protezione giusta e se l’allarme arriva sufficientemente in anticipo, non vedo perchè no. E’ una soluzione a costo zero e di bags di stowage ce ne sono sempre in abbondanza

Il mio primo dubbio però è, ma in quella posizione per quanto tempo ci debbono stare? io credo che si parli almeno di qualche ora, non di minuti… no?

Sì ci ho pensato anch’io. Come minimo in quei rack bisognerebbe mettere un ATU (Audio Terminal Unit, per gli allarmi e per le comunicazioni con terra) e un laptop di sistema, per poter mandare comandi in caso di anomalie.
E poi qualche Ipad per guardarsi un film e far passare il tempo :stuck_out_tongue_winking_eye:

Domanda: ma quanto tempo ci vuole per montare-smontare tutto quel ambaradan? Cioè, quanto preavviso ci vorrebbe? Credo abbastanza.

[quote author=Buzz link=topic=17351.msg228006#msg228006 date=1393167243]

E magari qualcosa nel caso scappasse la pipì.

Credo molte ore ma meno di un giorno. Le radiazioni di un evento solare impiegano alcuni giorni a raggiungere le regioni del Sistema Solare in cui potrebbero volare le missioni deep space di quel tipo.